Julio Baptista: “A Roma mi sono sentito tradito. Tanta gente in Italia parla senza sapere. Per Spalletti sarei andato in guerra, con Ranieri invece…””
Julio Baptista torna a parlare della sua esperienza alla Roma, vissuta tra il 2008 e il 2011. In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, l’ex attaccante brasiliano ha ripercorso i momenti più intensi della sua avventura giallorossa: dalle emozioni dei primi mesi nella Capitale ai rapporti con i suoi allenatori, fino alle difficoltà che lo portarono a lasciare Trigoria.
“Ho letto e sentito tante ca*zate su di me — ha detto Baptista — molta gente, soprattutto in Italia, si permette di parlare senza sapere”. Poi il ricordo di un momento doloroso: “A pochi giorni dal mio arrivo morì Franco Sensi. Mi trovai a portare la sua bara sulle spalle. Totti mi spiegò che Sensi era la Roma, e piangeva. Era una forma d’amore che raramente avevo visto in una tifoseria, mi impressionò”.
Il primo anno nella Capitale fu positivo, impreziosito da alcuni gol rimasti nella memoria dei tifosi, come la rovesciata contro il Torino e la rete decisiva nel derby con la Lazio. “Per Spalletti sarei andato in guerra — racconta — mi aveva messo al centro del suo gioco, gli devo tanto. Il gol nel derby fu pazzesco: cross di Totti, incornata mia e vittoria. A Roma sono pazzi, in senso buono. Quel gol vale per me quanto quello al Camp Nou col Barcellona”.
Poi, le difficoltà. “Mi sono sentito un po’ tradito. Stavo bene, andavo in nazionale ed ero il migliore in campo. A Roma, invece, non giocavo. Ranieri non mi vedeva e non mi ha mai preso da parte per darmi una spiegazione. Avevo bisogno di nuovi stimoli e andai via”.
Baptista risponde anche alle ironie che circolano ancora sul web: “Quel ‘Julio vattene via’ non l’ho mai visto e non me ne frega niente. In quel periodo non avevo fiducia, non riuscivo a essere il giocatore di sempre. Capisco il voler diventare famosi, ma ci vuole rispetto. Molti parlano senza sapere”.
Uno sguardo complessivo, infine, sul bilancio della sua avventura romanista: “Sono stati anni importanti, anche se mi dispiace non aver vinto lo scudetto. Sembra che qualcuno si ricordi solo degli errori, e non dei gol in rovesciata. Forse andrebbe detto a certa gente di fare meglio il proprio lavoro e di veicolare meglio le informazioni”.
E sulle sliding doors di carriera, Baptista rivela un retroscena curioso: “Nel 2007 il Milan mi voleva, ma alla fine presero Pato e io andai alla Roma. E pensare che pochi mesi dopo vinsero la Champions…”.
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Fonte: Gazzetta dello Sport
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