Niccolò Biddau, Stazione Centrale di Milano, 2008. Courtesy of 29 Arts in Progress Gallery
Niccolò Biddau, Stazione Centrale di Milano, 2008. Courtesy of 29 Arts in Progress Gallery

Dalla Torre Velasca ai palazzi Montecatini progettati da Giò Ponti, dalla trasformazione di Porta Nuova alla nascita di CityLife e della Fondazione Prada: Milano è una città in progress e Niccolò Biddau il fotografo innamorato delle sue forme. Tra gli autori presenti al prossimo MIA Photo Fair, il 14/3 sarà in galleria per un talk con il suo ultimo libro, “Changing Milano”.
Niccolò Biddau, "Le forme rivelate", Arts in Progress Gallery, Milano, fino al 6/4

Alex Majoli, Inde, 2015, Scene #2233. Courtesy Alex Majoli / Magnum Photos
Alex Majoli, Inde, 2015, Scene #2233. Courtesy Alex Majoli / Magnum Photos

Europa, Asia, Brasile, Congo. In otto anni Alex Majoli - in Magnum dal 2001, fondatore del collettivo Cesura - ha percorso il pianeta per fotografare manifestazioni politiche, piccole felicità quotidiane, emergenze umanitarie. In un bianco e nero che è più nero che bianco, che inquadra ogni momento come colto su un palcoscenico teatrale. “Scene” arriva a Parigi dopo la presentazione a Ravenna, la città di Majoli. In occasione della mostra 6 performer creeranno un’opera partendo da una delle foto.
Alex Majoli – "Scene", Le Bal, Parigi, fino al 28 aprile

Eva O'Leary, Amy (Redhead), 2014. Courtesy Eva O'Leary
Eva O'Leary, Amy (Redhead), 2014. Courtesy Eva O'Leary

Happy Valley. È il soprannome di State College, in Pennsylvania, casa del sogno suburbano americano e città natale di Eva O’Leary, un posto dalla facciata apparentemente senza incrinature, che invece... Che cosa si cela dietro a tanta serenità e tra i pensieri dei suoi abitanti è il tema di “Happy Valley”. Spoiler: un fortissimo disagio sociale.
Eva O'Leary, "Happy Valley", Foam Museum, Amsterdam, dall’1/3 al 28/4

Bettina Pousttchi, Die Katherina-Show, 2000. Courtesy Bettina Pousttchi
Bettina Pousttchi, Die Katherina-Show, 2000. Courtesy Bettina Pousttchi

Che cosa succede quando i musicisti si appropriano delle idee degli artisti, e viceversa: il risultato può essere stupefacente, come dimostrano le 200 prove d’autore di “Hyper! A journey into art and music”, mostra a cura Max Dax, uno dei massimi giornalisti musicali tedeschi, direttore di Spex magazine e Electronic Beats, a cui si lega una serie di concerti alla Elbphilharmonie. Per un’idea del mood, ascoltare la playlist su Spotify.
"Hyper! A journey into art and music", Deichtorhallen Hamburg, Amburgo, 1/3 al 4/8

Arwed Messmer, RAF No Evidence/Kein Beweis, 2017, Berlin Police Historical Collection, 2018. Courtesy Arwed Messmer
Arwed Messmer, RAF No Evidence/Kein Beweis, 2017, Berlin Police Historical Collection, 2018. Courtesy Arwed Messmer

Laia Abril, Susan Meiselas, Arwed Messmer e Mark Ruwedel: sono i finalisti del Deutsche Börse Photography Foundation Prize che arrivano alla Photographers’ Gallery di Londra prima di approdare al Cube in Eschborn, a Francoforte (dal 14/6 al 23/8). Dall’aborto e i diritti delle donne al Kurdistan, dalla nascita della RAF alle impronte della storia sul nord America: a uno di questi lavoro il premio finalista (l’annuncio il 16/5).
Deutsche Börse Photography Prize, Photographers’ Gallery, Londra dall’8/3 al 2/6

Ravi Agarwal , Engines, Ecologies of Loss. Courtesy Ravi Agarwal / Pav
Ravi Agarwal , Engines, Ecologies of Loss. Courtesy Ravi Agarwal / Pav

Artista da Biennali – Documenta XI , Kochi Biennial, Yinchuan Biennial – e fondatore della ong ambientalista Toxic Link, fotografo e scrittore: Ravi Agarwal è in Italia con una riflessione sullo stato dei fiumi indiani, sintesi visiva di come gli interessi del capitalismo si incrocino malamente con la tutela degli ecosistemi e la qualità di vita dei più poveri nelle città.
Ravi Agarwal, "Ecologies of Loss", PAV Parco Arte Vivente, Torino, dal 9/3 al 9/6

Siwa Mgoboza, "The Department of Afrocorrectional Services II", 2016. Courtesy Siwa Mgoboza
Siwa Mgoboza, "The Department of Afrocorrectional Services II", 2016. Courtesy Siwa Mgoboza

Ottantacinque gallerie, un terzo delle quali straniere. Il ritorno del format Arte e Scienza. Una nuova collaborazione con "La Cucina Italiana". “Everyday Uniqueness”, progetto ideato ad hoc da Paolo Pellegrin, e la “performance” di Settimio Benedusi: 100 ritratti per 100 persone che si saranno prenotate per tempo qui. Milano è pronta: inizia la nona edizione di MIA Photo Fair, la fiera di fotografia d’arte in Italia.
MIA Photo Fair 2019, The Mall, Milano, dal 22 al 25/3

David Bowie all'Harajuku studio di Tokyo, nel 1977, per lo shooting della cover di “Heroes” . Courtesy Masayoshi Sukita
David Bowie all'Harajuku studio di Tokyo, nel 1977, per lo shooting della cover di “Heroes” . Courtesy Masayoshi Sukita

David Bowie con una gamba alzata, su sfondo nero, e Masayoshi Sukita che va al suo concerto solo perché attratto dalla locandina. È il 1972: seguiranno 40 anni di sodalizio, ora riassunti in “Heroes - Bowie by Sukita”, una mostra di 60 fotografie in grande formato, molte delle quali iperfamose (compresa quella che diventerà la copertina di “Heroes”). Nei mesi dell’esposizione anche una serie di concerti acustici nel cortile del palazzo.
Heroes - Bowie by Sukita, Palazzo Medici Riccardi, Firenze, dal 30/3 al 28/6