“Cani randagi gettati agonizzanti in fosse comuni per i Mondiali di calcio. Un massacro”: la Lndc scrive una lettera a Fifa e Figc
“Da quanto appreso da fonti di stampa internazionali, in Marocco si sta consumando una strage silenziosa“. A parlare è la LNDC (Lega Nazionale per la Difesa del Cane) in una nota ufficiale. “In vista dei Mondiali di calcio del 2030, il Paese ha avviato un programma di ‘pulizia‘ delle strade che si traduce in un massacro sistematico dei cani randagi: animali catturati in modi spesso brutali, portati via e fatti sparire, sembrerebbe anche gettati ancora agonizzanti in fosse comuni. Molti di loro erano già stati identificati, sterilizzati e vaccinati secondo quanto previsto da un piano nazionale di gestione etica del randagismo varato nel 2019. Cani che in alcuni casi vivevano integrati nel tessuto sociale o erano stati adottati dalle comunità locali”.
La denuncia è durissima. Ma di questo argomento si è già parlato nei mesi scorsi: anche la CNN che aveva lanciato l’allarme, adesso ribadito dall’ente nazionale per la difesa canina. Nel 2019, il governo marocchino ha introdotto il programma Cattura-Castrazione-Vaccinazione-Rilascio (TNVR), una strategia umanitaria per il controllo delle popolazioni di cani randagi. Ma c’è un ostacolo importante: sono i Comuni, non il governo nazionale, a essere responsabili della gestione degli animali randagi. C’è un vuoto legislativo e alcune città si affidano ancora a metodi tradizionali e attualmente non esiste una legge contro l’uccisione dei cani randagi.
“Il Marocco aveva adottato un piano nazionale basato su principi di prevenzione e benessere animale, fondato sulla vaccinazione, la sterilizzazione, la creazione di rifugi e la reintroduzione sul territorio. Un piano sostenuto da fondi pubblici, la cui sorte è oggi sconosciuta. Al loro posto, assistiamo a una deriva brutale e barbara, che calpesta non solo i diritti degli animali, ma anche quelli delle persone che avevano costruito un rapporto con loro”, sottolinea la LNDC Animal Protection, esprimendo “la propria più ferma condanna verso questa mattanza che, oltre a essere inaccettabile sul piano etico, rappresenta un fallimento istituzionale e morale“.
La LNDC aveva già denunciato questa situazione alla FIFA, chiedendo che venissero prese immediate posizioni pubbliche e concrete, ma “senza ricevere alcuna risposta. Un evento globale come il Mondiale di calcio non può e non deve essere associato a simili orrori”. Oggi l’associazione si rivolge anche “alla FIGC, ai calciatori italiani e a tutto il mondo sportivo nel Paese”. “Dietro i nuovi stadi, stanno soffrendo e morendo migliaia di esseri viventi. È inaccettabile che tutto questo accada nel silenzio complice delle istituzioni internazionali”, dichiara Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection.
La lettera inviata alla FIFA e alla FIGC
In lingua inglese ovviamente alla FIFA, in italiano alla FIGC, questa la lettera inviata dalla LNDC ai due enti: “Egregio Presidente, a nome della LNDC Animal Protection, una delle più antiche e attive associazioni per la tutela degli animali in Italia. Le scriviamo per esprimere la nostra più profonda indignazione per quanto sta accadendo in Marocco in vista della Coppa del Mondo FIFA 2030. Come riportato da fonti affidabili, associazioni locali e internazionali, e personalità di rilievo come la dottoressa Jane Goodall, le autorità marocchine hanno avviato una sistematica campagna di eliminazione dei cani randagi, finalizzata a “ripulire” le strade delle città prima dell’evento sportivo. Si parla di animali avvelenati, bruciati vivi, gettati in fosse comuni – pratiche crudeli e inaccettabili, tanto più in un Paese che nel 2019 aveva adottato un piano nazionale etico di gestione del randagismo, poi evidentemente disatteso”.
La lettera poi prosegue: “Come FIGC/FIFA sapete bene che il calcio ha un’enorme responsabilità sociale e un potere simbolico senza pari. Non si può tollerare che una manifestazione sportiva di tale portata venga macchiata dal sangue di esseri innocenti, nel silenzio o, peggio, con l’indifferenza degli enti che la promuovono. Con la presente, chiediamo formalmente alla FIGC/FIFA di prendere una posizione pubblica e chiara, pretendendo dal governo marocchino la cessazione immediata di ogni forma di violenza contro gli animali e l’adozione di misure non cruente per la gestione del randagismo. Le chiediamo di farsi portavoce di questa istanza in sede internazionale e di considerare l’impatto etico delle proprie scelte, anche nell’ambito della partecipazione al torneo”.
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