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L'ultimo sogno

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Chissà se alla fine il tifoso è realmente spinto da quella forza che secondo Oscar Wilde ti porta «a credere a tutto, purché sia abbastanza incredibile». Fatto sta che da un paio di giorni a Roma , sponda giallorossa, c'è voglia di sognare. E poco importa che sia la Champions con lo spettro della Conference sullo sfondo, Jurgen Klopp dopo esser passati per un trimestre da Ivan Juric o un mercato ricco di sorprese, pur sapendo che nelle prossime due sessioni il margine di manovra sarà abbastanza esiguo. Sognare è la parola d'ordine. Poi che questo possa trasformarsi in una suggestione o ancor peggio, in un'illusione, poco importa. (...) E allora se si può essere fiduciosi sulla corsa al quarto posto, figuriamoci sulla scelta del nuovo allenatore. Anche se da queste parti, sul tema, siamo abbastanza schizzinosi. Mettere tutti d'accordo infatti è un'impresa. Un esempio? Sarri no, perché è laziale. Pioli e Mancini idem. Gasperini ? Antipatico e tra l'altro l'Atalanta gli ha offerto il rirmovo a 6,5 milioni. Per non contare poi la frase di ieri a Por-tofino: «Roma? Non si può perché c'è un allenatore troppo forte e ma-ari cambia idea...». Farioli ? Un apprendista. De Zerbi? Non sia mai nella vita, un altro visionario. Chi rimane? Italiano . Si è affrancato dall'eti-chetta di perdente di successo ma ha giurato amore al Bologna. Allegri verrebbe accolto dalle fanfare ma persone a lui vicine continuano a giurare che non è mai stato chiama-to e addirittura si chiedono il perché non sia accaduto. A tal punto che Max ora potrebbe sostituire Conte al Napoli se, come sembra, vinto lo scudetto- Antonio farà le valigie e tornerà a guidare la Juve. Sarebbe gradito Emery ma figurati se Monchi all'Aston Villa lo libera. Chi rimane? L'evergreen Terzic o una sorpresa alla Xavi . Senza dimenticare lui. Sì, proprio Klopp , l'uomo dei sogni. (...)

(Il Messaggero)

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