Finale Nazionale DCPS: la Sardegna protagonista a Tirrenia
La Finale Nazionale della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale (DCPS), tenutasi il 24 e 25 maggio presso il Centro di Preparazione Olimpica di Tirrenia, ha visto la Sardegna brillare per partecipazione, risultati e spirito sportivo. In un contesto che ha riunito 35 squadre da tutta Italia, l’isola ha portato con sé il suo valore, ma anche un messaggio di inclusione e determinazione.
La Sardegna è stata rappresentata dal Tuttavista Galtellì e dalla Speedy Sport Dorgali. La formazione baroniese ha sfiorato la finalissima nazionale, conquistando un prezioso terzo posto. La squadra barbaricina, invece, ha affrontato un girone di ferro contro avversarie come Fiorentina, Lazio e Livorno, riuscendo comunque a ottenere un ottimo secondo posto.
L’intera stagione 2024/2025 ha segnato una crescita importante per il movimento DCPS in tutta Italia, con 240 squadre e oltre 1400 partite disputate. In questo scenario, la Sardegna si conferma una delle regioni più attive e promettenti, capace di esprimere una rete di realtà che puntano sulla qualità, sull’inclusione e sulla forza del gruppo.
Entusiasta Gian Piero Pinna, Consigliere del Direttivo del CR Sardegna e Responsabile regionale DCPS, che ha dichiarato:”Gli atleti paralimpici non sono definiti dalla loro disabilità, ma dalle loro capacità, dalla loro determinazione e dalla loro passione per lo sport. In campo dimostrano tecnica, grinta e spirito competitivo, esattamente come qualsiasi altro atleta. Il calcio paralimpico non è un’eccezione alla regola, ma una conferma che lo sport è un linguaggio universale, capace di esaltare talento e sacrificio al di là di qualsiasi barriera”.
La presenza delle due squadre sarde ha rafforzato il ruolo dell’isola all’interno del progetto nazionale DCPS, mostrando quanto anche nei territori periferici possa crescere lo sport autentico, capace di unire, emozionare e abbattere muri.
Le maglie del Tuttavista e della Speedy Sport hanno onorato la Sardegna in ogni minuto giocato, ricordando a tutti che, oltre il risultato, c’è sempre un cuore che batte.