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Aldair: "Serve una Roma forte per il centenario. Falcao sarebbe sarebbe perfetto come dirigente" (VIDEO)

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Nella rubrica “Area Lounge” di Roma Tg, canale YouTube e Twitch dedicato alla Roma, Giuseppe Falcao, Valentina Catoni, Simone Lp e Alessio Cipriani hanno intervistato l’ex calciatore della Roma e Campione del Mondo con il Brasile Aldair . Queste le sue dichiarazioni.

Perché hai deciso di rimanere qui da noi? Qual è stato il motivo che ti ha fatto innamorare di Roma?

“Guarda, veramente tutti gli anni sarei dovuto andare via. A fine stagione ‘Alda va via, va via' ma alla fine sono rimasto tutti questi anni. La ragione maggiore del perché rimanere tutti questi anni è che stavo bene a Roma. Mi sono innamorato della squadra, della tifoseria. Mano a mano che passava il tempo mi veniva la voglia di restare. Tutti quanti mi dicevano che ero pazzo perché volevo vincere lo scudetto. Alla fine ci siamo riusciti. Ma il motivo è che stavo bene con la città, con la tifoseria”.

Qual è il giocatore più forte con cui hai giocato nella tua carriera?

“Con la Roma sappiamo chi era il più forte, non abbiamo dubbio (Totti, ndr). Però se devo dire in generale tutti tutti sai, anche se a fine carriera, ho giocato con Zico, giocatore spettacolare. Andando avanti con Ronaldo, Francesco (Totti). Loro.sono i giocatori più forti con cui ho giocato in quei 17-18 anni di carriera.

Il difensore più forte della Serie A?

“Non ti so rispondere perché io seguo più la Roma che il campionato italiano in generale. Vedo qualche partita dell’Inter, della Juve, ma non seguo costantemente il campionato italiano quindi è difficile rispondere se non vedi tutte le partite”.

Invece tra i difensori della Roma c’è qualcuno che ti ha colpito?

“Rispetto all’anno scorso è cambiato un po’ il modo di giocare, gli allenatori. Ranieri ora, prima Daniele, però i giocatori sono quelli. Penso che Mancini sia un difensore bello tosto, penso che la Roma sia messa bene in difesa. Hanno iniziato a giocare bene anche i terzini, quindi bene”.

Uno come te sarebbe forte in tutte le epoche, però come è cambiato il modo di giocare oggi, come si è trasformato?

“Il calcio diventa sempre più veloce. Forse è cambiato quello. I difensori devono abituarsi a giocare sempre uno contro uno a metà campo. Ma direi che questa cosa si faceva anche un po’ di anni fa. Si giocava a zona, si giocava alto”.

Chi vorresti sulla panchina della Roma il prossimo anno? Si parla anche del tuo amico Montella.

“Questa è una bella domanda eh (ride, ndr). In questo periodo si parla di tante cose. Ho sentito anche l’allenatore attuale parlare di questo. Penso che la Roma abbia bisogno di prepararsi per il centenario. Penso che bisogna fare una squadra forte per il prossimo anno, per la mentalità, per riuscire ad arrivare il più in alto possibile. Per il 2027… La società deve avere questa mentalità: è un anno importante, la tifoseria merita, c’è bisogno di portare subito a vedere quello che capiterà in quell’anno. Adesso, subito, non bisogna aspettare.

Facci un nome, schierati! Ancelotti, Allegri, il tuo amico Montella…

“Ancelotti è un bellissimo nome, un allenatore che ha fatto benissimo in tante squadre, che ha iniziato qui a Roma a giocare. Magari dopo Madrid lui può fare questa scelta, anche se è ancora abbastanza giovane, penso che possa allenare ancora parecchio. Ma penso che l’importante sia fare bene per il prossimo anno e per il 2027, serve un nome bello forte”.

Pluto nel 1998 tu hai deciso di lasciare la fascia da capitano a Francesco Totti. È stata una scelta proprio tua, o altro?

“No, è stata una scelta mia. Ho deciso di lasciare la fascia a Francesco. Era un ragazzo che stava crescendo, era il ragazzo del momento e alla fine ho avuto ragione. Non c’era un altro motivo. Avevamo una squadra con giocatori importanti, c’era anche Abel (Balbo, ndr). Però la scelta è stata giusta e accettata da parte di tutti quanti”.

Quando tu hai lasciato, la tua maglia è stata ritirata e il tuo numero 6 per tanti anni non lo ha più indossato nessuno. Quando è stata ritirata fuori ti hanno chiesto cosa ne pensavi, quando è stata data a Strootman, che impressione ti ha fatto quel giocatore lì?

“Prima la società mi aveva già chiamato un po’ di tempo fa, mi cercavano per far tornare questa maglia. Non ricordo chi fosse il presidente. Mi hanno chiamato più volte e io avevo deciso di farlo anche perché pensavo che la maglia essendo in mezzo al campo sarebbe stato carino anche per la tifoseria dopo tanti anni vederla. È chiaro che un po’ della tifoseria è stata contenta, l’altra metà no perché alcuni di loro pensavano che la maglia dovesse rimanere dentro Trigoria. Però penso.di aver fatto una scelta giusta. Penso che sia importante quello che ho fatto nella società, nel club e anche con la tifoseria. Il fatto che la maglia è stata dieci anni fuori non vuol dire che tornando ad essere indossata sarebbe cambiato quello che ho fatto”.

Daresti la 10 a Paulo Dybala?

“Lui già è un 10 in mezzo al campo. Però penso che come tutte le squadre, o quasi tutte le squadre del mondo o in Europa, hanno levato una maglia o due maglie di un calciatore importante. Penso che la società possa non far tornare quella maglia. È stata portata da un giocatore importantissimo. Non possiamo avere un giocatore come quello che ha portato quella maglia per tanti anni, quindi secondo me deve rimanere dove sta perché Francesco ha fatto di tutto e di più per questa maglia.

Rientra in società Francesco secondo te?”

“Ma, non lo so. Penso che non dipenda da lui ma dalla società. Lo sai quello che pensa lui. È il suo amore, la sua vita: il calcio e la Roma. Bisogna vedere cosa possa essere importante per la società. Lui sta lì, vive lì, un po’ a Roma un po’ a Dubai, però secondo me sarebbe importante per la società”.

Pluto, tra tutti gli allenatori che hai avuto a Roma, qual è quello che hai preferito?

“Ma, parecchi. Ho litigato un po’ con tutti loro (ride, ndr), ma sono stati tanti. Però penso che con Carletto (Mazzone, ndr) sono stato bene. Penso che l’allenatore più importante per me nei tanti anni in cui ho giocato alla Roma sia stato Ottavio Bianchi perché mi ha sostenuto bene nei primi mesi. Venivo a giocare un calcio molto diverso, si giocava a uomo in quel periodo quindi ho avuto difficoltà, ho chiesto di andare via dopo 6 mesi e lui ha detto ‘No, devi stare qua, fino a che ci sto io tu stai qua e gioca’. Quindi mi ha dato tutta la forza di rimanere per tutti gli altri anni. Quindi quelli con lui sono stati gli anni più importanti”.

Rigiocheresti Francia-Brasile del ‘98 o Roma-Inter Finale di Coppa UEFA del ‘91?

“Mi metti in difficoltà, sono un Nazionale ma tengo anche alla Finale con la Roma. Scelgo la Coppa Uefa”.

Se ti chiamassero alla Roma adesso, in questa nuova società, torneresti?”

“Ma guarda, io penso che ci siano degli ex calciatori davanti a me. Penso che sia chiaro che possa fare qualcosa per la società, bisogna vedere che cosa possa fare, però ho sempre detto che un uomo giusto per la Roma, per la società, che nessuno ha mai preso in considerazione, con tutti i problemi che ha avuto questa società, è Paulo Roberto Falcao. Non è solo un giocatore forte ma una persona che ha voluto bene alla Roma e a cui tutte le tifoserie vogliono bene quindi questo è quel che ho pensato sempre.

Con Carlo Ancelotti magari?

“Magari, come allenatore e direttore non sarebbe male”

Che poi Carlo Ancelotti sarebbe dovuto diventare allenatore del Brasile.

"Ne hanno parlato tantissimo, e credo che veramente lui sia stato vicino. Forse una mancanza di fiducia nella nostra federazione non gli ha dato tanta sicurezza. Per questo avrà deciso di rimanere lì a Madrid”.

Pluto qual è la partita più bella che hai giocato con la maglietta della Roma, quella che ricordi con più gioia?

“Forse la partita con più gioia è quella che non ho giocato, stavo in panchina perché mi ero fatto male, quella è stata una gioia immensa, quella col Parma a casa (Roma-Parma 2001, ndr). Però direi che anche l’altra partita che abbiamo giocato con il Parma a casa loro è stata una delle partite più belle”

Io ho pensato quella, con il tuo assist a Batistuta.

“Si si, quella”

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