Pio Esposito e Bastoni, l’Inter agli ottavi
Missione completata. L’Inter riscopre se stessa e batte il River Plate chiudendo il girone al primo posto. Sarà la Fluminense il prossimo avversario, lunedì 30, alle ore 21. Un orario sicuramente più agevole per i tifosi nerazzurri, ma dopo questo Inter-River in pochi ci faranno caso
Missione completata, River battuto
Era la sfida più ideologica di tutte. Si sa che storicamente tra Italia e Argentina corre un filo sottile. Uno di quei fili che vuol dire origini familiari, che vuol dire storia. Per l’Inter questo legame si rafforza maggiormente vista la colonia di giocatori albicelesti che, nel corso della storia del club, ne hanno indossato la maglia.
É stata una partita intensa, maschia, cattiva, ma è stata, anche, una partita che la formazione nerazzurra ha giocato con la consapevolezza dei giorni migliori sapendo tenere il ritmo dei Millionarios e uscendo nella ripresa con una gestione palla da squadra esperta. 2-0 il risultato finale, ma, per quanto mostrato in campo il divario poteva essere più ampio in questa partita storica sotto molti punti di vista.
Una rondine non fa primavera, ma comincia a informare del cambio di stagione, quello si. Ecco se la rondine di Inter-River troverà conferme nelle partite successive, potremmo aver ritrovato una squadra in grado di reggere fisicamente e, soprattutto, vogliosa di andare oltre l’avversario senza se e senza ma. La Fluminense, in tal senso, fornirà un ulteriore banco di prova.
Pio che meraviglia…
La copertina della notte italiana se la prende un ragazzo giovane. Classe 2005. Un ragazzo che s’è fatto in Serie B sognando di poter tornare all’Inter da protagonista assoluto. Inter-River Plate potrebbe essere stata la partita che ha segnato un nuovo inizio per Pio Esposito che, tra le tante cose messe in campo, ha trovato il gol che ha indirizzato la partita verso le maglie nerazzurre. Mica male.
Pio non è stato solo il gol. Pio, negli 83 minuti in cui è rimasto in campo, è stato anche molto altro. Ha lottato su ogni pallone, si è fatto sempre trovare pronto quando i compagni avevano bisogno delle sue caratteristiche e ha messo le stesse al servizio della squadra che ha trovato in lui un giocatore a cui appoggiarsi nelle situazioni di difficoltà. Inoltre, il classe 2005, è stato sempre presente in area di rigore. Ha impegnato la retroguardia avversaria costringendo i due centrali ad un lavoro attento in fase di copertura.
Ma Pio Esposito è stato soprattutto goleador. Al 72° minuto ha sfruttato una gran giocata di Petar Sucic, ha eluso l’avversario con una finta di corpo da giocatore navigato e ha insaccato la sfera nell’angolino basso della porta avversaria, mica male per un ragazzo di appena 20 anni. Il ragazzo si farà. Non bisogna farselo scappare
E ora la Fluminense
E ora la Fluminense. Vietato guardare oltre. La squadra di Chivu arriva all’appuntamento con i brasiliani ritrovando alcune certezze e scoprendone delle altre. Se della condizione fisica abbiamo già detto, è stata la prestazione di alcuni giocatori a rubare l’occhio. Su tutti Petar Sucic
Il centrocampista croato, subentrato al posto di Barella, non ha fatto rimpiangere il giocatore sardo, (apparso un po’ in ombra), ma è entrato subito sul palco del match garantendo quantità in mezzo al campo, ma anche molta qualità. Le sue giocate hanno mandato in tilt i biancorossi e sono risultate decisive nello sviluppo della gara, si veda, ad esempio l’assist a Pio oppure la giocata in conseguenza della quale manda in porta Mkhitaryan poco lucido nella conclusione.
Ora la Fluminense come dicevamo. La formazione brasiliana è arrivata seconda nel girone E, (alle spalle del Borussia Dortmund) e di conseguenza incrocerà i propri tacchetti con quelli di Lautaro e compagni, ma fino a lunedì c’è tempo per ricaricare le pile e godersi le buone novelle, tra queste anche il guadagno di 8,7 milioni derivato da vittoria e passaggio del turno