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GASPERINI: “Mai avuto dubbi sullo schierare Pellegrini, ora deve diventare un atleta. Troppi errori in 11 contro 10, forse meritavamo di prendere gol”

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Gian Piero Gasperini interviene ai microfoni dei giornalisti per parlare di Lazio-Roma, gara valida per la quarta giornata di campionato. Queste le dichiarazioni del tecnico giallorosso nel prepartita e poi al termine del derby.

GIAN PIERO GASPERINI A DAZN

La mossa di Pellegrini?
“A differenza vostra vedo gli allenamenti, e vedo come si muove e si allena, e non ho avuto dubbi a schierarlo oggi, è un ragazzo di grande qualità e può essere anche un atleta importante. Sono contento per lui, per la squadra, la società e i tifosi. Sono stato soddisfatto fino alla superiorità numerica, dopo abbiamo rischiato di compromette quello di buono fatto”.

Gli attaccanti fanno un po’ fatica a segnare: Pellegrini può essere una risorsa importante per il futuro?
“Pellegrini sa calciare benissimo e di avere tempi di inserimento di assoluto valore. Ma questo non deve essere per forza il suo marchio di fabbrica, deve essere un centrocampista e avere anche la possibilità di segnare. In attacco possiamo fare meglio e possono crescere tutti. Ferguson e Soulé hanno fatto un’ottima gara, anche chi è entrato. Lavoreremo su di loro e cercheremo di farli crescere. Vale anche per gli altri, tutti dobbiamo migliorare la fase offensiva per segnare di più”.

Tornando su Pellegrini: quanto conta il cuore per il futuro? E quanto può incidere l’emotività di un ragazzo romano?
“Ho trovato un ragazzo maturo e con qualità. Il cuore? Ce l’hanno anche Mancini, Koné, Cristante, tutti i calciatori… Non ha messo qualcosa in più perché è romano, lo hanno fatto tutti i giocatori. Lui deve diventare un atleta e se riesce a farlo alza di molto il suo livello”.

A che punto è la crescita fisica della squadra?
“La squadra sta bene. Abbiamo avuto una difficoltà domenica col Torino, ma non avevamo preparato benissimo la partita, ma siamo una squadra in crescita. Voglio vedere miglioramenti di squadra ma anche individuale. Oggi c’è la prova di Rensch. Dobbiamo diventare più forti, ma sono soddisfatto di come lavorano i giocatori. Poi ci può stare la partita che giochi male”.

La vittoria del derby?
“Sono felicissimo, ma non riuscivo a farmi sentire dai giocatori perchè era una situazione troppo favorevole, e invece ci siamo incartati. C’erano spazi e poteva finire tanto a poco, e invece alla fine abbiamo rischiato anche il gol, e forse sarebbe stato anche giusto perchè non puoi sbagliare quello che abbiamo sciupato noi. Sono felicissimo per la gente, abbiamo reso felici tanti tifosi. Sono felice anche io, ma stasera devo pensare a come a fare meglio gli ultimi dieci minuti…(ride, ndr)“.

GIAN PIERO GASPERINI IN CONFERENZA STAMPA

Che resta di questo primo derby?
“Resta un bel risultato che rende felice la gente, questo è importantissimo. Sicuramente dà molto morale alla squadra e ai giocatori. Mi resta la sensazione che possiamo lavorare di più, migliorarci. Vincere questo tipo di partite aiuta”.

Quando ha preso la decisione di far giocare Pellegrini dall’inizio?
“Credo martedì o mercoledì. Ho la fortuna di vedere gli allenamenti, vedo come i giocatori si muovono, come giocano e come stanno. Pellegrini è un giocatore superiore, ha le qualità che conosciamo. Il punto è di farlo diventare un atleta con grande personalità e grande cuore, e lo ha perché è un ragazzo sanissimo, ma anche di grande rendimento, di grande fiducia ed energia. Ha 29 anni, è sanissimo e fisicamente ha tutti i valori atletici di medio-alto livello, non ha valori così bassi. Gioca con poco dispendio perché ha qualità tecniche quindi non ha bisogno di spendere molto. Oggi è uscito perché gli stavano venendo i crampi. Può diventare eccellente dal piano atletico”.

Oggi la squadra ha messo qualcosa di più sull’atteggiamento?
“Sì, ma devo dire che la squadra lo ha sempre messo in campo. Poi può succedere come con il Torino in cui paghi la condizione, il caldo, la prima partita che giochi a queste temperature. Non siamo stati bravissimi a preparare la partita e c’era la Nazionale di mezzo. Ma sotto questo aspetto questa squadra non mi ha mai deluso, è sempre stata molto disponibile fin dai primi allenamenti. Dobbiamo crescere dal punto di vista tecnico e qualitativo, dobbiamo allargare la rosa: in questo momento abbiamo 7-8-9 giocatori molto competitivi, dobbiamo far crescere velocemente quelli che ci sono intorno”.

Cosa ha provato in questo primo derby? Cosa manca nell’ultimo quarto d’ora?
“Dobbiamo entrare a posto con la testa. Abbiamo fatto scelte non positive, la Lazio era in inferiorità numerica e molto sbilanciata, ogni ripartenza poteva finire tanto a poco e invece abbiamo rischiato di prendere ingiustamente gol. Sono stati veramente brutti quei 15 minuti. Ma più che le gambe, quando stacchi la spina della centralina si spegne tutto. È un brutto atteggiamento che spero di sistemare. Quello era il momento più facile di tutta la partita e non ci abbiamo provato, ma lo mettiamo a posto. Il derby è straordinario per la partecipazione della gente, la gente ci tiene ed è un po’ una festa per la città. Tutto questo ti coinvolge. Abbiamo avuto il merito di giocarla bene, era quello che mi preoccupava: se perdi iniziano le polemiche, ma non posso andare dietro ai timori e devo pensare a come giocare bene la partita. Abbiamo lavorato per cercare di liberarci sugli esterni, i disimpegni da dietro. Dobbiamo farlo in ogni partita, poi è chiaro che i derby sono unici”.

La gara?
“Le buone partite vengono fuori quando giochi in due. Voglio che la squadra giochi, nel suo modo, dentro le regole del calcio”.

Lei ha sempre fatto giocare benissimo le sue squadre e creato tantissime occasioni: si sente un po’ inespresso dopo partite così con poche occasioni?
“È una situazione nuova per me, ma che mi mette alla prova uscendo dalla comfort zone. Devo trovare delle soluzioni. Nel finale ero abbastanza dispiaciuto, se vai in vantaggio non smetti di giocare. Dobbiamo superare questa fase, ma ci arriveremo”.

A che punto è arrivata l’empatia con lo spogliatoio?
“Con lo spogliatoio c’è stata una buona empatia da subito e sono stato facilitato dalla presenza di giocatori come Dybala, El Shaarawy, Mancini e Cristante. Ma anche tutti gli altri mi hanno dato grande disponibilità, ho trovato un gruppo compatto e che lavora bene. Queste partite ti aiutano a cementare, poi nella vita lascio i calciatori abbastanza liberi ma in allenamento mi hanno dato il 100% di disponibilità. Questo l’ho sempre riconosciuto e i meriti vanno dati anche a loro. Questo è un gruppo compatto, coeso e che ha voglia di fare bene”.

Inizia già a guardare la classifica o è presto?
“Se intende la classifica per vincere il campionato, per arrivare in Champions o per raggiungere altri traguardi ti dico di no. Se avessimo perso avrei valutato la partita, ma sarebbe cambiato il resto intorno. Io cerco di guardare ciò che accade in campo e lavorare per migliorare. La vittoria mi dice che comunque abbiamo tanto da fare in prospettiva. Per il resto non parlo, non l’ho fatto nemmeno gli altri anni. Possiamo farlo solo alla fine del girone d’andata, quando abbiamo incontrato tutti gli avversari. Il campionato è molto equilibrato e difficile per tutti, poi ci sono gli episodi come aver perso la partita contro il Torino sull’unico tiro subito o come il palo della Lazio di oggi. Devo fare valutazioni diverse da ciò che è il risultato”.

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