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L’addio della vela a Miro Cernaz padre fondatore della Barcolana

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TRIESTE. Miroslav Cernaz, per tutti “Miro”, uno dei padri fondatori della Barcolana e figura nota a Trieste non solo nell’ambiente della vela, è morto all’età di 77 anni a causa di una malattia fulminante. Numerosi i messaggi di cordoglio arrivati nella giornata di lunedì, primo fra tutti quello della Società Velica di Barcola e Grignano, che lo ha ricordato come «punto di riferimento di tutti gli armatori e i regatanti del Golfo».

Una vita per il mare

La vita di Cernaz è legata indissolubilmente al mare, ma lui, per paradosso, era nato in montagna, precisamente a Lanischie, nell’Istria settentrionale. Fa il suo ingresso nella vela a dodici anni ma, come lui stesso racconterà poi in un’intervista, è con il canottaggio che riesce a competere ai più alti livelli, gareggiando per dieci anni con la squadra nazionale della Marina militare italiana.

Se le maggiori soddisfazioni sportive arrivano dal canottaggio, la vela accompagna la vita di Cernaz come una passione costante, condivisa con la moglie Nadia e, in seguito, con la figlia Francesca. Nel 1978 Cernaz acquista la sua prima barca, mentre la sua prima partecipazione alla Barcolana è datata 1975.

Cinque anni dopo, Cernaz entra in pianta stabile all’interno della Svbg, per la quale diventerà in seguito direttore mare. In tutto, prenderà parte a oltre trenta edizioni della Barcolana, sempre a bordo del suo celebre “Spitz”.

La sua barca nel manifesto della Barcolana

Un aggettivo, celebre, che va inteso in senso letterale, perché la barca a vela di Cernaz è stata la protagonista del manifesto della Barcolana nel 2017, immortalata dal fotografo Maurizio Galimberti che, in precedenza, aveva ritratto personaggi del calibro di Johnny Depp, Lady Gaga e Robert De Niro. «Quando mi chiesero quale barca scegliere per il manifesto – racconta il presidente della Svbg Mitja Gialuz – non ho avuto dubbi e ho pensato subito a Miro». Questo perché – prosegue Gialuz – Cernaz «rappresentava l’armatore tipo della Barcolana. Una persona capace e intelligente, talvolta rude ma con un grandissimo cuore».

Trent’anni al porto di Trieste

Anche a livello professionale la biografia di Cernaz si intreccia con il mare. Per trent’anni, infatti, lavora al porto di Trieste, prima come gruista e poi come meccanico. «Finivo di lavorare alle 14 e appena potevo me ne scappavo in barca», ha raccontato Cernaz in un’altra intervista. Nella quale, poco dopo, ha riassunto come meglio sarebbe impossibile fare i contorni del suo rapporto con il mare: «Il mare per me è libertà. È assenza di traffico e di confusione. È il modo che ho per fare ordine tra i miei pensieri. Se sto lontano dal mare più di tre giorni, già mi manca. È una passione autentica».

Questo sabato il funerale, alle 12.30 all’obitorio del cimitero di Sant’Anna, con l’esposizione un’ora prima.

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