Rugby, il Galles ai raggi X. I Dragoni sono decaduti, ma guai a sottovalutarli
Si disputa questo fine settimana il secondo turno del Guinness Sei Nazioni 2025 e l’Italia di Gonzalo Quesada sarà impegnata allo Stadio Olimpico di Roma contro il Galles. Sarà la sfida tra due formazioni uscite sconfitte dal primo turno, ma a colpire è stato il 43-0 subito dai britannici in Francia. Il tredicesimo ko consecutivo di una squadra in crisi profonda, ma guai a dare il match già per vinto.
“Per me, la partita di settimana prossima è la partita più importante per il rugby gallese negli ultimi 15-20 anni” ha dichiarato dopo la partita l’ex mediano d’apertura Dan Biggar. Una frase pesantissima, che evidenzia la profonda crisi del Galles, ma anche l’importanza che i britannici danno alla sfida contro l’Italia. Un vero e proprio spareggio per evitare il cucchiaio di legno e una sfida dove il Galles ha un solo risultato a disposizione per non certificare definitivamente di essere una nazionale decaduta.
Ma attenzione a leggere bene il 43-0 subito a Parigi, perché le statistiche raccontano un’altra partita. Il Galles ha avuto lo stesso possesso dei francesi, ha attaccato per lo stesso tempo, ha corso 120 metri in più degli avversari e ha fatto quasi il doppio dei passaggi dei Bleus. Perché, allora, una disfatta come quella subita? Perché al possesso non è corrisposto la capacità di attaccare, perché i metri corsi non sono corrisposti ai metri guadagnati, i linebreak sono stati inferiori, ma soprattutto i gallesi hanno battuto 12 avversari contro i 27 della Francia.
Contro il Galles, dunque, l’Italia dovrà cambiare marcia rispetto a Edimburgo. Servirà una difesa ben diversa da quella vista nel primo tempo con la Scozia, soprattutto con le ali che dovranno difendere meglio di come hanno fatto Capuozzo e Ioane sabato scorso, contro giocatori come Josh Adams e Liam Williams che possono fare male. Sarà un match che si vincerà lì, in difesa, mettendo in difficoltà il Galles come ha fatto la Francia. Poi si colpirà, perché i britannici hanno dimostrato di avere problemi senza la palla in mano.