L’eterno Modric è una sorpresa solo per chi non conosce il calcio
Per i distratti è una scoperta, non la sua classe cristallina ma che a quarant’anni appena compiuti sia ancora capace di essere protagonista in campo. I detrattori in servizio permanente ed effettivo si concentrano, invece, su un grande classico e cioè che se un quarantenne funziona in Italia è solo perché la Serie A è diventato il cimitero degli elefanti. E giù con i soliti luoghi comuni sul Paese per vecchi, la fuga dei talenti e dei cervelli calcistici.
Tutti gli altri, invece, si godono le esibizioni di Luka Modric con la maglia del Milan con la consapevolezza di essere al cospetto delle performance di un grande direttore d’orchestra che in Italia è arrivato perché sia lui che chi lo ha chiamato sapevano di andare sul sicuro. Non perché nel nostro calcio si giochi a dieci all’ora, ma perché Modric sta dando quello che sapeva di poter dare: tantissimo.
Modric, la standing ovation del pubblico di Udine
Il pubblico di Udine gli ha riservato una standing ovation spontanea bellissima. Il centrocampista croato ha messo dentro tutto nella sua serata friulana: 81 minuti in campo, 107 palloni toccati e solo 4 imprecisi, cambi di gioco da cinquanta metri, colpi di trivela, assist, tackle e duelli vinti (5 su 8) e la solita decina di chilometri percorsi. Una sinfonia che ha fatto gridare al miracolo, ma che miracolo non è. Semplicemente Modric è ancora un giocatore di calcio integro, seppure arrivato all’ultima parte della sua carriera.
Modric, nella scorsa stagione 73 partite in campo
Allegri e il Milan lo hanno accolto a braccia aperte, sapendo bene cosa si portavano in casa. Per i distratti l’avvio di stagione di Luka è un mistero. A loro è sufficiente ricordare che nell’ultima stagione a Madrid con la maglia del Real le presenze sono state 63 (27 da titolare) e i minuti in campo 2.985 cui aggiungere dieci gettoni con la nazionale croata. Senza infortuni e, racconta chi ha lavorato con lui a Valdebebas, saltando una manciata di allenamenti che si conta sulle dita di una mano.
La verità, insomma, è che non deve sorprendere che Modric sia titolare nel Milan di Allegri e si sia preso la bacchetta del direttore d’orchestra. Gli basterebbe ripetere i numeri dell’ultimo anno al Real Madrid di Ancelotti per diventare protagonista assoluto fino a maggio con in più l’aiutino di potersi concedere settimane di riposo, scarico, allenamenti senza essere compresso nel doppio o triplo impegno della sua squadra.
Modric fa la differenza perché è un fuoriclasse che continua a gestire il proprio corpo alla perfezione. Non perché gli altri intorno sono scarsi. Il Milan lo ha capito nei mesi scorsi e gli ha offerto un armadietto a Milanello, ora ne gode i benefici e a tutti gli altri non resta che applaudire a scena aperta.