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La Triestina della Vela “beffata” dai lavori al via sul pontile Istria

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La Triestina della Vela “beffata” dai lavori al via sul pontile Istria

TRIESTE Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di consolidamento del pontile Istria, struttura che ospita le principali società canottiere della città. Un intervento a cura dell'Autorità Portuale e che interesserà l’area per circa un anno. Lavori che, però, riguarderanno solamente circa tre quarti del pontile lasciando quindi a bocca asciutta la Società Triestina della Vela, ovvero il circolo nautico presente sulla parte finale del pontile. Il motivo di questa disparità di trattamento? La mancanza di fondi. Una motivazione che, per i soci della Triestina della Vela, suona un po’ come una beffa.

Per far fronte alle necessità del cantiere nelle settimane scorse le società ospitate in quel tratto della Sacchetta hanno spostato alcune imbarcazioni e il materiale sparso presente sullo spiazzo vicino alla riva. Il passaggio sul molo Istria è ora parzialmente interdetto, rimane facile per chi deve raggiungere le società remiere - poste sul lato sinistro del pontile - mentre chi deve raggiungere la Triestina della Vela è costretto a compiere un percorso a zig zag sul perimetro del cantiere. Doppia beffa quindi visto che gli unici disagi, alla fine, ricadono su coloro che non beneficeranno della struttura una volta rinnovata. Tra l’altro la stessa società presieduta da Marco Penso ha dovuto spostare ben sette imbarcazioni per permettere agli operai di eseguire gli interventi iniziali e che complessivamente dureranno - secondo previsioni - almeno 12 mesi.

Di qui lo sfogo. «Abbiamo chiesto più volte all’Autorità portuale di attivarsi per completare i lavori - spiega Penso -, ma abbiamo scoperto che la nostra sede rimane fuori perché non ci sono abbastanza soldi per completare l’intervento su tutto il pontile». Un autentico smacco.

I lavori di ripristino della tenuta della struttura che ospita i club da diporto, pertanto, riguarderanno le fondazioni su cui sorgono solamente le società Adria, Canottieri Trieste e Sgt vela, ovvero le altre tre presenti sul molo. «Sappiamo di trovarci in una posizione scomoda per insistere con l’Autorità portuale - continua Penso -. Siamo consapevoli infatti che l’onere dei lavori ricade interamente sull’ente di via Von Bruck, però il problema per noi rimane. Abbiamo dovuto spostare sette barche per permettere l’effettuazione dei primi interventi ed è un peccato che questi si fermino a tre quarti del pontile».

La struttura, risalente agli anni ’50, era stata costruita nell’ultimo periodo di amministrazione anglo-americana con uno scheletro in legno, per venire completamente ristrutturata nei primi anni duemila, grazie a una costruzione in cemento armato. Ora gli interventi di rinforzo, a causa della “stanchezza” dei piloni che sorreggono il pontile. Un intervento non dei più semplici, con gli operai costretti a immergersi sott’acqua indossando una muta per martellare e rimettere in sicurezza il cemento armato. «Noi ci eravamo confrontati con l’ormai ex segretario generale dell’Autorità portuale Mario Sommariva - conclude il presidente della Stv -, ora la nostra richiesta si sposta al presidente Zeno D’Agostino nella speranza che recepisca la nostra istanza». —


 

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