Rugby femminile, Italia verso i Mondiali 2025: è possibile ripetere il risultato della passata edizione?
Prenderà il via il prossimo 22 agosto la Rugby World Cup 2025 femminile e prenderà il via la caccia alla Nuova Zelanda, vincitrice nel 2022 del trofeo iridato. E il 23 agosto sarà il momento dell’esordio dell’Italia. Un’Italia che sogna di confermare lo storico risultato di tre anni fa, quando le azzurre chiusero al settimo posto, conquistando per la prima volta i playoff. Ma è possibile ripetere quel risultato?
La prima cosa da evidenziare è che rispetto all’ultima edizione è cambiata la formula del torneo. Si è passati da 12 a 16 squadre e, dunque, è cambiato l’accesso ai quarti di finale. Se tre anni fa ‘bastava’ essere tra le due migliori terze, ora andranno avanti solo le prime due di ogni girone. Va detto che nel 2022 l’Italia arrivò comunque seconda nel girone, ma ovviamente ora non c’è più il salvagente del terzo posto. Saranno tutte, o quasi, sfida da dentro o fuori.
Il secondo punto è come l’Italia arriva a questo mondiale. Dopo l’addio di Andrea Di Giandomenico dalla panchina azzurra, proprio dopo la RWC 2022, l’Italia ha vissuto un biennio complicato, con pochi risultati e un’involuzione preoccupante. Da quest’anno, con l’arrivo di Fabio Roselli sulla panchina, le cose sembrano cambiate e l’Italia è una squadra esperta e di qualità, che può dunque puntare in alto. A patto di confermare i pronostici.
L’Italia, infatti, è inserita nella pool D con Francia, Sudafrica e Brasile. Sulla carta il match d’esordio contro le transalpine è quasi proibitivo per le azzurre, con la Francia che è una delle candidate alla vittoria finale. Diversa la situazione con le sudafricane e le brasiliane. Le prime sono dodicesime nel ranking (l’Italia è sesta) e tre anni fa chiusero i Mondiali all’ultimo posto nel girone. Le seconde, invece, nel 2022 non c’erano e sono al 25° posto del ranking. Insomma, l’Italia partirà favorita in entrambe le sfide, ma sapendo che non è permesso neanche un passo falso se si vuole conquistare uno dei primi otto posti al mondo.