Le pause per le Nazionali hanno stufato e non funzionano più: così l’Uefa pensa a un nuovo format di qualificazione a Mondiali ed Europei
Ingombranti, poco spettacolari e sempre meno interessanti. Le qualificazioni ai Mondiali e agli Europei stanno stancando. I tifosi sono disinteressati e le emittenti televisive preferiscono puntare su altro. Così, secondo il The Times, la UEFA starebbe pensando a un nuovo format per ridare appeal a un evento che spezza sempre di più una stagione già di per sé infinita. Un nuovo modello che si ispirerebbe a quello “svizzero” utilizzato in Champions, Europa e Conference League. Ma si pensa anche un’estensione dell’utilizzo della Nations League. Dandogli così maggiore importanza. Nel frattempo, la FIFA ha cambiato il suo calendario: dal 2026 ci saranno solo due soste in autunno, una in meno rispetto agli ultimi anni.
Il nuovo calendario voluto dalla FIFA
Nuovo format e nuove finestre. Per i tifosi che non sopportano le pause Nazionali, la FIFA ha trovato una soluzione parziale. Dal prossimo anno, infatti, le prime due soste (per intenderci quelle di settembre e ottobre) saranno raccolte in una sola e unica pausa. Uno stop in meno, ma più lungo. Questa suddivisione, modificata dalla FIFA nel Consiglio Generale di ottobre 2023, entrerà in vigore dal 2026. Di fatto, cosa cambia? Anziché giocare due partite a settembre e due a ottobre, ne verranno disputate direttamente 4 in tre settimane a cavallo tra i due mesi. A novembre, poi, ci saranno le ultime due. Dunque, le partite saranno sempre 6. Ma le soste solo 2. Almeno fino al 2030.
Il format della Champions come modello
Il format attuale delle qualificazioni è quello classico: gironi da quattro o cinque squadre che si affrontano due volte, tra andata e ritorno. Gli stimoli dei tifosi sono sempre meno e questa struttura è ormai superata. Ecco perché la Champions League può essere un esempio innovativo: il “modello svizzero” – così viene chiamato – che ha sostituito i gruppi potrebbe essere la soluzione. Una classifica unica (come la League Phase) in cui ogni squadra gioca contro 8 avversarie (divise secondo il Ranking). Tutte diverse l’una dall’altra. L’idea è quella di creare un torneo più equilibrato e con più big match. Un’ipotesi sicuramente molto movimentata. In un’ipotetica qualificazione mondiale con 16 posti a disposizione, ad esempio, le prime 12 qualificate accedono direttamente. Mentre le altre partecipanti, potenzialmente 8, si giocherebbero i restanti 4 posti passando dai playoff.
Ipotesi Nations League come sistema di qualificazione
Se fino a quest’estate la Nations League veniva snobbata e considerata “di troppo”, ora la concezione generale potrebbe cambiare. Perché il torneo potrebbe rappresentare un sistema di qualificazione per Europei, Mondiali e Olimpiadi. Un modello che da due anni viene utilizzato da UEFA in campo femminile, ma che lascia alcune perplessità. Per una struttura fondata su promozioni e retrocessioni, il cambiamento ridurrebbe il numero di partite tra le nazionali più piccole e quelle più prestigiose. E di conseguenza andrebbero a produrre un minor numero di introiti per le federazioni minori.
L’obiettivo della UEFA e le prime recensioni (negative)
Secondo una fonte vicina al quotidiano inglese, durante un incontro a Malaga avvenuto nelle scorse settimane, i segretari generali delle 55 federazioni sarebbero già stati informati di questa iniziativa. Gli obiettivi UEFA sono chiari: aumentare l’interesse del pubblico mantenendo sempre più incerta la qualificazione. E aperta fino all’ultimo. Con colpi di scena e partite che possono davvero essere decisive. “I ricavi televisivi e il coinvolgimento dei tifosi nelle qualificazioni sono in calo, mentre la Nations League sta crescendo – ha dichiarato una fonte al The Times – Il problema è trovare un format che resti equo per tutte le squadre e al tempo stesso appassionante. Ci si è già riflettuto in passato, ma è molto difficile trovare una formula che mantenga un po’ di incertezza per le grandi nazioni, resti competitiva e allo stesso tempo offra opportunità anche alle squadre più piccole”. E c’è chi invita alla prudenza: “Il calcio di club e quello internazionale restano realtà diverse. Anche se il nuovo formato della Champions ha avuto successo, non è detto che sia la soluzione magica per tutto”. Le qualificazioni europee e mondiali torneranno a essere davvero interesse e incerte fino all’ultimo minuto?
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