Napoli, Gutierrez e Lang: il potenziale c’è, ma Conte deve crederci di più
Chiedo: Gutierrez si è inserito?
Sì, e con più intelligenza che rumore. Il ragazzo ha mostrato qualità, ordine, persino una personalità discreta, di quelle che non invadono ma si fanno rispettare. È entrato quando serviva e non ha mai tradito. Forse per questo sorprende che abbia giocato così poco.
Lang, invece, comincia a sembrare un altro. Meno narcisismo, più geometria. Più squadra, meno improvvisazione. Insomma, un giocatore “pensato”, non solo istintivo.
Il Napoli ha dunque due carte da giocare, ma pare non accorgersene. Gutierrez ha trovato spazio solo dopo l’ennesimo atterraggio forzato di Spinazzola, e il sospetto è che non fosse una scelta, ma una necessità. È qui che nasce il dubbio: si valorizzano gli uomini o si gestiscono le emergenze?
Conte, che di disciplina è maestro, rischia di diventare prigioniero del suo stesso rigore. Serve coraggio per scommettere su chi non ha pedigree ma possiede fame e passo. Gutierrez è uno di questi.
A gennaio, si parla di un esterno “forte sul serio”. Bene. Ma prima ancora di comprarlo, bisognerebbe capire cosa si ha già in casa. Non tutto ciò che costa poco vale poco. E non tutto ciò che brilla in panchina deve restare lì per decenza gerarchica.
Il Napoli vive un tempo di scelte sottili. O trasforma i comprimari in risorse, o resterà ostaggio delle assenze. Il calcio, del resto, non premia chi aspetta: premia chi si fida.
E Gutierrez, oggi, merita fiducia più che alibi.
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