Calciatore muore, ma la partita non viene interrotta: lo scandalo e i compagni sotto choc. La terribile storia di Fadiouf Ndiaye
Il calcio africano si è ritrovato improvvisamente ferito e attonito. Ma anche in profondo imbarazzo. Nell’ultimo turno della Ligue 1 senegalese, infatti, un calciatore di 28 anni è morto durante il trasporto in ospedale mentre i suoi compagni e gli avversari continuavano a giocare come se niente fosse. La storia da brividi è andata in scena nello scorso fine settimana. Allo Stade Demba Diop di Dakar, infatti, i padroni di casa dell’US Ouakam, quarti in classifica, hanno sfidato i rivali dell’Oslo FC, quindicesimi in graduatoria. Poco prima del riposo Fadiouf Ndiaye, difensore e capitano dell’Ouakam, si è accasciato sul prato verde. La situazione è apparsa subito seria. Un colpo ricevuto da un avversario gli aveva provocato una forte crisi epilettica. I soccorsi sono stati immediati. Ma vista la gravità della situazione Ndiaye è stato trasferito in ospedale. Senza successo. Il numero 20 dell’Ouakam si è spento prima ancora di arrivare in clinica.
Ma a rendere ancora più triste la storia ci pensa ciò che è successo dopo. Sì, perché i due club hanno continuato regolarmente a giocare. Anche perché nessuno fra i calciatori aveva compreso davvero le condizioni di Ndiaye. Al fischio finale i padroni di casa si sono imposti con un secco 2-0. Ma ben presto la soddisfazione ha lasciato il posto alle lacrime. I giocatori sono stati subito informati della morte del loro collega. In un video caricato su Dailymotion si vedono i calciatori dell’Ouakam in preda alla disperazione. Qualcuno porta le mani sulla testa. Altri hanno gli occhi pieni di lacrime. Uno si copre il volto con la maglia da gioco per non essere ripreso dalle telecamere. Un altro ancora si butta a sedere mentre qualche dirigente prova a consolarlo senza successo. È una scena straziante e surreale al tempo stesso.
Qualche giorno prima dell’incidente Fadiouf Ndiaye aveva postato una foto su Instagram. Al centro dell’immagine si vedeva un compagno di squadra intento ad avvolgergli la fascia da capitano intorno al braccio. Lo scatto era corredato da un commento: “Felice di tornare a giocare in campionato. Possiamo farcela”. Poco dopo il calciatore era stato taggato in un video su Instagram in cui gli veniva augurato buon ritorno in campo. Sui suoi profili ufficiali l‘US Ouakam ha annunciato la morte del proprio capitano con un comunicato apparentemente asettico: “Fadiouf è deceduto in seguito a un attacco epilettico. Giocatore disciplinato e vero guerriero, ha sempre dimostrato il suo amore per il club dentro e fuori dal campo. Ha anche lasciato un segno nella storia calcistica dell’Ouakam con la sua presenza in campo”.
Da quel momento in poi, però, il club ha dedicato una lunghissima serie di omaggi a Ndiaye. Frasi come: “Per sempre nei nostri cuori Capitano! Le nostre preghiere tu accompagneranno. Possa Allah avere pietà di te” oppure “Non c’è modo di esprimere la nostra tristezza“. Alcuni post di commiato sono stati fissati sulla bacheca Instagram del club. Proprio accanto all’annuncio della messa in vendita delle nuove maglie ufficiali della squadra. Lunedì il presidente della Federcalcio senegalese ha fatto visita alla famiglia di Ndiaye. “È stato un incontro ricco di emozioni e di solidarietà – hanno fatto sapere i vertici dell’Ouakam – che testimonia l’unità e la fratellanza che uniscono la famiglia del calcio senegalese sia nei momenti felici che in quelli tristi“. Ora la Federazione locale ha deciso di far rispettare un minuto di silenzio su tutti i campi in onore di Fadiouf Ndiaye. Un gesto simbolico che, tuttavia, non può prescindere da azioni concrete. Anche perché in Senegal mancano protocolli specifici da seguire in caso di situazioni critiche per la salute degli atleti. Un vuoto che ora deve essere colmato. E anche di corsa.
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