Già tutti pazzi di Ferguson: Gasp cambia le gerarchie
Nel battesimo dell’Olimpico, Gasperini ha mostrato subito la sua mano decisa, tracciando gerarchie e ruoli con la sicurezza di chi sa come organizzare la squadra. Tra gesti incessanti, indicazioni a gran voce e scelte precise in attacco, il tecnico ha affidato le chiavi del reparto offensivo a Evan Ferguson, che ha guidato la linea d’attacco con sicurezza e personalità.
L’irlandese ha convinto sin da subito, tanto da meritarsi dal The Sun paragoni con Gabriel Omar Batistuta. Nel ballottaggio con Artem Dovbyk, Ferguson aveva già superato l’ucraino nelle gerarchie prima ancora della sfida contro il Bologna. Sul campo ha mostrato una completezza e una determinazione che l’ex Girona fatica ancora a esprimere: sgomita, sbraccia e fa sentire la sua presenza agli avversari, ma con movimenti eleganti e coordinati che evidenziano la sua duttilità. Solo la stanchezza lo ha costretto a lasciare il campo, dopo aver riempito la partita di giocate di qualità.
Il test contro il Bologna ha confermato che Ferguson è già un punto fermo e che Dovbyk, pur restando sul mercato, sembra destinato a lottare per riconquistarsi il posto. L’ex Girona, dal canto suo, ha dimostrato di voler convincere Gasperini, che resta l’unico a poterlo rimettere in carreggiata.
A fine gara sono arrivati anche i complimenti del tecnico: “Evan è in crescita, lo scorso anno ha giocato poco ed è normale che abbia bisogno di un periodo di rodaggio. È felice di essere alla Roma ed è venuto con la voglia di fare bene. Credo che ci darà delle soddisfazioni in futuro”. Ora, però, Ferguson dovrà confermarsi già dalla prossima sfida contro il Pisa, dimostrando che carattere e personalità non erano un episodio isolato.
Fonti: La Repubblica / Gazzetta dello Sport
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