Ora serve un segnale forte
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Ranieri ha fatto più di quanto ci si potesse aspettare. Cinque mesi col piede sull'acceleratore per rendere almeno decorosa una stagione che fino a metà novembre era indecente, grazie a un duemilaventicinque da ritmo scudetto . Nonostante questo lavoro encomiabile, bisogna ringraziare a metà aprile che la Fiorentina si sia inceppata davanti al Parma altrimenti per evitare di essere ottavi a una settimana da Pasqua.
Pensare alla Champions League era un dovere perché la Roma ha viaggiato a mille succhiando punti a chi la precedeva. Che fosse complicatissimo reggere quel ritmo era chiaro, ma valeva la pena provarci. I due pareggi con Juventus e Lazio hanno forse definitivamente azzerato le possibilità. Ora bisogna rimettere la marcia alta per giocare in Europa League anche la prossima stagione.
Ma non basta. Ora serve un segnale dalla proprietà . Un segnale forte. Stabilito che in ambito dirigenziale è sempre più urgente un salto di qualità, ci si deve di nuovo aggrappare all'allenatore. Ora deve tornare a essere il momento del proprietario della Roma, Dan Friedkin . Come nel maggio di quattro anni fa. È necessario riaccendere i fari sulla Roma . Alzare il livello in panchina e riportare la Roma sulle prime pagine dei quotidiani e nei titoli dei notiziari. Se è vero che a Friedkin piace il consenso, che poi sarebbe utile capire per quale motivo dovrebbe essere il contrario, c'è un solo modo per abbassare la lancetta del dissenso: ingaggiare un manager di alto livello .
Nell'ultimo mese abbiamo tutti partecipato al gioco de La Lista . Ispirata da Ranieri, è diventata una serie che va in onda su tutti i mezzi di diffusione, dai social alle radio dai quotidiani alle live ai siti. Mille nomi, fra cui quelli di allenatori di primo piano, di bravi mestieranti e di professionisti che rischierebbero di durare da ferragosto alla riapertura delle scuole. La Roma deve di nuovo correre il rischio di impresa . Invertire la tendenza. Per uscire di nuovo dall'ombra.
Ancelotti , il nome più altisonante, sarebbe una mossa alla Friedkin, ma sembra un'utopia. Allegri sta là, non serve neanche chissà cosa per convincerlo, anzi, per paradosso deve convincersi Friedkin nel fare la mossa. Emery sarebbe di alto livello ma al momento non registrano passi per avvicinarlo. Conte apparterrebbe a questa schiera, ma la sensazione è che come spesso gli capita si farà anche il secondo anno sulla stessa panchina. Uno di questi allenatori sarebbe il carburante che serve per rifare il pieno di ambizioni. C'è poi Gasperini .
Quindi ci sono i bravi o bravissimi allenatori, in grado di fare bene, ma che non sarebbero un simbolo o un segnale di rilancio in grandissimo stile. Pioli , Sarri, Mancini , Italiano, forse pure Montella . La Roma ripartirebbe con un nuovo allenatore, ma a fari bassi. Mai come in questo momento serve un segnale forte . Servono gli abbaglianti alti. Un segnale di luce accecante. Anche in ambito mediatico. Perché dopo un quarto di millennio, è evidente che l'allenatore non possa essere soltanto un addestratore che inculca la tattica. Serve fisique du rôle . Serve magnetismo, autorevolezza, dentro e fuori dal campo. Serve un leader, un frontman . Appurato che la Roma non avrà un Marotta , i fari devono accendersi sull'allenatore. Che deve essere di primissimo livello.
In the box - @augustociardi75