Reggiana presente alla Casa Circondariale di Reggio Emilia per l’inaugurazione della palestra “Re-Start”
L’inaugurazione della palestra “Re-Start” presso la Casa Circondariale di Reggio Emilia rappresenta un passo avanti nel percorso di rieducazione dei detenuti, promuovendo l’attività fisica e rafforzando il senso autostima e di appartenenza alla comunità. L’iniziativa si è inserisce in un più ampio progetto di valorizzazione delle potenzialità dei detenuti, attraverso l’investimento su attività formative e ricreative che favoriscano il loro reinserimento nella società. Per questo, una delegazione granata composta dal vicepresidente e direttore generale, Vittorio Cattani, dal segretario generale, Nicola Simonelli, e dai calciatori, Paolo Rozzio, Danilo Quaranta ed Edoardo Cavaliere, ha voluto dare il proprio contributo partecipando recentemente a questa importante giornata e dando vita a un dialogo con i detenuti su temi di vita, paure, valori e ambizioni, facendo emergere il significato dello sport come strumento di riscatto.
“Ricominciamo da qui, dalla ripartenza. Un termine utilizzato tanto nel calcio quanto nella vita. Nel linguaggio sportivo, la ripartenza rappresenta quel momento in cui, dopo aver difeso, la squadra acquisisce la forza e la lucidità necessarie per attaccare e trasformare le difficoltà in opportunità” ha affermato la dott.ssa Lucia Monastero, direttore degli Istituti Penali di Reggio Emilia, nell’introdurre il progetto.
Hanno fatto seguito gli interventi del funzionario giuridico pedagogico dott. Domenico Campolo, del funzionario giuridico pedagogico dott. Modestino Ciampi, del funzionario giuridico pedagogico dott.ssa Carmela Gesmundo, del funzionario giuridico pedagogico dott.ssa Matilde Bassetti, del Comandante di reparto Armando Di Bernardo e del funzionario contabile dott. Paolo Roselli.
Durante l’incontro è stato inoltre ricordato il torneo interno della Casa Circondariale, occasione che ha rafforzato lo spirito di gruppo e la collaborazione tra i partecipanti. A chiudere la giornata, sono state proprio le emozionanti parole di Anass:
“Il torneo di calcio che si è svolto quest’estate è stato un evento che ci ha fatto ritornare “Liberi” anche se soltanto per un’ora e mezza di gioco: noi ci siamo sentiti liberi. Una volta in campo scomparivano i reati , le condanne e tutti i problemi , c’era solamente la squadra e un pallone con cui ognuno di noi esprimeva la sua arte e la sua passione sul grande quadro verde. Non c’era etnia o provenienza perché parlavamo tutti la stessa lingua, la lingua dello sport, essa non ha confini perché un linguaggio di pace. Questo torneo era talmente sentito sa parte nostra che mi ha ricordato il mondiale. Per i corridoi e le sezioni i questo carcere si è parlato tutta l’estate di questo torneo e non solo tra detenuti. Nell’attesa tra una partita e l’altra cresceva in ognuno di noi il desiderio di giocare e vincere, ho visto il vero spirito sportivo di chi si complimentava con la squadra vincente nonostante la rabbia e la delusione della sconfitta, ma era comprensibile proprio perché era molto sentita, ma anche la sconfitta fa parte del gioco… Vedere la felicità di goni goal messo in rete negli occhi dei miei compagni è stato un momento unico e magico, si respirava gioia e libertà..
Lo sport è speranza
Lo sport è libertà
Lo sport è pace
Evviva lo sport ”.
Nella foto in copertina: da sinistra, dott. Domenico Campolo, dott. Modestino Ciampi, Danilo Quaranta, Paolo Rozzio, dott.ssa Carmela Gesmundo, dott.ssa Lucia Monastero, Edoardo Cavaliere, Vittorio Cattani, dott.ssa Matilde Bassetti e Nicola Simonelli.
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