Notizie

Cambia nome il nuovo yacht club di Monfalcone: condannata all’oblio la storia di Annibale, la nostra migliore vela

0 13
Cambia nome il nuovo yacht club di Monfalcone: condannata all’oblio la storia di Annibale, la nostra migliore vela

MONFALCONE Ammaina bandiera il nome Hannibal, Monfalcone consegna all’inevitabile oblio uno dei personaggi più popolari e amati del panorama velico internazionale della seconda metà del Novecento: Annibale Pelaschier. Gli anni passano e pure le bandiere si strappano al vento del rinnovamento. Memorie da mettere in naftalina a disposizione di posteri cacciatori di storie.

Ma che peccato, perché Annibale, e il suo amico e socio Sergio Sorrentino, non meritavano lo sfratto. Da casa loro. Quel Marina che avevano strappato alla palude dai primi anni Sessanta, quando il bacino di Monfalcone assomigliava ancora molto all’ancestrale palude della Posta, la vasta estensione acquitrinosa esistente fino alla fine dell’Ottocento, sparita anch’essa dopo la costruzione dei canali Dottori e Valentinis, del primo Portorosega (la Rosega era una delle tante roggie che la irroravano), del cantiere navale. Annibale Pelaschier è stato un velista campione (olimpionico, svariati titoli italiani e internazionali), un insuperabile maestro d’ascia (inventò gli Optimist), una persona schietta, simpatica, instancabile compagnone. Sui campi di regata di tutto il mondo, e su quelli a cinque cerchi di Tokyo e Melbourne, portava il suo talento e la sua simpatia. Non esitava, prima della sfida, a riparare la barca dell’avversario. Tanto in mare l’avrebbe battuto. Quel suo grande cuore conquistò regine, Capi di governo, gente semplice. E fuori dall’Italia Annibale diventava Hannibal. Ecco perché quel nome al Marina più esclusivo dell’Alto Adriatico, nato da un’idea di Sergio Sorrentino che con Annibale ha dominato la vela per decenni nella classe Dragone, sul mitico Aretusa.

Prima del Marina Hannibal c’era il nulla, una palude, zanzare, canneti, sabbie mobili. E tra i primi ad esplorare quel luogo infido fu proprio Annibale. E c’è pure una data: giovedì 15 giugno 1961. Quella sera in piazza della Repubblica c’era la sfida televisiva tra Monfalcone e Arona nella popolarissima trasmissione Campanile Sera. Annibale faceva parte della squadra monfalconese ma al momento dell’inizio della puntata di lui non c’era traccia in piazza. Giunse dopo un’ora, fradicio e tremolante. Alla moglie Mizzi raccontò la disavventura capitatagli nella palude del bacino, dove rischiò di essere inghiottito dalla melma. Eppure su quella melma le idee di Sergio e Annibale sono diventate realtà, regalando al mondo velico un Marina con i fiocchi.

«Eravamo agli inizi degli anni Sessanta - ricordava Annibale - e l’espressione nautica da diporto a quell’epoca era totalmente sconosciuta, tanto che quando mi presentati per la prima volta al direttore generale del Demanio e gli esposi il nostro piano, fui cacciato in malo modo e bollato come un visionario che veniva a far perdere tempo parlando di fantascienza. Ma non mollai». Non mollò Annibale, non mollò Sorrentino. Il Marina diventò realtà e si sviluppò, barche di lusso, ristorante, architettonica dirompente rispetto agli schemi dell’epoca ma funzionale. Nel posto più antico di Monfalcone era sorta la parte della città più moderna.

Adesso Hannibal deve togliere il disturbo, il vento del business non ammette strambate. Ma sappiamo che nel cuore di molti, per il nostro Hannibal, si andrà di bolina.

Загрузка...

Comments

Комментарии для сайта Cackle
Загрузка...

More news:

Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record

Read on Sportsweek.org:

Altri sport

Sponsored