L’età è solo un numero (e a volte fa vincere anche): cosa ci dice la vittoria dell’Inter contro il Barcellona
Nel calcio c’è un grande luogo comune (anche corroborato da dati, bisogna dirlo), che dice che il giocatore tanto più è giovane tanto più è prestante. La rosa dell’Inter da qualche anno a questa parte sta dimostrando che tale adagio, forse, lascia il tempo che trova e che molto spesso l’esperienza può fare davvero la differenza.
La vittoria ottenuta recentemente contro il Barcellona in Champions League, per quanto assurda e insperata, ci racconta proprio questo: un giocatore considerato anziano per il mondo dello sport ha portato a casa il gol decisivo, traghettando la squadra nerazzurra in finale.
Francesco Acerbi, classe 1988, è un giocatore arrivato all’Inter nel 2022 a 34 anni: età che da molti è considerata l’inizio della fine per uno sportivo. A 36 anni Messi si è spostato dal Paris Saint Germain, a 38 Cristiano Ronaldo è passato dal Manchester all’Al-Nassir: ci siamo capiti, no? Beh, col gol di Acerbi la situazione è senza dubbio cambiata un po’, almeno nel cuore degli appassionati: 37 anni, gol decisivo contro una delle squadre più forti del mondo al novantatresimo minuto, quando di resistenza non c’è più l’ombra e quando la forza fisica dovrebbe ampiamente superare quella di volontà.
Il gol ha permesso all’Inter di raggiungere i supplementari, arrivando poi a completare una rimonta storica culminata nel 4-3 finale; l’entusiasmo degli appassionati è totale e specie chi segue le scommesse sportive ha avuto di che essere felice con la partita giocata.
La “gallina vecchia” sa fare gol quando serve
Acerbi non è l’unico giocatore “avanti con l’età”: l’Inter che ha giocato alla Champions del campionato 2024/2025 è infatti la squadra più anziana per età media tra le 36 partecipanti di questa edizione. Durante il corso della semifinale erano ben otto i giocatori che avevano più di trent’anni: una vera e propria rarità nel contesto dei club Europei, che invece è sempre orientato verso gioventù, atletismo e, sopratutto, investimenti economici importanti per accaparrarsi i migliori virgulti.
Il calciomercato dell’Inter in tal senso è definibile come emblematico: giocatori come Sommer, Mkhitaryan, Darmian, Çalhanoğlu, Zielinski, Taremi, de Vrij è arrivata a Milano con investimenti contenuti, se non proprio a parametro zero; un approccio praticamente opposto a quello delle grandi squadre europee, che ogni anno investono centinaia di milioni durante le sessioni di calciomercato. I nerazzurri no: hanno scelta la via dell’efficienza e dell’esperienza, stratega che a quanto pare sta pagando nelle partite più importanti.
La rosa dell’Inter, con i suoi costi molto contenuti, punta su affidabilità ed esperienza, così da poter garantire continuità e rendimento sul lungo termine senza dover mettere in campo l’esplosività dei ventenni.
Parte del merito va assolutamente data a Simone Inzaghi, che ha fatto un grandissimo lavoro di valorizzazione in questo senso, adattando lo stile di gioco della squadra ai suoi componenti e valorizzando così elementi che in altri contesti sarebbero stati considerati come a fine vita. L’Inter del 2024/2025 è così: grande capacità di adattamento e profonda lettura tattica, derivata proprio da una grande esperienza maturata sul campo da buona parte della squadra.
È così grazie a giocatori come Hakan Çalhanoğlu, oppure grazie a giocatori come Henrikh Mkhitaryan o Matteo Darmian: capaci di posizionare il pallone dove serve, quando serve. A prescindere da come andrà a finire la settima finale di Champions League per l’Inter, quello che successo in questo caldo maggio è storico e farà felici anche chi si interessa alle quote serie a: a volte l’età può contare nel calcio, anche e sopratutto in positivo.