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Italia-Norvegia, dai club alle nazionali, il calcio norvegese fa paura agli Azzurri

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In attesa di sapere se Erling Haaland sarà in campo contro l’Italia a giugno nella partita egli azzurri contro la Norvegia per le qualificazioni ai Mondiali 2026 (è attualmente infortunato), lo spettro dei giocatori del nord Europa si materializza con le sembianze del Bodo Glimt. Li chiamano i salmonari e hanno già dato due lezioni ai club della capitale: prima la Roma e adesso la Lazio infatti hanno conosciuto brutte serate contro i norvegesi. Fu clamoroso il 6-1 subìto dai giallorossi di Mourinho nel novembre del 2021 nel girone di Conference. Meno eclatante la sconfitta della Lazio dall’Europa League, ma l’eliminazione resta una delusione enorme per la squadra di Baroni.

Due partite che in ogni caso devono far riflettere sul calcio norvegese e sulla sua potenzialità. Le punte dell’iceberg sono ovviamente Haaland e Odegaard, ma dietro i due fuoriclasse che giocano nel Manchester City e nell’Arsenal c’è un movimento calcistico che negli ultimi anni è molto cresciuto grazie ai progressi del Bodo. Sono soprattutto due i giocatori norvegesi del Bodo che hanno dimostrato di poter competere ad alti livelli. Parliamo di Hauge e Berg. Il primo ebbe la sua serata di gloria a San Siro contro il MIlan a settembre del 2020 quando con un gol e un assist convinse i dirigenti rossoneri ad acquistarlo per 5 milioni. Forse la serie A per lui era troppo, ma dopo qualche stagione all’Eintracht e al Gent è tornato al Bodo dove è tornato protagonista.

sp, che è nato e cresciuto con il club giocando una sola stagione lontano dalla Norvegia, in Francia con il Lens. La nazionale norvegese, allenata da Solbakken gioca un calcio molto fisico e offensivo proprio come il Bodo che a Roma si è presentato con tre attaccanti. E oltre alle sue stelle che giocano all’estero adesso ha anche la spinta dei norvegesi del Bodo che per la prima volta nella storia del club hanno conquistato la semifinale dell’Europa League. Il livello complessivo della Norvegia non è quello che si poteva pensare vent’anni fa quando era considerata una delle cenerentole del calcio mondiale e gli ultimi confronti con i club italiani devono quanto meno far pensare agli azzurri di Spalletti che non sarà facile superarli. Tecnicamente l’Italia è decisamente più forte della Norvegia, ma dal punto di vista fisico la squadra di Solbakken può metterci in difficoltà, come è capitato nelle sfide tra i nostri club e quelli norvegesi.

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