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“Napoli è surreale”: McTominay racconta l’addio allo United, Conte e lo Scudetto

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Scott McTominay, centrocampista del Napoli e uno dei protagonisti assoluti della squadra campione di Serie A, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni della trasmissione CBS Sports Golazo. Lo scozzese ha affrontato temi che vanno dal suo addio al Manchester United alla sua vita quotidiana sotto il Vesuvio, passando per i rapporti con colleghi come Marcus Rashford e Bruno Fernandes.

Scott, molti commentatori sostengono che i giocatori del Manchester United tendano a migliorare solo dopo aver lasciato il club. Qual è la tua opinione?

È troppo facile usare quella narrazione. Quando ho lasciato il Manchester United, non ho iniziato a giocare bene solo perché me ne sono andato. Nell’ultimo anno lì ho segnato dieci gol e abbiamo vinto un trofeo. Ci sono questioni individuali e dinamiche diverse per ciascun giocatore, e non credo che sia giusto generalizzare.”

Hai menzionato compagni come Marcus Rashford: qual è il tuo punto di vista sul suo percorso?

Con Marcus ci sono state dinamiche diverse, e sono questioni che non voglio approfondire qui. È un giocatore di altissimo livello, una leggenda allo United con tanti gol e grandi prestazioni. Ma non è corretto attribuire tutto alla sola uscita dal club.”

Cosa pensi del modo in cui viene percepita la vita al Manchester United?

“Molti pensano che lo United non offra le stesse condizioni di altri club, ma in realtà quando ero lì mi hanno dato tutto: nutrizione, allenamenti, supporto tattico. È facile dire che il club non offre opportunità, ma io ho sempre avuto tutto ciò di cui avevo bisogno per avere successo.”

Com’è la tua quotidianità a Napoli? Ti senti integrato?

La vita qui è surreale. L’amore dei tifosi è incredibile, anche se preferisco vivere in modo semplice e concentrarmi sul campo. Qui si mangia bene e il clima aiuta. Sto imparando l’italiano: ogni giorno provo a migliorare e uso applicazioni per studiarlo.”

Parlaci del tuo rapporto con Antonio Conte e della tua evoluzione tattica.

“Amo lavorare con Conte. È un tecnico eccezionale: passione pura e un approccio tattico straordinario. Non ho bisogno di carezze, ma di qualcuno che mi spinga sempre a essere migliore. La mia ossessione per il recupero fisico e la cura del corpo riflette proprio questo approccio.”

In un periodo così intenso per te, cosa ti motiva personalmente?

Vincere lo Scudetto è stato enorme, ma difendere il successo è ancora più difficile che ottenerlo. Non mi sento arrivato: voglio continuare a crescere e giocare ad alti livelli per molti anni.”

Le parole di Scott McTominay restituiscono l’immagine di un calciatore maturo, consapevole e lontano dalle semplificazioni che spesso accompagnano le grandi narrazioni calcistiche. Nessun rancore verso il passato, nessuna rivincita personale: solo la volontà di raccontare i fatti per ciò che sono stati.

A Napoli ha trovato un ambiente esigente, passionale e diretto, perfetto per chi vive il calcio come lavoro quotidiano e ossessione per il miglioramento. Con Antonio Conte come guida e uno Scudetto cucito sul petto, McTominay non guarda indietro per cercare colpe, ma avanti per confermare certezze. Perché, come lascia intendere tra le righe, crescere non dipende da dove giochi, ma da come scegli di farlo.

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