Simone Velasco: “Pogacar fa bene a provare a vincere quello che gli manca, a costo di sbagliare un Tour de France”
Simone Velasco è stato il gradito ospite dell’ultima puntata di Bike Today, in onda sul canale Youtube di OA Sport. L’approfondimento sul ciclismo ha visto protagonista il 29enne nativo di Bologna che ha analizzato il suo avvio di stagione e, più nel complesso, ha dato il suo punto di vista sulla stagione 2025 che sta per entrare sempre più nel vivo.
Il ciclista che corre per l’XDS Astana Team inizia dal suo inizio di stagione tra GP Miguel Indurain, quindi Paesi Baschi e le Classiche Ardenne in arrivo in rapida successione: “Ad onor del vero i Paesi Baschi non erano in programma originariamente. In teoria avrei avuto un allenamento in quota in questo periodo, ma dopo essermi ammalato ad inizio anno la condizione giusta non arrivava quindi abbiamo deciso di correre Coppi&Bartali, GP Indurain e Paesi Baschi. Il periodo vede spesso maltempo in quella parte della Spagna, ma già abbiamo preso tanta pioggia tra Tirreno-Adriatico e Coppi&Bartali. Sulla carta le previsioni non sembrano brutte. Il percorso sembra ideale per me per cui ci tengo a fare bene. Ultimamente ho trovato la condizione giusta e sono motivato a fare bene. Ogni gara, come vediamo, è di livello altissimo. Anche alla Coppi&Bartali è stato così con tante squadre del World Tour”.
Simone Velasco analizza il suo andamento alla Coppi&Bartali: “Il percorso è stato abbastanza difficile ma la condizione è stata migliore di quel che mi aspettavo dopo il malanno di inizio anno. Dopo la Tirreno-Adriatico ho sentito che la gamba tornava quella che mi aspettavo. Alla Sanremo, dopotutto, ho vissuto uno dei migliori giorni della mia vita, peccato essere rimasto bloccato dalla caduta sulla Cipressa assieme a Pidcock. Alla Coppi&Bartali sono andato bene in tutte e quattro le tappe più dure, peccato per quella iniziale che mi è costata il quarto posto. Mi è mancata solo la vittoria di una tappa. Ad ogni modo il livello è stato altissimo, ormai non ci sono più gare secondarie”.
Il ciclismo di questa era sta conferma un trend importante, ovvero che le squadre non lasciano più nessuna corsa intentata: “Ormai tutte guardano ad ogni punteggio per primeggiare nella graduatoria o non retrocedere. Ogni posizione diventa importante. Noi quest’anno siamo partiti con il piede giusto e abbiamo accumulato un discreto punteggio dopo 2 anni complicati. Non sarà facile raggiungere la salvezza, ma proveremo a continuare così. Tra i miei compagni Scaroni era partito bene poi ha avuto un piccolo problema, ma già un anno fa era partito alla grande, con una buona condizione. Purtroppo ora è caduto alle Strade Bianche e ha avuto un infortunio alla spalla, Ha bisogno di un po’ di tempo per il recupero, ma tornerà per le Classiche delle Ardenne”.
Ultima battuta proprio sul fuoriclasse sloveno Tadej Pogacar: “La sua scelta di fare la Parigi-Roubaix? Fa benissimo. Uno come lui può fare tutto. Penso sia arrivato ad un momento della carriera nella quale può anche sbagliare un Tour de France, ma puntare a vincere quello che gli manca. Uno come lui in gruppo cambia tutto. Sai che le chance di vittoria si riducono, ma il movimento se ne giova”.