TANTA ROMA, LA CHAMPIONS E’ LÌ
La Roma chiude un 2025 magico con un 3-1 al Genoa che vale molto più del punteggio finale: vale una risposta, forte e chiara, dopo il ko con la Juventus, l’emergenza infortuni e un certo pessimismo che iniziava ad aleggiare nell’ambiente romano. All’Olimpico i giallorossi fanno quello che dovevano fare: vincere e convincere. E lo fanno senza concedere appigli.
L’avvio è equilibrato, quasi studiato. Il Genoa è ordinato, prova a pressare, resta compatto. Poi la Roma colpisce alla prima vera occasione: Soulé trova il gol che apre la partita e, di fatto, la chiude. Perché da lì in poi i liguri smarriscono certezze e distanze, mentre la Roma diventa cinica, feroce. Passano pochi secondi ed ecco il raddoppio di Koné: un uno-due micidiale che manda la gara in archivio molto prima del previsto e manda di traverso a De Rossi l’omaggio dell’Olimpico, previsto proprio a cavallo del quarto d’ora di gioco.
Il primo tempo giallorosso è una lezione di concretezza. Ferguson trova il gol del 3-0 prima dell’intervallo, la Roma sfiora il poker e manda il Genoa negli spogliatoi decisamente frastornato. Non è solo questione di gol, ma di dominio mentale: ogni pallone pesa, ogni transizione è pulita, ogni scelta è lucida.
Nella ripresa la squadra di Gasperini abbassa i giri e gestisce. Nessuna frenesia, nessun rischio inutile, anche se lo spettacolo, inevitabilmente, ne risente. Il Genoa prova a restare in partita più per dignità che per reale convinzione e trova nel finale la rete della bandiera con Ekhator, sostanzialmente ininfluente. Quando arriva, la gara non ha più nulla da dire.
Il peso di questa vittoria è specifico: la Roma, spietata contro le “piccole”, torna in zona Champions, rimette la Juventus un punto dietro e manda un messaggio chiaro al campionato. Nonostante le difficoltà, questa squadra c’è. E sa reagire.
Le note liete non mancano. Koné è straripante, dominante, ovunque: una prestazione totale. Soulé non è più una sorpresa, ma una conferma. Dybala, finalmente, sembra tornato in condizione vera: manca ancora la concretezza, ma è prezioso nel ritmo e nella qualità delle giocate. Bene anche il giovane Ziolkowski, che si fa trovare pronto in un momento delicatissimo vista l’assenza di Ndicka, e preziosissimo il recupero di Hermoso, autore di una prova solida nonostante una pubalgia che lo ha limitato per settimane.
Capitolo Ferguson: risposte arrivate sul campo, non a parole. Dopo le stoccate di Gasperini, l’irlandese risponde con il gol e una prestazione generosa, concreta, utile alla squadra. Esattamente ciò che gli veniva chiesto.
La Roma chiude così un 2025 più che positivo, decisamente migliore di quanto si potesse immaginare. Ora il campionato lascia spazio al mercato. Gasperini aspetta rinforzi, perché questa squadra ha dimostrato di avere una base solida. Con qualche tassello di livello in più, il salto di qualità non è un’illusione. È un obiettivo.
Giallorossi.net – Andrea Fiorini
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