L’alpinismo di una volta, quello che trattava la montagna con affetto
IL Fatto Quotidiano
“C’è la nebbia e sono stanco e assetato. Al campo ci facciamo una bella bevuta di tè e mangiamo spaghetti: sono buoni, benché riscaldati… Mi alzo alle sei meno un quarto: non voglio che mi portino il tè in tenda.