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Il super tifoso Andrea celebra mezzo secolo con il Modena Volley: «Ho la pelle d’oca»

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Il super tifoso Andrea celebra mezzo secolo con il Modena Volley: «Ho la pelle d’oca»

MODENA. Il PalaPanini visto sorgere «dalle fondamenta». L’esempio citato da Julio Velasco in una “arringa” ai giocatori. L’affetto degli atleti. Le foto con i trofei vinti.

Andrea Pipino riavvolge il nastro. Sorride in modo coinvolgente. Rivive cinquant’anni di pallavolo a tinte gialloblù perché «altri colori non esistono». Della prima partita ricorda la data («13 settembre 1970») e l’atmosfera carica del «bel profumo di gnocco fritto». Aveva sei anni.

Il Modena della pallavolo era fresco del primo scudetto e giocava ancora al PalaMolza. Mezzo secolo dopo, il club modenese lo ha omaggiato con un «bellissimo regalo»: un pallone autografato dai giocatori. La data scelta è simbolica: 13 settembre 2020. Quella sera, Andrea avrebbe rivisto con l’amico Fabio (seppure alla televisione) il Modena Volley in campo dopo il lockdown.

La squadra guidata da Andrea Giani non gli ha potuto regalare un successo. Vittorioso in tre set nella semifinale di andata di Supercoppa Italiana quel Perugia che lo sta simpaticamente «un po’ perseguitando».

Emozioni ne ha invece da regalare il supporter. Non tutti i tifosi canarini erano nati nel 1985, quando fu inaugurato il “tempio della pallavolo” modenese. Un luogo che Andrea «ha visto sorgere nel vero senso della parola». Lo storico supporter vi aveva calamitato il padre, che da accompagnatore delle prime partite finì per appassionarsi alla disciplina.

Il figlio rivendica la fortuna di «essere nato nella capitale mondiale del volley». Avverte un’emozione da «pelle d’oca». Spiega perché la pallavolo è così diversa dagli altri sport. Il motivo non risiede soltanto nel rettangolo di gioco: «La pallavolo è l’unico sport che può essere seguito direttamente da chi è in carrozzina. Posso andare a tutte le partite, per quanto mi piaccia moltissimo anche il calcio. Purtroppo, vedere la mia squadra del cuore è più difficile, mentre con la pallavolo sono più tranquillo».

La sedia a rotelle è una barriera che abbatte da tempo. Dal 2009 è presidente del Pvk, il Pipino Volley Kollettive. «Sono stato il primo disabile a inserito in una tifoseria organizzata», la rivendicazione del supporter. Cinque anni dopo, il Pvk e il Dag (Diversamente abili gialloblù) hanno dato vita all’associazione Carrozzine Sottorete.

Frequenti le iniziative tra Palazzo, solidarietà e ristoranti dal 2014 a oggi. Andrea apre un capitolo tra i memorabilia e mette in mostra le maglie: «quella di Andrea Giani quando Modena ha vinto lo scudetto della stella (il decimo), quella di Bruno, quella numero nove dello Zar (al secolo Ivan Zaytsev)». Lo storico tifoso ha visto giocare il padre Vjačeslav e spera che il figlio Ivan(oggi in Russia) possa tornare a Modena per «mantenere la parola data e vincere tutto».

Atleti di oggi e di ieri gli si sono stretti intorno a lui al palazzetto e neilocali. Difficile identificare un unico giocatore preferito in cinquant’anni di militanza tra gare a Modena e in trasferta. Così stila una classifica decennale: «negli anni ’70 il mitico Pupo (Francesco Dall’Olio), negli anni ’80 Cantagalli, negli anni ’90 Quiroga, Vullo e Lucchetta, negli anni 2000 N’Gapeth, anche se ha un carattere un po’ forte, e lo Zar, di cui mi sono tatuato le iniziali».

Tra i tatuaggi di Andrea frasi con inviti a non mollare. Un incitamento che hanno conosciuto bene gli atleti gialloblù, quando Julio Velasco ha detto ai suoi «se non giocate bene vi mando Pipino così vi carica lui».

Un altro ex allenatore gialloblù apprezzato dal tifoso con Modena tatuata sulla pelle è Angelo Lorenzetti. Andrea ripercorre così il momento della conquista della Coppa Italia 2015 a Bologna in cui il supporter ha avuto «la fortuna di essere invitato alla cena della squadra».

Non è l’unica sorpresa di una serata festante: «a un certo punto Angelo Lorenzetti s’è presentato con la Coppa piena di spumante e mi ha fatto bere da lì». Come per i giocatori, difficile scegliere la vittoria più bella. Andrea indica «quello contro la Sisley Treviso grande favorita» della stagione 1994-95. Nell’elenco rientrano però «l’ultimo scudetto del 2016, la prima Champions, le due Coppe Italia consecutive a Bologna e Milano contro Trento».

Tra i giocatori che avrebbe voluto vedere in gialloblù l’alzatore sudcoreano Kim Ho Chul e l’opposto russo Dmitrij Fomin. Il colore giallo è predominante nella sua sedia a rotelle. Di giallo era vestito durante una visita a Vasco Rossi. «Un’emozione unica» suggellata l’anno scorso senza mascherina.

È un’unicità che si ripete. Nel 2017 Andrea era al Modena Park per il “concerto del secolo”. Sedeva in prima fila «grazie al sindaco Gian Carlo Muzzarelli» quando il rocker di Zocca ha ricevuto la cittadinanza onoraria modenese. In generale, Zocca rimane un appuntamento fisso «di tutti gli anni». Il 2020 non ha fatto eccezione, così Andrea può descrivere la soddisfazione di aver visto Vasco «anche se con la mascherina».

Al pronostico per la stagione di pallavolo 2020/21, Andrea sorride prima di rispondere. Fa i dovuti scongiuri e si augura il meglio per i gialloblù perché «la squadra è molto competitiva». —


 

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