Sacchi: “Roma superiore alla Lazio sotto l’aspetto atletico. Sarri farà uscire i suoi dal tunnel”
Il derby della Capitale si avvicina e, per l’occasione, La Gazzetta dello Sport ha raccolto le impressioni di Arrigo Sacchi. L’ex commissario tecnico ha voluto sottolineare quanto la stracittadina capitolina sia diversa da tutte le altre: “Il derby dell’Olimpico è qualcosa di unico, dura un anno intero. In città non si parla d’altro nei giorni che precedono la partita e spesso basta vincerlo per dare un senso a tutta la stagione. È chiaro quindi che la tensione sia altissima: per gli allenatori, il vero compito è gestire soprattutto la componente psicologica”.
Maurizio Sarri contro Gian Piero Gasperini: due suoi cari amici che si affrontano in un duello inedito: finora mai in un derby all’Olimpico.
“Giornata speciale, di quelle da ricordare e da raccontare al nipotini. Sarri, il derby di Roma, lo ha già vissuto, per Gasp invece, è una prima volta. Anche loro, come i giocatori, dovranno prestare attenzione a tensione e implicazioni mentali”.
Come se la giocherà Sarri? La sua Lazio non è partita benissimo.
“Ho visto Sassuolo-Lazio e capisco l’arrabbiatura di Maurizio. La squadra non risponde ancora al suoi comandi. Però sono convinto che riuscirà a raddrizzare la barca: è un maestro, insegna calcio e, se i suoi giocatori avranno le buona volontà di seguirlo, usciranno dal tunnel”.
Anche Gasp è chiamato subito al riscatto.
“Ho seguito anche Roma-Torino e devo ammettere che il Toro mi ha fatto una gran bella impressione. La Roma è finita meritatamente al tappeto. Ma va detto che in precedenza aveva vinto le prime due partite. I giallorossi hanno solo bisogno di tempo per apprendere la lezione di Gasp, altro maestro della panchina, mentre Sarri deve fare i conti con i mancati rinforzi a causa del mercato bloccato”.
Se fosse alla guida della Lazio, che cosa farebbe?
“Punterei sul classico 4-3-3, che è il marchio di fabbrica, palla a terra e triangoli rapidi per cercare la superiorità numerica. Inoltre: linee compatte, vicine, perché così i giocatori possono aiutarsi e andare a fare i raddoppi di marcatura. E l’unico modo per superare la fisicità della Roma, che sull’aspetto atletico è superiore”.
Un giocatore che può risultare decisivo?
“Il trio d’attacco. È dalle due ali e dal centravanti che ci si aspettano i guizzi per superare la difesa giallorossa. Ma più che un giocatore sarà decisivo l’atteggiamento: la Lazio, per battere la Roma, dovrà essere coraggiosa e attenta in fase di non possesso”.
E se fosse al posto di Gasp che cosa chiederebbe?
“Marcature uomo su uomo, come sempre, palloni in verticale alle spalle del difensori laziali per creare difficoltà, e tanto pressing offensivo. La Roma per vincere dovrà attaccare con saggezza gli spazi e non farsi trovare scoperta nella fase di ripartenza”
Di Gasp che cosa ammira?
“Quello che ha fatto all’Atalanta è sotto gli occhi di tutti, e sono convinto che solo lui potesse riuscire nell’impresa di far diventare protagonista In Europa una squadra di provincia. Fa giocare un calcio moderno, aggressivo, dove il pressing ultra offensivo è il primo comandamento. Inoltre pretende una totale dedizione dal giocatori, fa sostenere allenamenti molto pesanti, chiede il massimo e, per quello che si è visto, lo ottiene. Alla Roma sarà difficile, l’ambiente è particolare, molto caloroso, facile all’esaltazione quando si vince e alla depressione quando si perde. Serve equilibrio, e Gasp penso proprio che ne abbia in abbondanza”.
Pronostico?
“Eh no! Questo non potete chiedermelo, non sono un mago e poi si tratta di due amici. Dico solo che la Roma, In questo momento, mi sembra un po’ più avanti, ma ciò non significa che sia favorita. E solo più avanti nel percorso di crescita”.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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