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“ON AIR!” – DI GIOVAMBATTISTA: “Raccapricciante l’ok di Gasp alla cessione di Konè per Sancho”, PRUZZO: “Ranieri? Va bene la chiarezza, ma ci capisco poco”, CORSI: “A crescere qui è solo il presidente”

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Prosegue il nostro appuntamento giornaliero dedicato al variopinto mondo delle radio romane. On Air, la rubrica più copiata (e incollata) del web, è un viaggio per le frequenze più ascoltate dai tifosi giallorossi a caccia di pensieri, notizie, indiscrezioni e qualche nota di colore. Buon divertimento!

Gianluca Piacentini (Rete Sport): “La Roma alla fine dell’anno deve arrivare a un obiettivo, ma restano aperti i modi: faremo bene in campionato e arriveremo in Champions? Faremo bene in Europa League? Valorizzeremo i calciatori? Si lasciano aperte una serie di strade per raggiungere un obiettivo. Ranieri con quelle parole responsabilizza squadra e allenatore dicendo che è tutto nelle loro mani. Quando parla di Sancho ci vedo un’ulteriore responsabilizzazione del tecnico. Se lui avesse sacrificato Konè  per avere Sancho, per me sarebbe stata una stupidaggine. Per me Konè e Svilar sono più incedibili di Ndicka…”

David Rossi (Rete Sport): “Se non c’erano i soldi per Sancho, non c’era per forza nemmeno un piano B, perchè non c’erano i soldi…Prendere qualcuno in prestito? Ma se hai già preso Bailey in prestito, non potevi farne un altro, non mi sembra la scelta di un club che vuole programmare. Ma poi l’affare Saelemaekers non vi ha insegnato niente? Ora vale tre volte quello che valeva prima…”

Fabio Petruzzi (Rete Sport): “Ranieri incorona Gasperini, è evidente che sia l’investimento più importante fatto dalla Roma la scorsa estate. Su Sancho però non capisco: se era un’operazione insostenibile perchè incartarsi e attendere fino all’ultimo senza un piano B?…”

Checco Oddo Casano (Rete Sport): “Si parla solo di Konè e Svilar, ma guardate che se continua così Soulè a giugno avrà addosso gli occhi di tanti club internazionali. E’ un altro giocatore che potrebbe essere  sacrificato davanti a un’offerta irrinunciabile… Sancho? L’operazione doveva essere: fuori Pellegrini e dentro l’inglese. Gli stessi intermediari avevano assicurato a Massara e Gasperini che si sarebbe trovata una sistemazione in Premier per Pellegrini…”

Claudio Moroni (Rete Sport): “Gasperini è stata la perfezione della scelta. C’erano tanti bravi allenatori disponibili, da Mancini ad Allegri, ma quello giusto per noi era Gasperini. E’ un merito eccezionale di Ranieri, unito a quello di aver rilanciato la Roma. Per me la colonna vertebrale della squadra non si deve toccare: Svilar, Mancini, Ndicka, Konè, Soulè sono irrinunciabili. Poi magari il prossimo giugno farei come l’anno scorso, che vendi due giovani a 20 milioni invece che uno a 40…”

Mario Corsi (Tele Radio Stereo): “Le parole di Ranieri? Sembra che la Roma sia l’unica squadra al mondo dover rispettare il FPF. L’Inter ne fa di cotte e di crude, senza parlare di City o PSG…Così non si vincerà mai, perchè venderanno i calciatori…Io non ho capito, ci aveva detto Ranieri che superata questa fase avremmo vinto questo e quello e che  saremmo diventati la squadra più forte del mondo. Ma da quello che vedo la crescita sarà solo per il presidente… Ranieri è un mito, ma si doveva rifiutare, non sono d’accordo con il fatto di prendere le parti a una gestione non da Roma, ma da squadra minore…”

Francesca Ferrazza (Tele Radio Stereo): “Rispetto agli ultimi anni finalmente c’è una persona forte in società che si espone, molto presente, che sposta l’attenzione sulla società e parla ai tifosi. Lui poteva fare dichiarazioni ruffiane, e invece ha scelto la strada della sincerità, forse anche estrema. C’è un elemento di rottura nella Roma attuale. Ranieri è complice dei Friedkin? Beh lui è il consulente, è il megafono di questa società. Se faccia bene a farlo, ad accettare questo ruolo, questo è un altro discorso…”

Piero Torri (Radio Manà Manà Sport): “I ricavi? Sono tanti i discorsi in piedi, tra i quali anche il contenzioso in corso col Basilea per Calafiori, con la Roma che è convinta di vincerlo. Questo significherebbe incassare una cifra vicina ai 10 milioni che andrebbero a scalare le plusvalenze da fare entro il 30 giugno. Se la Roma trova un main sponsor che gli dà 10 milioni, e uno per la manica che gli dà 3 per la manica, scali anche quelli. Senza contare gli incassi dell’Europa League se riuscissi ad arrivare in semifinale. Sommando tutte queste cose, arriveresti a una quarantina di milioni…”

Daniele Lo Monaco (Radio Romanista): “La Roma è arrivata a fatturare 300 milioni di euro, che sono un’enormità, un record assoluto, ma non le bastano se poi ne spendi di più. Ci sono una serie di paletti legati al transfer balance imposti dalla Uefa ai quali devi sottostare e questo ti obbliga a fare quello che altri fanno per scelta, come fa l’Atalanta che è partita da una situazione finanziaria che hanno aggiustato con il tempo senza alcun obbligo di fare risultati. Il problema è che qua, giustamente, i tifosi ti chiedono i risultati e la Roma questi risultati sta faticando ad ottenerli, e così non si innesca mai quel circolo virtuoso di cui parliamo…”

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio): “Non si poteva fare l’operazione Sancho, sarebbe costata 90 milioni di euro circa in 5 anni e sarebbe servita la cessione di Konè. Se penso che Gasperini aveva dato l’ok alla cessione di Konè per prendere Sancho… forse aveva preso un’insolazione…l’ok alla cessione di Konè per avere Sancho è una cosa da raccapriccio. Meno male che poi la Roma ha bloccato questa idea un po’ folle…”

Roberto Pruzzo (Radio Radio): “Chiarezza sì, ma capisco poco di questa strategia. Io non spendevo 25 milioni  per El Ayanoui, non avevo la certezza che potesse sostituire Konè e penso che farà la panchina fino a dicembre. E poi non avrei speso tutti quei soldi per un terzino, con quei soldi lì ci prendevi un grande attaccante…”

Stefano Agresti (Radio Radio): “Ranieri ha fatto chiarezza, ma ala luce delle sue frasi alcune uscite di  Gasperini sorprendono. Ma era necessario fare chiarezza: la Roma rischia di uscire dalle coppe se non rispetta i conti. Se per prendere Sancho dovevi cedere Konè, dico: meno male che non ce l’hai fatta. Lui è un punto fermo della Francia che in quel ruolo ha  fior di campioni. Lui è fondamentale per la Roma, Sancho sarebbe stato un’incognita…”

Paolo Marcacci (Radio Radio): “Dal punto di vista comunicativo, è stato interessante vedere come Ranieri sia innanzitutto un dipendente dei Friedkin, lui è la voce del padrone che fa capire l’antifona. E ci fa capire anche la difficoltà con cui ha dovuto lavorare Massara…”

Redazione Giallorossi.net

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