Tokyo 2020: Tita-Banti fanno la storia, il quinto oro italiano alle Olimpiadi è nella vela
Il quinto oro italiano a Tokyo 2020 arriva dalla vela. Ruggero Tita e Caterina Banti trionfano nella classe Nacra 17, i catamarani volanti, riportando il tricolore sul gradino più alto del podio velico 21 anni dopo Alessandra Sensini: a Enoshima i due atleti – lui delle Fiamme Gialle e lei del Circolo Aniene – regalano ai colori azzurri anche il primo successo olimpico misto, ossia di un team formato da uomini e donne.
Sicuri, concentrati, determinati, tatticamente perfetti. Ruggero e Caterina, dopo undici regate, si sono presentati alla Medal Race da dominatori assoluti, già certi quantomeno della medaglia d’argento: per il metallo più pregiato bastava arrivare tra le prime sei imbarcazioni, o comunque tenere d’occhio la Gran Bretagna che era la squadra inseguitrice. E così fanno, incollandosi agli inglesi Burnet-Gimson fino al traguardo.
Una marcatura stretta che vale il sesto posto nella regata, alle spalle proprio dei britannici, e manda in delirio i tifosi italiani. Un oro che interrompe oltretutto una specie di maledizione per la vela azzurra: dopo la delusione degli ultimi giorni di Mattia Camboni negli RSX e Silvia Zennaro nei Laser Radial, l’Italia torna sul podio velico dopo 13 anni, mentre l’ultimo trionfo è datato addirittura 24 settembre 2000.
In quell’occasione, la campionissima Alessandra Sensini trionfò nella classe Mistral, il windsurf. Oggi sono Ruggero Tita e Caterina Banti a scrivere una nuova pagina di storia della vela italiana.