Una giornata con Baldanzi: “Roma è una piazza bellissima, che salto da Empoli. Mi sento molto migliorato, Ranieri era ciò che ci serviva” (VIDEO)
Tommaso Baldanzi si racconta a tutto tondo al canale Futbol Emotion Italia e tra i vari temi trattati si sofferma sulla sua esperienza alla Roma e sul rapporto con l’allenatore Claudio Ranieri. Ecco le sue parole.
Ti svegli molto presto?
“Sì, mi sveglio presto perché come sapete Roma abbastanza caotica, quindi mi sveglio, faccio una breve colazione e poi vado direttamente al campo”.
Molte volte vai direttamente al campo a digiuno.
“Sì, a volte sì, perché la colazione ce l’abbiamo anche lì, quindi magari se mi sveglio un po’ più tardi, vado direttamente al campo e faccio colazione lì”.
Vivi in una zona molto tranquilla, ti hanno aiutato a cercare questa casa?
“In realtà no, mi piaceva una zona molto vicino alla gente così che potessi fare due passi magari nel pomeriggio quando non mi alleno. Quindi ho trovato casa qua, mi è piaciuta subita e sto benissimo”.
Fai sempre la stessa colazione o alterni?
“Più o meno sì, mangio yogurt e il caffè non manca mai”.
Quando sei al campo, vi seguono dei nutrizionisti o scegliete sempre voi?
“Diciamo che possiamo scegliere noi dei nutrizionisti, magari ci danno delle delle opportunità, come delle uova, dei pancake e te le mettono a disposizione. Sei tu poi che scegli quello che preferisci”.
Vi arrivano già delle informazioni sull’allenamento del giorno o lo scoprite direttamente in campo?
“No, lo scopriamo perché magari sappiamo che più lontano dalla partita magari sarà più impegnativo, più vicino alla partita sarà più tranquillo, però l’allenamento in specifico lo lo sappiamo appena arriviamo”.
Vedo che hai un pallone in una teca. Che pallone è?
“Il pallone è della la mia prima tripletta tra i professionisti che ho fatto in Nazionale U21 a ottobre ed è stata una settimana molto bella per me. Sono stato molto con i compagni, ci siamo divertiti e quindi a fine del raduno ho deciso di farmelo firmare da tutti i ragazzi, dato che comunque era anche merito loro se è arrivato quel traguardo mio. Quindi l’ho messo lì come ricordo, come hai detto te, appunto, una tripletta non si fa sempre…”.
Per andare al campo, come ti organizzi?
“Di solito vado io con la mia macchina, vado da solo, ci metto 25/30 minuti, dipende dal traffico”.
Il traffico di Roma?
“Roma come città è veramente tanto trafficata, però è una cosa magari dipende anche dagli orari, la mattina un po’ di più, mentre se esci nel pomeriggio a volte trovi traffico, a volte non ci sono problemi”.
E com’è la piazza? Come si sente per un calciatore?
“Bellissima, bellissima. Molto calorosa. Io personalmente mi sono trovato benissimo, c’è tipo un atmosfera che ti accompagna alle partite. Stupendo. C’è tanta differenza tra giocare nello stadio dell’Empoli e giocare all’Olimpico”.
Com’è la tua vita qui a Roma?
“C’è qualcuno che ti può chiedere delle foto. Sì, però fa parte del gioco, è normalissimo. Mi piace comunque a volte fare due passi in centro, mi trovo bene”.
Quando non hai l’allenamento, quando non hai partite, cosa fai solitamente qui a Roma?
“A volte mi piace tornare tornare a casa dai miei, da mia sorella, dai miei amici. Se rimango a Roma non lo so, mi piace a volte andare in centro a fare un giro magari la sera, mi piace e vivo un po’ la città, dai. È bella”.
L’hai visitata tutta o ti manca qualcosa?
“Tutta no, sicuramente, però una buona parte”.
Com’è andata l’allenamento?
“Tutto bene, tutto bene. È stato abbastanza intenso, però è andata bene”.
Sei entrato per le 9:30 e sei uscito circa mezz’oretta fa, quindi è stato tosto.
“Sì, è stato lungo, però comunque mi piace a volte fermarmi, fare un po’ di recupero anche con i ragazzi a ridere e scherzare un po’ con loro, quindi sono uscito un po’ dopo anche per quello. Non è stato tutto allenamento, però è stato intenso”.
Cosa fai di solito quando finisci di allenarti?
“Di solito finito l’allenamento, pranzo molte volte lì al ristorante che abbiamo della Roma che è veramente buono e comunque una cucina più sana. Però, comunque, anche questo ristorante è un bel ristorante, è più proprio tipico di cucina romana”.
Come la vivi la dieta a Roma?
“Tutto è molto buono e forse un po’ troppo calorico, per così dire, per un atleta. Non ho una dieta particolare perché spesso di mangiare al campo e quindi abbiamo i ragazzi dello chef della Roma che ci preparano cose ovviamente salutari. Non ho una dieta particolare, però cerco di mangiare sempre meglio possibile. Magari se devo fare uno sgarro lo faccio a cena che posso uscire, però cerco di starci molto attento”.
Quando vuoi fare uno sgarro, cosa ti piace mangiare?
“Allora, mi piace molto la cucina romana, molto veramente. Mi piace il sushi, ogni tanto con la mia ragazza andiamo. Però principalmente la cucina romana è veramente buona. Penso che per me sarebbe molto complicato per esempio seguire una dieta: è un po’ una scelta personale, se vuoi c’è un ragazzo ovviamente che ti segue, mentre altrimenti se riesci a fare da solo e i controlli vanno bene, puoi tranquillamente mangiare quello che vuoi, ovviamente stando attento e cercando di mangiare il meglio possibile”.
Com’è per te avere un mister con esperienza come Ranieri? Qual è stato il cambio che avete avuto?
“Sicuramente anche lo vedete dai risultati, ma anche come persona è stato un allenatore veramente molto importante per noi perché abbiamo vissuto un periodo un po’ difficile e ci serviva quel quel cambio che forse in una piazza così poteva darci solo lui conoscendo tutto, sapendo tutto come fare, come lavorare. È stato bravissimo. Poi siamo stati, secondo me, bravi anche noi perché comunque abbiamo fatto diverse vittorie consecutive, non è mai facile e siamo felici, era quello che ci serviva. Siamo lì, c’è un finale di stagione da affrontare, dobbiamo farlo al massimo”.
Mangi romano, praticamente.
“Sì, la carbonara è la mia preferita, però ora durante la settimana preferisco il salto in bocca. Sono un po’ più salutari, dai”.
Com’è per te giocare in una squadra con tanta storia, però soprattutto con dei giocatori così importanti che possono essere un riferimento sia fuori che dentro il campo?
“Per me è un grandissimo onore giocare con con determinati giocatori in squadra come Dybala, Paredes, Hummels… mi ha colpito conoscere le persone che sono, perché in campo li avevo già visti giocandoci contro, sono delle persone umilissime, bravissime e ti aiutano ogni giorno, ti danno modo comunque di migliorarti. E poi comunque ci sono anche figure come Totti, come De Rossi, che ho avuto la fortuna di averlo come allenatore, che
sono figure importanti per questa città e soprattutto per il calcio italiano. Un onore doppio questo”.
Fai altri sport?
“No, non è che faccio altri sport, però a volte mi piace magari curarmi con un un po’ di lavoro per la prevenzione, un po’ di parte alta del mio corpo. Oppure mi piace semplicemente magari fare due passi, uscire dove vivo. Poi, di hobby non ne ho molti, mi piace molto il tennis ma non è che lo pratico molto”.
Sei scaramantico con le scarpe? Utilizzi le stesse se fai gol o una buona prestazione?
“Non sono scaramantico, però una volta che indosso una e la sformo e mi ci trovo bene, tendo a utilizzare quella per un bel periodo, fino a quando magari non inizia a diventare abbastanza vecchia, diciamo”.
Il trequartista è un ruolo che è cambiato molto ultimamente. Te come ti senti cambiato a livello calcistico da da quegli anni adesso alla Roma?
“Il calcio è un po’ cambiato e andato magari in altre direzioni, però penso ci siano comunque tantissimi giocatori trequartisti o comunque di statura un po’ più bassa che che comunque possano far bene. Mi sento molto migliorato perché penso di aver lavorato molto su me stesso, su comunque giocare in una squadra come la Roma che non è facile. Chiaramente è bellissimo, è un onore, però ovviamente a livello anche di lavoro, di collaborare con giocatori molto più forti è difficile. Mi sento migliorato perché, comunque, alcune delle ultime partite ho giocato magari mezzala, ho giocato trequartista e penso di ricoprire più ruoli. Ho lavorato su questo, mi sono provato ad adattare, a fare più fase difensiva. Mi è piaciuto e mi è piaciuto anche coesistere con giocatori che comunque sono molto simili a me, come Dybala, come Soulè e quindi mi piace fare entrambi i ruoli. Mi sto trovando molto bene, veramente”.
Com’è vestire la maglia della nazionale azzurra e quali sono i tuoi obiettivi?
“Sicuramente è un grandissimo onore vestire qualsiasi maglia azzurra che sia dai più piccole, dalla nazionale a qualsiasi cosa. E ora il mio obiettivo principale sarà l’Europeo a giugno perché perché diciamo la fine di un ciclo finiscano le nazionali, diciamo, come hai detto te, minori e per noi sarebbe bellissimo, importantissimo far bene, anche perché magari con i ragazzi del 2003 siamo arrivati in fondo al mondiale, i ragazzi del 2002 avranno avuto altri, diciamo, traguardi, obiettivi e ci teniamo tantissimo a fare a fare un grande europeo, come sappiamo che ci tiene il nostro il nostro allenatore. Poi in futuro sicuramente un mio mio obiettivo sarà quello della della nazionale A. Ci sto lavorando, cerco sempre, come ho detto ogni partita, ogni allenamento di migliorarmi anche per quello perché comunque penso che per qualsiasi giocatore italiano sia, non ti dico un obiettivo, però un onore un giorno un giorno arrivarci. Certo”.
Quali sono i tuoi obiettivi e a corto e lungo termine, sia a livello calcistico, magari anche a livello personale e se vuoi dare qualche consiglio ai ragazzi che ci stanno guardando.
“I miei obiettivi non sono molto, molto strani. Cerco sempre, come ti ho detto, di migliorarmi. Spero di continuare a giocare come ho fatto nell’ultimo periodo, perché sicuramente ho giocato di più rispetto all’inizio e di cercare di fare sempre il meglio possibile. Poi, penso che quando uno si impegna in campo e dà il massimo, se una cosa viene bene altrimenti non ha niente da rimpiangere. E ai ragazzi, io sono come loro perché ho 22 anni. Il mio consiglio è quello che, se questo è quello che che vorranno fare da grande, di metterci magari sempre il massimo impegno e soprattutto, in un calcio che magari non è più tanto per giovani, dico che il divertimento è una parte fondamentale del gioco”.
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