EFC | Oggi la ripresa. Con il Monza un punto per cercare quella scossa che ancora non c’è
Riprenderà già quest’oggi la preparazione degli azzurri, in vista dell’impegno di domenica a Bolzano contro il Südtirol. Dopo quella gara arriverà una sosta, legata agli impegni delle nazionali, che metterà fine a questo periodo di calendario compresso. All’ombra delle Dolomiti, con ogni probabilità, non ci sarà in panchina Guido Pagliuca, espulso ieri dopo un acceso confronto verbale con il tecnico avversario Paolo Bianco. La notizia positiva arriva però dal campo: l’Empoli sta iniziando a recuperare alcuni pezzi importanti. Su tutti Pietro Pellegri, attesissimo e finalmente tornato in campo contro il Monza. All’appello manca soltanto Degli Innocenti, il cui percorso di riabilitazione dovrebbe completarsi proprio durante la pausa per le nazionali. Quella di Bolzano sarà inevitabilmente un altro esame, proprio come lo è stata la sfida contro il Monza. Un esame che difficilmente può dirsi superato: il punteggio salva soltanto in parte una serata che, senza il gol di Guarino a riequilibrare quello iniziale di Carboni, avrebbe avuto ben altri contorni. La prestazione, al netto del risultato, si è sorretta più sulla volontà e sulla garra che non sulla qualità espressa. E qui va sottolineato un punto: a questo gruppo, pur con limiti evidenti e con errori spesso marchiani, la determinazione non manca. La squadra mette in campo quello che ha, mostrando un carattere istintivo e reattivo che prova a mascherare i difetti strutturali. Ai punti, forse, il pareggio pesa più al Monza che all’Empoli, viste le occasioni clamorosamente fallite dai brianzoli, alcune delle quali da condanna persino a livello amatoriale. L’Empoli, dal canto suo, ha prodotto poco. Oltre al gol, da segnalare soprattutto la traversa di Shpendi, episodio che resta l’occasione più nitida in fase di sviluppo offensivo. Ma non è con il pallone tra i piedi che emergono le maggiori criticità: in quella fase, anzi, gli azzurri provano a mostrare qualche spunto anche grazie alla qualità di alcuni singoli. I veri problemi restano in fase di non possesso e, più in generale, nella fase difensiva, che continua a riproporre errori ormai cronici. Sono troppe le palle gol concesse agli avversari, e non si può pensare di restare in partita soltanto grazie alla fortuna o alle parate del portiere. Ieri, a ben vedere, è stata proprio la dea bendata a evitare guai peggiori. Altro aspetto di difficile comprensione riguarda la gestione dell’inerzia: dopo il gol del pareggio, l’Empoli sembrava avere la partita in mano, con il Monza visibilmente scosso. In tribuna serpeggiava la convinzione che gli azzurri avrebbero potuto completare la rimonta. E invece, ancora una volta, la squadra si è spenta, lasciando il finale agli avversari e rischiando persino di perdere. Sono queste le dinamiche che lasciano perplessi e che vanno assolutamente corrette. O davvero l’Empoli si trasforma in una squadra capace di segnare tre o quattro gol a partita, concedendosi il lusso di correre rischi dietro, oppure la fase difensiva dovrà diventare molto più solida, partendo dal principio basilare di non subire gol. Al momento, però, sembra prevalere un’altra idea, senza che vi siano le risorse – tecniche, caratteriali o di amalgama – per sostenerla. Il lavoro da fare resta tanto, e non spetta a noi giudicare come dovrà essere affrontato: questo compito appartiene allo staff tecnico e alla società.
Questo non lo diciamo per muovere una critica gratuita, ma perché la sensazione – anzi, la convinzione – è che l’Empoli disponga di un buon gruppo di lavoro. E con gruppo di lavoro intendiamo tutto: dallo staff tecnico all’allenatore fino ai ragazzi in campo. Forse non una squadra da prime due o tre posizioni, può darsi, ma sicuramente una realtà in grado di guardare ben oltre il mero obiettivo salvezza. Con un po’ più di acume da parte di tutti si possono correggere quelle situazioni che oggi frenano, trasformandole in elementi capaci di portare maggiore sicurezza. Da lì possono arrivare prestazioni più solide, e con esse risultati utili a rendere meno in salita una strada che, al momento, appare ancora complicata. Il punto conquistato ieri non va buttato via, ma non consente nemmeno di considerare superato l’esame: la vera verifica arriverà domenica, con un ulteriore richiamo alla concretezza. Dal punto di vista dei singoli, qualche passo avanti c’è stato. Cesay si sta ormai calando con naturalezza nel ruolo di trequartista, mostrando spunti interessanti anche nell’uno contro uno. Continua a sorprendere positivamente Edoardo Saporiti, rimasto a lungo un oggetto misterioso durante la preparazione. Lovato ed Elia hanno confermato di essere due elementi di spessore per la categoria. In crescita anche Guarino, al di là del gol segnato. Non tutte le prove, però, hanno convinto. Moruzzi è apparso evanescente, forse sacrificato per dare fiato a Carboni, ma difficilmente identificabile in campo. Non ha brillato neppure Bellardinelli, coinvolto anche nell’azione del gol subito. Va detto che Pagliuca si è trovato a gestire una fase particolare, con tante partite ravvicinate e la Coppa Italia a complicare la programmazione. La formazione iniziale, comunque, ha lasciato più di un dubbio, e il primo tempo non è stato brillante. A peggiorare la situazione lo scontro verbale con Paolo Bianco, culminato nell’espulsione di entrambi i tecnici: una scena francamente poco edificante, della quale non conosciamo i dettagli, ma che non ha certo giovato al contesto. Adesso, al di là di quanto accaduto, occorre ripartire da quell’impeto reattivo che la squadra ha mostrato. Ripartire dalla voglia, dall’energia, da quel motore che ieri ha permesso di aggrapparsi al risultato, aggiungendoci però altro: il famoso morso, una maggiore cattiveria agonistica, e una qualità più marcata nelle situazioni chiave. Domenica a Bolzano ci sarà un test tutt’altro che semplice contro un Südtirol che concede poco e dà filo da torcere a chiunque. Per l’Empoli sarebbe fondamentale arrivare alla sosta con una vittoria, così da poter lavorare con maggiore serenità e continuità. Al contrario, un risultato negativo – soprattutto se accompagnato da una prestazione insufficiente – rischierebbe di rendere più incerto e turbolento il futuro prossimo.
Guido Pagliuca parte con il 3-4-2-1, affidando a Ceesay e Saporiti il compito di supportare Shpendi. Sulla sinistra c’è Moruzzi, preferito a Carboni. L’avvio è da brividi: dopo appena 30 secondi un retropassaggio corto di Guarino mette in difficoltà Fulignati, il rinvio del portiere rimbalza addosso ad Alvarez e la palla, per fortuna, finisce sul fondo. L’Empoli si fa vedere al 9’, quando Shpendi cade in area dopo un contatto con Delli Carri: proteste azzurre, ma l’arbitro lascia correre. Al 13’ la Dea bendata indossa davvero la sciarpa dell’Empoli. Colombo centra il palo e sulla ribattuta Alvarez, a porta vuota, manda incredibilmente a lato. Al 35’ altro brivido: Galeazzi, servito da Keita, colpisce ancora il legno alla destra di Fulignati. Il primo tempo scorre confuso e pieno di errori. Al 32’ a infiammare il match ci pensano i due tecnici, Pagliuca e Bianco, espulsi dopo un duro faccia a faccia. Prima dell’intervallo Ghion ci prova da fuori, Keita risponde dall’altra parte, ma si va al riposo sullo 0-0: 45 minuti brutti, poco degni di una Serie B. L’Empoli rientra con tutt’altro piglio. Dopo 3 minuti Saporiti pesca Shpendi in area: colpo sicuro, ma la traversa dice no. E, come spesso accade, gol sbagliato-gol subito: un minuto dopo, sugli sviluppi di un corner, Keita serve Carboni che stacca di testa e porta avanti il Monza. La scossa però arriva: al 64’ Pagliuca ridisegna la squadra con un triplo cambio (dentro Yepes, Elia e Popov per Bellardinelli, Moruzzi e Saporiti). Al 67’ Elia ci prova da fuori, al 74’ è Yepes a sfiorare il gol. Al 79’ arriva il pareggio rincorso: corner battuto da Ilie, colpo di testa di Guarino e 1-1. Poco prima era entrato anche Pellegri, al rientro dopo mesi di assenza. Nel finale sembra che l’Empoli la possa clamorosamente ribaltare, ma la luce si spegne presto. È invece il Monza a chiudere meglio: all’85’ Keita sfiora l’incrocio, all’88’ approfitta di un errore di Fulignati ma il portiere rimedia. Dopo 4’ di recupero l’arbitro Nucera fischia la fine: Empoli e Monza si dividono la posta, 1-1. Un punto che muove la classifica, ma che lascia la sensazione di un lavoro ancora molto lungo davanti.
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