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Rugby, Quesada: “Non sono soddisfatto, dobbiamo essere capaci di giocare queste partite”

L’Italia ha chiuso il suo novembre ovale con una vittoria per 34-19 contro il Cile al termine di una partita più sofferta del dovuto, dove ci sono stati tanti errori e dove si è rischiato di far rientrare i sudamericani in partita. Un match che non ha convinto coach Gonzalo Quesada, come ha dichiarato a caldo ai microfoni di Sky Sport.

“Ovviamente non sono soddisfatto della partita. Ovviamente possiamo trovare tante scuse. ma dobbiamo essere molto più precisi. Sono soddisfatto dei nostri avanti che hanno fatto un grande lavoro in mischia e in drive, che ha aiutato tanto per vincere questa partita, Ma è mancata tanta precisione in attacco, con più di 20 palloni persi, quindi è stata una partita difficile” le parole del ct azzurro.

“Ma dobbiamo essere capaci di giocare queste partite, che dobbiamo vincere, padroneggiare un po’ di più. Non abbiamo mai potuto prendere davvero il controllo e questo è un lavoro che dobbiamo fare” ha detto Quesada.

Limiti che evidenzia anche Niccolò Cannone, man of the match a Genova. “Credo che la partita volevamo finalizzarla in un altro modo, però credo che rispecchi ciò che abbiamo portato in campo, quindi abbiamo creato, ma spesso siamo stati imprecisi. Sapevamo che il Cile non volevamo prenderlo sotto gamba, volevamo affrontarlo a viso aperto, però in maniera umile credo che il risultato rispecchi quello che abbiamo portato in campo”.

Ma per Cannone questo novembre è sicuramente positivo. “Credo che ovviamente la vittoria contro l’Australia sia stata molto importante per la nostra crescita, la nostra storia. Contro l’Australia, contro il Sudafrica, scusa abbiamo avuto veramente un amaro in bocca a fine partita e chiedo che la sensazione di avere un amaro in bocca giocando contro il migliore al mondo sia il segnale di una cosa positiva di una crescita di un gruppo che sa cosa vuole e sa in che direzione sta andando”.

A dire cosa è cambiato in campo, permettendo all’Italia alla fine di vincere, lo dice capitan Michele Lamaro. “Ritrovarsi dopo 10 minuti dall’inizio del secondo tempo 15-14 dopo il primo tempo che avevamo fatto, devo dire che è stato un momento in cui ovviamente ci siamo guardati e abbiamo detto ok qua bisogna fare qualcosa”.

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