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Pronto?…. chi gioca?? L’Italia del “prontismo”

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Sotto un caldo più che torrido, mentre il calciomercato racconta la sue bufale, le sue storie e le sue storielle, c’è un esercito di super esperti/super competenti di calcio che ha – non sappiamo quanto consapevolmente! – dato luogo ad un nuovo vocabolo : il prontismo! E loro, gli esegeti ed i sacerdoti del prontismo, li chiameremo prontisti, tanto per non far loro un torto e distinguerli dalla massa informe di coloro che valutano un giocatore in altro modo: magari avendolo visto giocare, e magari non solo in una singola partita! I prontisti hanno la “capacità” di saper valutare, anche senza averlo visto mai giocare e magari neppure in faccia, un giocatore stabilendo se sia “pronto” o meno a giocare nella propria squadra del cuore. Si legge e si sente dire…sì…va bene…giocatore interessante…però…non è pronto! Una, due, dieci, cento, mille volte nel corso di un’intero Campionato. Che sia Serie A, B, C….fino alla terza Categoria…non importa: il giocatore X non è pronto. Verrebbe da domandare a questi luminari del calcio su quali parametri si fondi la loro valutazione. Visto che, almeno fino ad oggi, nessuno di loro ha scritto un testo che ci illumini in proposito, proviamo noi a condividere qualche riflessione e vediamo se magari si accende la scintilla giusta che ci spieghi il perché il percome un determinare giocatore non è pronto. Dicevamo di parametri. Vediamone alcuni tra i più comuni nel gioco del calcio: l’altezza, il peso, il rapporto peso/altezza, e soprattutto l’età. Quest’ultimo è un parametro che in Italia appare decisivo: meno di 25/26 anni difficilmente sei pronto per la Serie A e a 32 sei già vecchio, o quasi. Secondo questo parametro la vita professionale in Serie A di un calciatore in Italia durerebbe dai 7 agli 8 anni. Ma anche nelle Serie inferiori non si scherza. Qualcosa di interessante, in tema di età, si vede in Serie C, meglio ancora in Serie D, ci sono anche regole specifiche in materia, ma comunque non si scherza: la frase “sì, ma ci vuole esperienza” è trasversale tra i prontisti di ogni Categoria. Vediamo un altro possibile parametro: l’altezza. Ah, certo, quello è decisivo. Se sei meno di 1,80 difficile tu possa ambire a certi traguardi e più si scende più la tua carriera nel calcio diventa ad ostacoli, se non impossibile. Se sei meno di 170…ciao…cambia sport! Un altro parametro possibile: il peso. Devi essere di quel tanto in rapporto alla tua altezza che ti consenta di usare il tuo baricentro basso se sei basso (meno di 1,80) o di poter sviluppare la velocità; se sei un difensore allora devi avere muscoli mio caro, e altezza…altezza. Insomma per essere “pronti” bisogna avere almeno questi tre parametri in regola: regola che non è scritta da nessuna parte ma i prontisti sanno come giudicare e non hanno bisogno di confrontarsi con nessuno. E a coloro che fanno osservare che in giro per il mondo ci sono diversi ragazzi giovani e qualcuno magari neanche con un gran fisico ti rispondono che sono eccezioni, qualcuno dice addirittura costruiti in laboratorio. Mah! Sarà un caso che l’Italia non sforna talenti da quasi una generazione, ha già saltato due mondiali e rischia il terzo? Gli Yamal, i Pedro, gli Arda Guler, tanto per citare alcuni tra i più conosciuti, non sono nati e non vivono in Italia: un caso? Comunque, tanto per dare ai nostri amici prontisti qualche informazione in più, siamo andati a cercare le caratteristiche fisiche ed anagrafiche di 2 giocatori del passato, ritenuti i due più grandi giocatori di sempre: Pelè e Maradona. Entrambi hanno una cosa in comune, curiosa: sono nati entrambi nel mese di ottobre. Pelè era alto 173: bassino? andarsi a rivedere il gol di testa segnato all’Italia nella Finale di Città del Messico del 1970. L’età? Debuttò nel Santos (non una squadra qualunque…) a 15 anni 8 mesi e 15 giorni. Disputò una Finale Mondiale a Svezia 1958 segnando un gol (rimasto nella storia del calcio) a 17 anni 5 mesi e 27 giorni. Ma vediamo il paradosso più grande per i prontisti: Maradona! Era alto 165 cm e – udite! udite! – pesava 70 Kg. Basso!!! Grasso!!!! Debuttò nella Serie A Argentina 10 giorni prima di compiere 16 anni. Il resto è storia, la storia del calcio. Un Italiano? Rivera. Peso ed altezza ci siamo quasi: 175×69 ma l’età…eh no..quella non ci siamo: debuttò nell’Alessandria in Serie A non ancora sedicenne. Ma il giocatore che da anni manda nei matti i prontisti è Messi. Alto appena 170, peso 67 kg (al limite prima dell’obesità…) e addirittura lo fanno debuttare con la prima squadra del Barcellona quando ha 17 anni e 3 mesi: uno scandalo!

Mi chiedo se anche all’estero ci siano i prontisti. Forse sì, o forse non hanno proseliti così numerosi come in Italia. O forse le Società di calcio della Germania, della Spagna, della Francia – solo per citare alcuni dei Paesi della top europea – hanno più coraggio? O forse i rapporti con i procuratori sono diversi? O forse si guarda al monaco e non all’abito? Domande a cui è impossibile rispondere senza conoscere a fondo la realtà di quel calcio: certo è che dobbiamo riconoscere, con profonda amarezza, che i talenti non nascono più qui. Forse perché non sappiamo vederli? Forse perché non diamo loro il tempo, il modo e l’occasione per diventare tali? I nostri amici prontisti ci sapranno dire senza tema di essere smentiti in questa sessione di calcio mercato azzurro quali sono i giocatori “pronti” e quali no. Ci sapranno dire quali tra coloro che provengono dal Settore Giovanile sono pronti per il debutto….magari anche solo una manciata di minuti…per la Serie B, anche se non hanno mai visto di loro neppure una partita. Quello è troppo giovane, quello è magro, quello è grasso: i prontisti sanno! Non ci dicono il perché ma “sanno”.

Una sola, timida osservazione. Ma chiedersi se sanno giocare al calcio no? Non dovrebbe essere questo l’unico parametro per dirci se un giocatore è pronto? Sì perché poi i ragazzi crescono, cambiano nel fisico e – quel che più conta da un certo livello in poi – nella testa, e devono dimostrare di avere tecnica, personalità, capacità di lettura e visione di gioco. Non è questo che poi alla fine conta nel calcio? E queste doti, queste qualità, non si misurano in chili o in centimetri né sono scritte sulla carta di identità: o ce le hai o devi avere la capacità di saperle costruire nel tempo. Il resto è fuffa.

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