Conte non concede il giorno di riposo: linea dura dopo Udine, Napoli sorpreso
Antonio Conte non fa sconti. Nemmeno quando il calendario suggerirebbe tregua. Dopo Udine, mentre lo spogliatoio era convinto che il giorno successivo sarebbe stato dedicato al recupero, il tecnico ha scelto la via opposta: allenamento regolare. Nessuna concessione, nessuna deroga. Il messaggio è chiaro e non ha bisogno di traduzioni.
Il ritorno alla linea dura, quella che da sempre accompagna il nome di Conte. Un segnale preciso, quasi identitario, lanciato nel momento in cui l’allenatore avverte il rischio che la “belva” smetta di essere indomabile. E allora meglio stringere subito le redini, senza ricorrere a frasi fatte o motivazioni edulcorate. Il giorno libero non è stato cancellato: semplicemente non è mai stato concesso.
La decisione ha colto di sorpresa il gruppo. La squadra si aspettava una giornata di libertà alla vigilia del lungo viaggio verso l’Arabia Saudita, dove il Napoli sarà impegnato nella Supercoppa con una permanenza a Riad destinata a protrarsi almeno fino a venerdì, e potenzialmente fino al 23 dicembre in caso di qualificazione alla finale. Invece, niente pausa. Dopo Udine non è scattata la classica formula di fine gara: “domani riposiamo”.
Conte osserva, valuta, misura. E agisce. Perché nella sua filosofia non esiste spazio per l’abitudine al comfort, soprattutto quando la stagione entra in una fase delicata. “Disciplina praesidium civitatis”: la disciplina è il baluardo della comunità. Un principio antico, ma sempre attuale nel calcio di Conte.
Il Napoli incassa e lavora. Senza polemiche, ma con la consapevolezza che il tecnico ha scelto di alzare nuovamente l’asticella. La Supercoppa è alle porte, il viaggio è lungo, e la gestione del gruppo passa anche da queste decisioni. Scelte che sorprendono, ma che raccontano perfettamente chi è Antonio Conte.
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