De Marinis, De Rienzo, De Paola e Fabbroni a Radio Napoli Centrale
De Marinis: “Il Napoli ha da temere sia contro il Bologna che con l’Inter: servirà una grande prova”
A Radio Napoli Centrale, nel corso di “Un calcio alla radio”, è intervenuto il cantante Davide De Marinis: “Può sembrare incredibile, ma il mio cuore è davvero combattuto tra Inter e Napoli. Se vince l’Inter, sono felice; però, se la vittoria va al Napoli, non è che mi intristisco. Penso ha vinto il Napoli, che considererei quasi la mia seconda squadra. In fondo non si può sperare in un pareggio interminabile, no? Dunque, lasciamo che vinca il più forte, il migliore in campo. Cosa temo di più di questo Bologna? È come una sorta di maledizione da sfatare. Ci vorrebbe quasi un rituale scaramantico, tipo il pendolino o spargere un po’ di sale alle spalle. A parte gli scherzi, è una squadra tosta. E lo sa bene anche il Napoli. Negli ultimi anni hanno dimostrato una crescita costante e concreta. Basta vedere lo scorso anno: si sono addirittura portati a casa la Coppa Italia”.
De Rienzo: “Chi concede spazio al Napoli la paga cara. Gli infortuni hanno tolto tantissimo in questi mesi”
A Radio Napoli Centrale, nel corso di “Un calcio alla radio”, è intervenuta la giornalista Jolanda De Rienzo: “Alla fine, oltre alla strategia messa in campo da Conte, è emerso il carattere dei singoli, con un elemento decisivo come Lukaku, in grado di motivare e spronare la squadra da vero mental coach. Nel momento in cui si concede spazio, Napoli sa sfruttarlo al meglio e mostra tutta la sua forza. Uno degli aspetti più interessanti del lavoro di Conte questa stagione è la sua capacità di adattare la squadra alle circostanze e alle caratteristiche dell’avversario, nonché alle necessità imposte dagli infortuni, che purtroppo sono parte della realtà. Parlando delle difficoltà, credo che per stile di gioco il Bologna presenti più insidie rispetto all’Inter. Per dirla in modo diretto e chiaro, temo anche io il Bologna, soprattutto per la determinazione e la grinta che metterebbe in campo in una sfida così importante. A proposito di questo mercato invernale incandescente, si continua a parlare di Mainoo del Manchester United. Devo ammettere sinceramente che non ho mai avuto modo di vederlo giocare personalmente. Si tratta di un centrocampista completo: rapido, fisicamente dotato e abile nei contrasti. Tutte qualità che lo rendono ideale per rinforzare la squadra. Non è un caso che da mesi questo nome sia uno dei più discussi per il mercato e che i dialoghi con lo United siano tra gli argomenti più caldi del momento”.
De Paola: “Il Napoli sembrava di un’altra categoria rispetto al Milan. De Laurentiis sulle scale mi fa riflettere”
A Radio Napoli Centrale, nel corso di “Un calcio alla radio”, è intervenuto il giornalista Paolo De Paola: “Ieri si è visto De Laurentiis seduto sulle scale, quasi defilato, come se volesse rimanere fuori dai riflettori dello spettacolo. Tuttavia, alla fine i benefici economici non vengono disdegnati, anzi, vengono ben accettati, come sempre. Capisco il punto, però parliamo di cifre che, in proporzione, non sono così significative per alcune realtà del calcio italiano. Ad esempio, una trasferta come quella del Milan a Como porta entrate intorno ai 3 milioni sia per il Milan che per il Como. Inoltre, ci sono altri 6 milioni che vengono distribuiti tra le squadre di Serie A, in una sorta di compensazione per tranquillizzarle e placare eventuali malcontenti. È vero che in termini assoluti certe cifre possono sembrare importanti, ma nel grande schema delle cose, per club come il Milan o per un ricco proprietario come quello del Como, 3 milioni non cambiano molto. Queste iniziative si fanno con l’idea di promuovere il calcio italiano, ad esempio in un mercato come l’Australia. Però bisogna chiedersi se ne valga davvero la pena, considerando i sacrifici e i disagi legati ai viaggi intercontinentali per le squadre coinvolte. Nonostante tutto, sembra che i presidenti trovino più comodo lamentarsi del “sistema calcio”, mentre comunque si tengono stretti quei pochi milioni di euro che arrivano da queste operazioni senza fare troppe storie. E qui rientra anche De Laurentiis. Non bisogna negare che lui sia uno dei più influenti presidenti in Italia al momento. È sempre pronto a puntare il dito contro i problemi del sistema calcio, lamentandosi dell’immobilismo e della necessità di cambiamento. Ma a conti fatti, non sembra utilizzare pienamente la sua posizione di rilievo per apportare quelle modifiche che sollecita a parole. Parlare di riforme e poi adeguarsi al sistema attuale senza fare veri sforzi per cambiarlo appare quantomeno incoerente. Insomma, predicare bene e razzolare male? Sì, possiamo dirlo chiaramente. Venendo al campo, il Napoli contro il Milan è sembrato giocare un’altra categoria. La partita non ha avuto storia, complice anche una formazione schierata dal Milan che ha dato l’impressione di essersi arresa in partenza. Si possono dire tante cose a fine partita, ma gli occhi di chi ha visto ciò che è successo sul campo raccontano tutto: c’era davvero poco equilibrio ieri sera”.
Fabbroni: “Reparto difensivo del Napoli ottimo, ha il potenziale per tornare quello dello scorso anno”
A Radio Napoli Centrale, nel corso di “Un calcio alla radio”, è intervenuto il giornalista Mario Fabbroni: “Penso che il reparto difensivo del Napoli ieri abbia offerto una prestazione davvero eccellente. Non ha concesso praticamente alcuna occasione pericolosa al Milan, evitando persino tiri insidiosi nello specchio della porta. Ritengo però che questa non sia stata una semifinale vera e propria, e ribadisco che la formula attuale della Supercoppa Italiana non mi convince affatto. Non riesco proprio a digerirla, la trovo poco corretta dal punto di vista sportivo. Il Milan, tanto per fare un esempio chiaro, non era presente come detentore dell’ultima Supercoppa Italiana (ricorderete che lo scorso anno l’Inter vinse 2-3 contro di loro), ma solo in quanto finalista perdente della Coppa Italia. Insomma, a questo punto ditecelo chiaramente: non conta più niente vincere, giocare e conquistare titoli? Questo sistema semplicemente non ha senso. Si svuotano di significato il merito sportivo e la logica stessa delle competizioni. Per quanto riguarda il vecchio format, personalmente, continuo a preferirlo. È stato più coerente e meritocratico. Tra l’altro, parlando di Supercoppa Italiana, il Napoli vanta sei finali disputate nella sua storia, vincendone due, in entrambe le occasioni contro la Juventus. Una vittoria su tutte resta memorabile: quel 5-1 firmato soprattutto da Silenzi e Careca all’ex Stadio San Paolo. All’epoca, si giocava nel campo della squadra campione d’Italia, una regola che dava un senso maggiore all’evento e al valore della competizione”.
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