L’Italia di Soncin nella storia del calcio: «Semifinale, un regalo ai tanti che ci seguono»
PAVIA. Il commissario tecnico Andrea Soncin, da Vigevano, entra ufficialmente nei libri di storia del calcio femminile azzurro. L’altra sera la Nazionale ha centrato la qualificazione alla semifinale degli Europei, traguardo che mancava oramai dal lontano 1997. Mentre è la prima volta in assoluto da quando la fase finale della rassegna continentale è a 16 squadre che l'Italia approda tra le migliori quattro.
Allo Stade de Genève – quasi tutto esaurito (26.276 spettatori presenti, con maggioranza italiana) – una doppietta di Cristiana Girelli stende la Norvegia della fuoriclasse Ada Hegerberg, che segna la rete del momentaneo pareggio ma appena prima sbaglia un rigore. Le azzurre si impongono 2-1 ed affronteranno martedì prossimo, 22 luglio, sempre a Ginevra, nella semifinale la vincente del match tra Svezia ed Inghilterra, che si è giocato nella tarda serata di ieri.
Da quando nel settembre 2023, Soncin è stato nominato commissario tecnico, la Nazionale è cresciuta tantissimo, ottenendo risultati importanti, anche contro avversarie di rango come Spagna e Germania. Ad assistere al match, tra le altre, anche la centrocampista lomellina Aurora Galli, Martina Rosucci e Valentina Bergamaschi: le tre, dopo la lunga preparazione verso l'appuntamento elvetico, non erano state inserite nella lista definitiva delle 23, ma erano comunque rimaste vicino alle compagne fino alla vigilia del match d’esordio del 3 luglio contro il Belgio. L’altra sera a Ginevra sono tornate per sostenere le azzurre dalla tribuna e festeggiare questo storico traguardo. Al triplice fischio finale della francese Frappart, Soncin non è riuscito a contenere la sua gioia, mettendosi in ginocchio davanti alla panchina e correndo all’impazzata per tutto il campo.
«Nella corsa finale – ha detto il commissario tecnico ai microfoni di Vivoazzurrotv – c’è la gioia che stavamo provando tutti: le ragazze in campo, tutte le persone che sono con noi dal primo momento, tutte le persone che sono venute a Ginevra. In quel momento è uscito un po’ l’ex giocatore che c’è in me, probabilmente potevo gestire meglio le emozioni, ma in quei momenti è qualcosa di indescrivibile. Al fischio finale – continua – l’abbraccio con tutto lo staff, cui sono grato per il lavoro che fa quotidianamente per me. Parlo dello staff tecnico, ma parlo soprattutto di tutte quelle persone che non lavorano sotto le luci dei riflettori, ma che permettono a tutti noi, in primis alle ragazze, di esprimersi al meglio. È il regalo più grande che possiamo fare a tutti quelli che ci guardano e a quelle bambine e ragazze che vivono con passione il calcio. Ora godiamoci il momento, tra qualche minuto inizieremo a pensare alla semifinale. Daremo battaglia a chi andremo ad affrontare».
Parole di stima anche del presidente federale Gabriele Gravina: «Le azzurre si meritano tutto questo – dice – questo gruppo sta scrivendo splendide pagine di storia del calcio femminile grazie all’orgoglio, alla qualità e alla determinazione con cui affronta ogni partita. Questa Nazionale è il simbolo dell’Italia più bella, quella che non molla mai».