EDITORIALE – Napoli, questi fantasmi, prima illude e poi si scioglie come neve al sole, subendo un’umiliante disfatta, a Eindhoven, per 6 a 2
Editoriale post Champions. Ieri sera,. per gli azzurri è stata una notte da vero incubo. Il Napoli ha subito un’umilante sconfitta, ad opera del Psv Eindhoven, per 6 a 2, dopo l’illusorio vantaggio di Nc Tominay. Una trentina di minuti giocati non male ma poi, ecco l’imponderabile, l’undici partenopeo si è disunito e si è sciloto come neve al sole. Nel giro di pochi minuti, gli olandesi hanno ribaltato il risultato,grazie ad un incredibile autogol di Buongiorno e alla rete del sorpasso di Saibari che ha chiuso la prima fraziione di gioco. Nella ripresa, peggio che andar di notte, i padroni di casa, approffittando delle tante disattenzioni degli azzurri si sono portati sul 4 a 1, quindi c’è stato il secondo gol inutile di Mc Tominay ma il Psv, i cui giocatori correvano come pazzi, a differenza del Napoli che camminava, ha nesso a segno altre due reti con l’ex Parma Man, che ha realizzato una doppietta, Pepi ed infine Driouech. Un risultato pesantissimo e vergognoso che pregiudica il cammino nella competizione. Tra gli ospiti si sono salvati solo lo scozzese goleador e Spinazzola, per il resto tutti meritevoli di un 4 in pagella. Per giunta, Lucca si è fatto espellere dall’arbitro, dobbiamo dire ingiustamente per un malinteso, e la partita ha preso una piega negativa al massimo. Per la cronaca, i partenopei non perdevano, con questo risultato da debacle, dal lontano 1974, quando la Juve, in campionato,. si impose al San Paolo, con l’identico punteggio di ieri. Per Conte è stata la quarta batosta di fila in trasferta, seconda in Champions, dopo quella col City. Quest’anno, il Napoli, non solo non ha più la difesa, quasi imperforabile della stagione passata ma risulta non avere la benché minima idea difensiva. Fare gol da parte degli avversari è diventato un gioco da ragazzi. Sedici gol incassati in otto partite, incredibile ma vero. Di quella formazione capace di vincere il quarto tricolore della storia del club non è rimasto nulla. Non vedo carattere, personalità, fame di successo e grinta. A questo punto, mi preoccupo non poco; sabato al Maradona verrà l’Inter che ha travolto, nella sua gara, per 4 a 0, l’Union Sg, in Belgio. Se questi sono i presupposti c’è poco da stare allegri. La tifoseria è amareggiata, arrabbiatissima ed incredula e si domanda dov’è finito il suo Napoli che sembrava essersi rinforzato, però a conti fatti, è peggiorato. L’alibi delle assenze di Lobotka, Rrahmani e Hojlund non può reggere. Non è questione di uomini ma è la carenza di gioco, della cattiveria agonistica, della lentezza, della leziosità di questa formazione a causare disastri. Senbra quasi di rivedere i fantasmi della squadra post terzo scudetto, la quale, come ricorderete, si classificò decima, cambiando ben tre allenatori. Anche il tecnico leccese è sul banco degli imputati, il suo calcio moderno non va giù affatto. Probabilmente, è troppo presto per dire che gli azzurri sono in crisi, tuttavia, appare evidente che la squadra campione d’Italia si è completamente smarrita, al punto di non essere in grado di ritrovarsi. Adesso, come non mai c’è bisogno di rimboccarsi le maniche, al fine di evitare che la stagione, appena iniziata da due mesi, non sia già compromessa.
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