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Hockey pista: un’Italia indomita si arrende solo ai rigori con la Spagna nella semifinale degli Europei

A Sant Sadurní d’Anoia si è appena conclusa la seconda semifinale degli Europei 2023 di hockey su pista, fra l’Italia di Alessandro Bertolucci e i padroni di casa della Spagna di Guillem Cabestany. Andiamo a vedere come sono andate le cose.

LA CRONACA

Il primo tempo è a dir poco intenso. Le “Furie rosse” partono con il piede pigiato sull’acceleratore assediando la porta di Gnata, che però si salva in più di una circostanza sfoderando alcune parate eccezionali e potendo inoltre contare sugli interventi difensivi dei compagni, sulle sfuriate di Bargallo e compagni.
Al quarto d’ora poi il primo punto di svolta del match. Botta e risposta: Malagoli intuisce –  intercettando –  un passaggio in risalita di Casas, controlla la pallina e si presenta a tu per tu con il portiere iberico. Il bomber azzurro si dimostra freddissimo griffando l’1-0. E’ un vantaggio che però dura pochissimo perché, sul restart, Faccin commette un’ingenuità agganciando Bargallo e vedendosi sventolare in faccia un cartellino blu che porta anche al tiro libero di penalità per gli spagnoli. Ancora Bargallo, sempre Bargallo: gol e 1-1.

Il match esplode per velocità e agonismo. A sei minuti dalla fine l’Italia protesta sonoramente per un fallo netto, in combinazione, di Carballeira e Marc Grau che alzano la stecca colpendo entrambi e contemporaneamente Compagno, il quale va a terra trovandosi di fatto il volto gonfio e sanguinante. Alessandro Bertolucci protesta in maniera veemente, mentre Giulio Cocco in campo sciupa il tiro di penalità che potrebbe valere il nuovo vantaggio, con la Spagna in quattro per effetto del cartellino blu rivolto a Carballeira.
Cocco però non si fa abbattere dall’errore e un minuto dopo, sfruttando comunque il power play, trova il modo di insaccare da fuori il punto del 2-1, risultato con cui si va all’intervallo, nonostante cinque minuti finali fatti di occasioni da una parte e dall’altra.

La ripresa si apre ancora su ritmi tambureggianti. Chance da entrambe le parti: Gnata e Carles Grau in modalità “saracinesca” impediscono il potenziale pareggio o la possibile fuga azzurra.

A metà del secondo tempo l’Italia chiama timeout per respirare. Si riparte. Julià testa subito la prontezza di Gnata, che risponde senza andare per il sottile. La pressione iberica si fa ancora più insistente con le conclusioni in serie di Casas e Aragones che scuotono il perimetro intorno all’estremo difensore tricolore, che però non si scompone. Il gol però è nell’aria e infatti a meno di nove minuti dalla fine una discesa di Aragones dalla destra diventa letale, con il giocatore in maglia rossa che sfrutta un blocco di un compagno per accelerare e piazzare una conclusione vincente sotto la traversa su cui Gnata non può nulla, per il 2-2.

In pista succede di tutto. L’Italia, dopo essere stata all’angolo per un lunghissimo periodo, trova il modo di riproiettarsi in attacco avendo due chance con Compagno per tornare in vantaggio. Nulla di fatto, ribaltamento del fronte, occasioni per la Spagna: senza costrutto. Sette minuti alla fine: 2-2 e 9 falli per ogni squadra. Tensione che si taglia con il coltello.

Altro botta e risposta senza un senso logico. Malagoli porta a compimento un’azione bellissima dell’Italia, che fa girare la pallina in attacco trovando il bomber azzurro per il 3-2. Non c’è tempo neppure di esultare per i ragazzi di Bertolucci: la Spagna batte e riparte a tutta velocità trovando, seppur in maniera contestata, un gol incredibile, con un tiro-cross di Bargallo che, con l’interferenza di Marc Grau, finisce in un punto della porta imprevedibile per Gnata.

E’ 3-3. La Spagna sembra averne di più. Poco più di quattro minuti alla fine. La “dea bendata” aiuta i padroni di casa: palla messa in mezzo, sempre dalla destra, da Nil Roca e deviazione sfortunata di Gavioli che, nel tentativo di smorzare il fendente, lo butta nella propria porta beffando Gnata. Si va sul 3-4: primo vantaggio di matrice spagnola.

Non è finita. Ingenuità della Spagna che commette il decimo fallo di squadra: tiro libero per l’Italia. Malagoli va ad eseguire la conclusione, la pallina non trova lo specchio, ma rimbalza sulle sponde tornando a Malagoli che prova l’alza e schiaccia, ma a quel punto è Carles Grau che ci mette gambale, pattino e stecca per cancellare la chance del potenziale pari.

Rettilineo conclusivo del match. Decimo fallo di squadra anche per l’Italia a due minuti dalla fine: Bargallo va contro Gnata, che però lo ipnotizza tenendo a galla i suoi. Novanta secondi al termine: saltano gli schemi e le distanze.

Le occasioni si moltiplicano. Gnata compie un miracolo pazzesco sul contropiede spagnolo, ribaltamento di fronte: Cocco per Malagoli, che ci mette di giustezza la stecca anticipando Carles Grau. E’ 4-4 a quaranta secondi dalla fine.

Formazioni stremate: si va ai supplementari!

L’Italia è sulle gambe, la Spagna prova ad arrangiarsi utilizzando tutta la tecnica dei suoi giocatori. Poche occasioni prodotte: nel corso dell’ultimo minuto poi arriva un diagonale di Gavioli, fuori di poco, ma soprattutto un contropiede sull’asse Carballeira-Aragones, con quest’ultimo che, davanti a Gnata, non riesce ad angolare la meglio la conclusione che chiude il primo tempo supplementare.

Secondo extra-time. Formazioni ancora più stanche. Tanto gioco posizionale e possessi fatti per svuotare il cronometro. Non succede nulla, si arriva a quello che tutti attendono: i tiri di rigore.

La sequenza
1° Tiro: Cocco (ITA) – Parato; Carballeira (SPA) – Gol
2° Tiro: Malagoli (ITA) – Parato; Aragones (SPA) – Gol
3° Tiro: Gavioli (ITA) – Palo; Xavi Barroso – Gol

La Spagna vince 7-4 dopo i tiri di rigore e vola verso la finalissima dove affronterà il Portogallo, che oggi pomeriggio ha battuto 5-2 la Francia. Per gli azzurri invece tanto amaro in bocca e la finale 3-4° posto da disputare domani – alle ore 18.30 – contro i transalpini.

Foto: WS Europe / Utilizzo FISR

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