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LA PARTITA – Il Napoli vince il suo quarto scudetto: 2-0 al Cagliari, inutile la vittoria dell’Inter a Como

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Un punto di vantaggio sull’inseguitrice Inter era la rendita di un Napoli che oggi ospitava in casa un Cagliari già salvo.

La squadra allenata da Antonio Conte ha concluso un percorso costante con una vittoria contro i sardi per 2-0, un risultato che ha reso vani i tre punti conquistati dai nerazzurri grazie allo 0-2 in trasferta a Como con i gol di De Vrij, Correa.

Nella serata del Maradona l’eroe è stato un “solito sospetto”, Scott McTominay, il guerriero scozzese voluto da Antonio Conte che ha aperto le marcature al 42′ dopo un un primo tempo bloccato in cui la porta dei sardi sembrava stregata. Romelu Lukaku metteva poi al sicuro il risultato a inizio secondo tempo, dopo una sgroppata delle sue al 51′.

Uno scudetto meritato grazie a una costanza di risultati, agevolata dall’assenza dalle coppe. Fuori dall’Europa, la squadra di Conte è uscita infatti anche dalla Coppa Italia agli ottavi contro la Lazio già a inizio dicembre, portando così a sole 24 partite l’impegno stagionale. Quasi una scelta da parte del tecnico per concentrare gli sforzi sul bersaglio grosso. Bersaglio che è stato centrato in pieno. Dopo un brutto inizio caratterizzato dalla sconfitta per 3-0 in casa del Verona, gli azzurri hanno preso fiducia con tre vittorie di seguito con Bologna, Parma e Cagliari.

Una marcia inarrestabile di cui l’artefice principale è proprio lui, Antonio Conte. Voluto da De Laurentiis dopo un’annata post scudetto fallimentare in cui si sono succeduti in panchina Rudi Garcia, Walter Mazzarri e Francesco Calzona, il leccese ha portato subito un nuovo entusiasmo. Gli arrivi sul mercato di Romelu Lukaku e Scott McTominay gli hanno poi donato i due alfieri fondamentali di un esercito forse non bello da vedere ma tremendamente efficace.

Un’impresa, quella dell’ex allenatore di Juventus e Inter, che è stata compiuta nonostante la cessione degli “uomini scudetto” di Spalletti: Victor Osimhen, accasatosi in estate al Galatasaray in prestito, e Kvicha Kvaratskhelia, ceduto nel mercato invernale al PSG.

E il tutto nonostante una serie di infortuni importanti durante la stagione, come quello avvenuto al difensore Alessandro Buongiorno, fermo per tre mesi in totale. Nel rush finale, inoltre, Conte ha dovuto fare a meno anche di giocatori chiave come il sostituto di Buongiorno, il brasiliano Juan Jesus, la freccia David Neres e Stanislav Lobotka, il regista della squadra.

Più forte di tutto e tutti, il Napoli torna così sul tetto d’Italia dopo un anno di transizione. E lo fa senza fronzoli e gioco spettacolare, ma con la solidità e il carattere di un tecnico come Antonio Conte, accolto come un messia in estate e ora portato in trionfo. Il futuro per quanto lo riguarda resta ancora un punto interrogativo, come lo fu per il vittorioso Spalletti, ma il Napoli può intanto festeggiare il quarto scudetto, il secondo in tre anni, e scatenare la festa.

Diretta.it

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