Real Madrid e Superlega contro la Uefa: chiesti 4,5 miliardi di danni
Un conto salatissimo da 4,5 miliardi di euro, la somma di mancati incassi da biglietteria, diritti televisivi e attività commerciali nelle ultime quattro stagioni. E’ la richiesta che il Real Madrid si appresta a presentare sotto forma di risarcimento danni con destinatario la Uefa. La ragione? Non aver potuto dare vita alla Superlega e aver visto, così, compromessa la propria possibilità di generare nuovi ricavi perché il veto posto dalla Uefa – la cui posizione è poi stata definita di monopolio abusivo da una sentenza della Corte di Giustizia UE nel dicembre 2023 – ha soffocato in culla il nuovo format. E da lì in poi lo ha combattuto in tutti i modi possibili anche al susseguirsi di pronunciamenti favorevoli ai promotori.
La Superlega nel vecchio modello, quello nato e morto in meno di tre giorni nell’aprile 2021, nel frattempo non esiste più. Esiste una nuova idea di competizione alternativa alle coppe internazionali organizzate dalla Uefa che ribalta molti dei paradigmi del calcio moderno: partite trasmesse gratuitamente grazie alla piattaforma Unify, accesso aperto ai risultati dei campionati nazionali e gestione dei ricavi che renda più ricchi i club. Tutto rimasto ancora sulla carta, seppure dopo la pronuncia della Corte di Giustizia UE sia la Uefa che le singole federazioni abbiano dovuto cancellare le norme con le quali minacciavano sanzioni di qualsiasi genere peer i club interessati.
Danni per la mancata Superlega: perché il Real Madrid si muove adesso
Il Real Madrid ha deciso di muoversi dopo che la Corte provinciale di Madrid, tribunale interpellato dai ricorrenti, ha respinto le contro deduzioni di Uefa, federazione spagnola e Liga confermando di fatto come non possano esistere ostacoli alla creazione di competizioni alternative a quelle della Uefa e il riconoscimento da parte di Nyon di A22 Sports, la società che si occupa di rendere operativo il progetto della nuova lega, sia un passo obbligato.
La cifra della richiesta di danni monstre da 4,5-4,7 miliardi di euro da parte del Real Madrid di Florentino Perez, acerrimo nemico del presidente della Uefa, Aleksandr Ceferin, è stata pubblicata dal Financial Times che ha dichiarato di aver avuto la possibilità di visionare le carte. Il dossier dovrebbe essere presentato presso un tribunale a Madrid e l’iter rischia di mettere la Uefa in una posizione di grande imbarazzo.
Causa contro la Uefa: la posizione del presidente Ceferin e di A22 Sports
Nyon ha ribadito che anche l’ultima sentenza, quella della Corte provinciale di Madrid, non cambia la situazione e “non convalida il progetto abbandonato della Super League annunciato nel 2021, né pregiudica le attuali norme di autorizzazione della UEFA, adottate nel 2022 e aggiornate nel 2024, che restano pienamente in vigore. Tali regole garantiscono che ogni competizione transfrontaliera venga valutata secondo criteri oggettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati”. In ogni caso Ceferin dovrà decidere se e come fare ricorso, anche semplicemente per rallentare il percorso della richiesta danni da parte del Real Madrid cui si unisce quella annunciata da parte di A22 Sports.
Berndt Reichart, Ceo della società che promuove la nuova Unify League, lo ha spiegato pur senza entrare nei termini quantitativi della richiesta: “Dopo anni di procedimenti legali, la Uefa non può più ignorare le decisioni vincolanti dei tribunali. Abusando del proprio monopolio e impedendo nuove iniziative, ha causato danni sostanziali a numerosi club, giocatori e altre parti interessate in tutta Europa – ha spiegato in una nota -. Nel corso del 2025, si sono tenute ampie discussioni con alti funzionari della Uefa per trovare il modo di realizzare le riforme necessarie modificando, anziché sostituendo, le competizioni esistenti (Champions League, Europa League e Conference League). Tali discussioni hanno incluso proposte volte a migliorare l’esperienza dei tifosi, modernizzare la governance e migliorare la sostenibilità a lungo termine dei club… Nonostante questo approccio collaborativo, la Uefa ha rifiutato di perseguire un compromesso. La Uefa ha chiaramente l’obbligo legale di riconoscere il diritto di A22 di organizzare competizioni su un piano di parità con le proprie. Tuttavia, poiché la UEFA continua a ignorare le sentenze vincolanti dei tribunali, A22 non ha altra scelta che avviare un procedimento per ottenere il risarcimento dei danni subiti”.

