Calcio, Gabriele Gravina avverte: “Non giocare contro Israele significa non andare al Mondiale”
Un momento tutt’altro che semplice per lo sport. Nel weekend appena passato agli archivi abbiamo infatti assistito a distanza di poche ore a due eventi contrassegnati da animatissime proteste. A Viareggio, località che ha ospitato i Campionati Europei di beach occer, la squadra ucraina maschile ha boicottato la small final con la Bielorussia, rifiutandosi di giocare con un Paese considerato alleato della Russia. Poco dopo invece l’ultima tappa della Vuelta a España 2025 è stato interrotta e cancellata dai manifestanti in sostegno alla Palestina, contrari alla presenza della squadra Israel Premier-Tech. Un vento che certamente non si arresterà, e che potrebbe interessare nelle prossime settimana anche la Nazionale italiana di calcio.
Il prossimo 14 ottobre infatti lo Stadio Friuli di Udine ospiterà il match degli azzurri contro Israele, partita di ritorno valida per la qualificazione ai Campionati Mondiali 2026. Una disputa già molto contestata all’andata, con tanti che ne chiedevano l’annullamento o il boicottaggio. A cercare di fare chiarezza sull’argomento è stato il Presidente della FIGC Gabriele Gravina, intervenuto questa mattina ai microfoni della trasmissione radiofonica di RAI Radio 1 “Radio anch’io” per analizzare la situazione.
“Non giocare contro Israele significa non andare al Mondiale, e agevolare addirittura la Nazionale israeliana; di questo dobbiamo esserne consapevoli – ha detto Gravina nelle parole raccolte dall’ANSA – Ribadiamo il concetto che Gattuso ha più volte ha sottolineato: noi siamo uomini, cittadini di questo mondo. Siamo addolorati, molto addolorati, perché ci teniamo alla dignità umana. Siamo molto vicini alle persone che soffrono in Palestina, in particolare i bambini e i civili innocenti“.
Il Presidente ha poi aggiunto: “L’Italia è capitata nel girone con Israele. Delle due l’una: non possiamo pensare di utilizzare il calcio, che abbatte muri, unisce e spera di risolvere i conflitti, e poi dall’altra parte invitare a non giocare, sapendo che si perde la qualificazione e agevolando addirittura in questo senso Israele. La FIGC è in stretto contatto con Ministero dell’Interno ed ha una spiccata sensibilità. Non siamo insensibili, ci coordineremo sicuramente con la UEFA per una iniziativa umanitaria”.
In ultimo Gravina si è soffermato sul lato sportivo della vicenda, elogiando l’impatto del nuovo CT Gennaro Gattuso: “Si vede già la sua mano. Ci sono molte cose da sistemare come dice il CT, ma abbiamo le qualità per centrare questo obiettivo importantissimo. Dobbiamo vincere, avere pazienza, costanza, grande impegno, grande determinazione. Anche al 92′, come in Ungheria, ma bisogna vincere tutte le partite fino a novembre”.