La partita del tifo (Torino)
Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”
Partita da medio-bassa classifica quella che si gioca oggi, sabato 15 marzo 2025, alle h.20,45, all’”Olimpico-Grande Torino”, valevole per la 29esima giornata, decima di ritorno, del campionato italiano di calcio di Serie A 2024/2025, con un meteo pessimo che non favorisce certo un buon afflusso di pubblico. Gli spettatori ufficiali sono 20.402, il che vuol dire che tanti abbonati hanno preferito rimanere a casa al riparo dalle intemperie. L’Empoli viene da una lunga serie di risultati negativi ed ha raggranellato solo tre punti nelle ultime tredici partite; il Torino al contrario viene da nove punti nelle ultime sei gare, ed è una squadra in salute. L’Empoli non giocherebbe neanche male, specie nel primo tempo, ma mancano quel necessario cinismo e quella cattiveria in zona-gol, quella precisione che ci vorrebbe per buttarla dentro, e quindi spreca molto. La squadra empolese quando arriva sulla trequarti avversaria difficilmente verticalizza con precisione. In difesa si fa sentire il rientro di Ismajli, giocatore indispensabile. Il Torino segna al 70° con Vlasic un bel gol, approfittando di un rinvio di Milinkovic-Savic che pochi istanti prima si era visto arrivare davanti Gyasi che aveva mandato disgraziatamente alto. Si avvera allora una delle leggi non scritte del calcio, cioè “gol sbagliato, gol subito”. Nel finale Empoli arrembante, ma non basta. Al triplice fischio del signor Chiffi di Padova, game-over ad una partita piuttosto bruttina, col Torino che per vincerla non fa certo cose trascendentali.
I tifosi empolesi che hanno affrontato la trasferta di Torino, che non è certo dietro l’angolo, sono circa 150. Per la distanza, la classifica deficitaria, il fatto che si giochi di sabato sera e che Empoli è stata colpita, nelle scorse giornate da forte maltempo, che ha provocato, in alcune zone della città un disastro alluvionale, non si può dire che siano pochi. Gli empolesi presenti sventolano diversi bandieroni, compattandosi tra il primo e il secondo anello, con gli striscioni dei Gruppi, abitualmente presenti, tenuti a mano. A proposito delle zone di Empoli colpite dall’alluvione viene anche esposto lo striscione significativo su due righe “Oggi a tifare domani a spalare, Empoli non conosce la parola mollare!”, vergognosamente ignorato dai cronisti della Pay-tv “Dazn”. Gli empolesi si danno un gran daffare per incitare i ragazzi in campo che stanno giocando una buona partita, ma è dura farsi sentire. Ci provano con bei battimani e cori secchi come “Eh eh forza azzurro, forza azzurro eh eh”, “Empoli! Empoli!”, alternati ad altri più prolungati. Il settore ospiti è piuttosto colorato, con lo sventolio, ininterrotto, di diversi bandieroni, che non si ammainano certo quando l’Empoli va sotto di un gol, situazione in cui sicuramente non si molla. Arriva ancora una sconfitta, l’ennesima di questo strano campionato, che ha visto l’Empoli partire molto bene ed arrivare al giro di boa, a fine girone di andata, a 20 punti, per poi registrare un grande calo, con una crisi più di risultati che di prestazioni. La situazione in classifica adesso è davvero critica, e dà ragione a chi vaticinava alle prime giornate che le squadre del tecnico Roberto D’aversa partono forte per poi subire un netto calo verso febbraio, anche se, occorre dire che il mister ha molte attenuanti, vista la sfortuna che gli ha girato tante volte le spalle, e i tantissimi infortuni che hanno colpito quest’anno la “rosa” del team biancazzurro, tanto da far pensare ad una specie di maledizione. Nel complesso il livello del tifo azzurro è da considerarsi piuttosto buono.
I primi cori degli ultras granata sono immancabilmente contro la dirigenza e il patron, con l’ormai classico “Urbano Cairo devi vendere vattene vattene, Urbano Cairo devi vendere vattene vattene”. Poi ovviamente parte il tifo vero e proprio, con cori come “Forza Toro alé, alé alé alé granata” e “Toro vinci ancora per gli ultrà…”. Gli striscioni in Curva “Maratona” sono regolarmente al loro posto e, contrariamente al solito, i bandieroni sono tanti anche in casa. All’entrata in campo anche fumogeni e lamperogeni accesi. Il tifo si concede poche soste ed è molto costante, soprattutto nel secondo tempo, col Toro in vantaggio. Si continua a sostenerlo con cori come “E forza Toro facci un gol, solo per noi…”, “Quando saremo tutti in Maratona come una bomba il tifo esploderà, il Toro è qui, il Toro è là, il Toro è forte e vincerà…” e “Forza Toro alé alé, forza Toro alé alé”. Verso la fine la Curva “Maratona” è molto vivace e tifa molto bene, con uno degli ultimi cori che è “Forza Toro alé non mollare perché siamo tutti con te…”. In piena curva da sottolineare lo striscione “Ciao Bridget cuore granata”, per ricordare Bridget Biancardi, tifosissima del Toro, per il quale aveva una profonda passione che la portava a girare in lungo e in largo l’Italia, scomparsa a soli 37 anni per una grave infezione il 10 marzo scorso, che ha prevalso sulla sua gran voglia di vivere e la sua determinazione. Era molto conosciuta nell’ambiente granata. Abitava a Felonica (Mn), dove era stata adottata fin da piccola, proveniente dall’India. I “Torino Hooligans”, in Curva “Primavera” insieme ai “Mods Piazza Statuto” sono una presenza considerevole e degna di nota. Alla fine l’”Olimpico-Grande Torino” fa festa per una vittoria che li fa approdare ad una situazione tranquilla in classifica. Il tifo di marca granata è da considerarsi oggi molto buono. Da segnalare al terzo anello l’ormai abituale scritta “Solo per la maglia”.
Uno sguardo altrove: La partita del venerdì sera alle 20,45 che inaugura la 29^ giornata di campionato è GENOA-LECCE. I leccesi avevano caricato la squadra in vista della partita allo stadio durante l’allenamento, dove era stato rispolverato lo storico, bellissimo striscione “Ultrà Lecce”, che non si vede più perché i salentini non si abbasseranno mai a chiedere autorizzazioni per nulla, essendo una delle ultime curve con una vera mentalità, presenti in Italia. Sono circa in mille, un numero davvero considerevole considerando tutto, compresa la distanza; riempiono quasi tutto il settore ospiti facendo un buon tifo. A partita finita, vinta dal Genoa 2-1, chiamano i giocatori sotto il settore e gli urlano contro “Se scendiamo in B, se scendiamo in B vi facciamo un culo così!”. La Gradinata Nord genoana osserva 5 minuti di silenzio contro la Lega, un silenzio “rumoroso” si può dire, lasciando un pezzetto vuoto nel cuore della Nord, per dire basta a orari sempre più indecenti, trasferte vietate senza senso anche a pochi giorni dalla partita. Esposto su due righe lo striscione “Questo è il calcio che voi volete”. Nel comunicato ufficiale si legge “Non possiamo più restare fermi e indifferenti davanti alla deriva di quello che era il gioco più bello del mondo”. Dopo i 5 minuti di silenzio, rispettati correttamente dai leccesi, accesi diversi fumogeni e torce, per un eccellente spettacolo. Esposta la scritta nei Distinti “I Figgi do Zena non dimenticano Ciccio”, mentre in Gradinata Nord si ricorda Geppo, al secolo Fabrizio, uno storico ultrà alessandrino, con il messaggio “Ciao Geppo”. Tra le due tifoserie esiste un vecchio gemellaggio. Consueto bel tifo, pur disturbato dalla pioggia che cade copiosa, e solita bella sciarpata al 12°. Alle 15 si giocano MONZA-PARMA e Udinese-Verona. Tifo condizionato inizialmente dalla pioggia a Monza. I parmensi in Brianza sono in numero considerevole, non tutti ultras. Molti bandieroni, bandierine e stendardi concentrati a centro curva, Non molto convincente ed un po’ sottotono il tifo parmense, si tifa a tratti. I monzesi, all’ingresso in campo delle squadre, organizzano una semplice coreografia con fitte bandiere di piccole dimensioni e il contorno di fumogeni rossi, poi bella sciarpata al 73°. Neanche il tifo loro è molto alto – Curva “Davide Pieri” con larghi vuoti – ma si accende al gol del vantaggio di Izzo. Anche dopo l’1-1 definitivo di Bonny, sembrano meglio i brianzoli, anche se nel frattempo occorre dire che i parmensi migliorano. 9.251 spettatori ufficiali. UDINESE-HELLAS VERONA è una gara che vede prevalere il Verona in campo (0-1) e sugli spalti. Parte forte il tifo dell’Hellas, si fanno sentire con tanta voce e battimani, riempiendo il settore ospiti in 1.300. A tratti sembra giochino in casa, con cori tipo “Alé Verona alé alé Verona alé forza gialloblù…”. Gli udinesi comunque non stanno a guardare e, oltre a mandare un saluto al grande giornalista e telecronista Rai friulano Bruno Pizzul, scomparso il 5 marzo scorso, con “Mandi Bruno” (ciao Bruno), sono piuttosto vivaci, sventolano bandieroni e qualche bandierina tricolore. Tifano con cori come “Oh Udinese alé Udinese alé Udinese alé Udinese alé” e “Forza Udinese, vinci per noi! Forza Udinese Udinese alé”” e fanno una bella sciarpata. Le due tifoserie si scambiano cori offensivi: è forte la rivalità. 20.754 spettatori ufficiali.
Alle 18 si svolge la delicata partita MILAN-COMO. I lariani sono tanti, visto anche la vicinanza tra le due città, circa 4.000, ed eseguono davvero un buono e costante tifo, con tanti bandieroni e stendardi, oltre ad una fitta, bella sciarpata. I milanisti lasciano inizialmente vuota la Curva Sud secondo anello e un pezzo del primo anello per l’ennesima volta, con il consueto solo striscione “Solo per la maglia”. All’entrata sugli spalti dopo un quarto d’ora cominciano a cantare il solito coro “Gerry Cardinale devi vendere vattene vattene…”, oltre ad altri brutti cori, proposto anche verso fine partita, sul 2-1 definitivo di Reijnders, ed anche dopo la fine. Forti fischi alla fine del primo tempo. Cori di sostegno al Milan all’inizio del secondo, tipo “Maciniamo chilometri superiamo gli ostacoli col rossonero in fondo al cuor”. La Curva Sud si rianima specie sul 2-1, esulta ma è sempre un po’ polemica. Il tradizionale lunch-match della domenica alle 12,30 è VENEZIA-NAPOLI, coi napoletani che entrano a ridosso della gara cantando “Fuori gli ultras dalle galere!”, poi espongono lo striscione in dialetto “Nessuna crepa…nun sentimmo rumore…Napoli unita, nun trema e nnun more!”, a mezza altezza dello strapieno settore ospiti, che propone bei battimani e diversi bandieroni e cori come il classico “Forza ragazzi”, “Maciniamo chilometri superiamo gli ostacoli solo per te Napoli alé”, “Gonfia la rete Napoli gonfia la rete…” e “…La voce mi trema e son certo che il Napoli è l’unico amor…”, insomma, massicci i campani. Le due tifoserie, oltre a mandarsi spesso a quel paese, sono in salute, coi veneziani che non sono da meno: è un bel duello canoro. I lagunari tifano con cori come “Unione alé, forza Unione alé, voglio solo star con te, voglio vincere e cantar per te…”. I veneziani stanno 10 minuti in silenzio per protestare contro la linea di politica criminale verso gli ultras, già vista e rivista, perché la gente capisca che l’enfatizzazione dei disordini ultras, avvallate dalle strumentalizzazioni dei media, servono solo a legittimare repressioni ingiuste e a distogliere l’attenzione dai veri problemi di Sicurezza. Il Napoli perde un po’ di terreno dall’Inter in vetta alla classifica, mentre il Venezia non si arrende mai e, comunque penultimo, lotta per una salvezza che non molto tempo fa sembrava insperata. 11.939 spettatori ufficiali. Alle 15 della domenica si gioca BOLOGNA-LAZIO, I biancazzurri riempiono tutto il settore ospiti, hanno con sé alcuni bandieroni e fanno ampiamente il loro dovere, anzi, possiamo dire che finché c’è stata partita hanno esercitato un buon tifo e che le due curve sono apparse in forma. Comunque anche mentre in campo matura il pesante passivo di 5-0 per il Bologna, realizzano una sciarpata e, a fine gara, il tecnico Marco Baroni e la squadra vanno sotto il settore ospiti a chiedere scusa e spiegarsi con gli ultras. Cori offensivi reciproci soprattutto nel primo tempo. In Lazio-Viktoria Plzen di Europa League, ritorno Ottavi di finale, del 13 marzo scorso, organizzano una bella scenografia: con le torce degli smartphone sono riusciti a disegnare in curva Nord un’aquila, simbolo del club, con in basso lo striscione “Respiriamo il nostro orgoglio”. Poco prima avevano esposto su più piani lo striscione “Ci siamo levati soli contro un mondo folle e vile, ci siamo levati soli contro ladri, usurpatori e falsari”. La Curva “Andrea Costa” all’inizio è un tripudio di sciarpe e bandieroni, oltre allo striscione, esposto a quasi mezza altezza della curva, “Il Bologna ha bisogno di noi!”, scritto in bianco, metà su sfondo rosso e metà su sfondo blu, con dietro una bella fumogenata rosso-blu, per un bell’effetto cromatico. Esposta anche la scritta “Ciao Dandy dal tuo pubblico di merda”: ricordato così il bolognese Dandy Bestia, chitarrista e fondatore degli Skiantos, insieme a Roberto “Freak” Antoni. Fabio Testoni ci ha lasciato così a 72 anni. Il tifo è davvero buono, con cori quali “M’innamoro solo se vedo giocare il Bologna…forza magico Bologna…” ed “E forza dai Bologna Bologna Bologna…”. Con questa vittoria, quasi uno spareggio per la zona-Europa, il Bologna si porta addirittura al quarto posto in classifica.
Alle 16, orario inusuale della domenica, si disputa ROMA-CAGLIARI, con circa 500 cagliaritani presenti, privi del nucleo ultras in quanto era obbligatoria la Fidelity Card per questa trasferta, non sottoscritta dai sardi. Assistono quindi quasi sempre in silenzio alla partita, con la presenza di una bandiera coi colori sociali in basso. I romanisti, dopo la parentesi basca di Athletico Bilbao-Roma di Europa League, ritorno Ottavi di finale, dove ci sono stati scontri anche duri con la polizia e con gli ultras indigeni, tifano anche se l’umore dopo l’eliminazione non è dei migliori. Ricordato con molti striscioni Maurizione, per il resto Curva Sud con molte bandiere e stadio che sfiora il sold out. Il tifo tutto sommato regge in una partita che fa correre più di un brivido, con un giusto richiamo a non fischiare i giocatori in campo per prestazioni non sempre convincenti. Ricordato Giuliano Taccola, giocatore della Roma tra il 1967 e il 1969, scomparso il 16 marzo 1969, ironia della sorte proprio in un Roma-Cagliari, per un arresto cardiaco, 56 anni fa esatti. Presenza in Sud dei fraterni gemellati sambenedettesi. Da sottolineare il controsenso del fatto che, mentre la Roma giocava a Bilbao in Europa League, lo stesso giorno, il 13 marzo, si svolgeva Fiorentina-Panathinaikos e, tra i greci comparve uno striscione e la pezza “Roma” col simbolo della Lupa. Alle 18 domenicali si gioca l’interessante match FIORENTINA-JUVENTUS, con gli juventini che sono forse la tifoseria che ha riempito maggiormente il settore ospiti del “Franchi” quest’anno, nonostante siano in contestazione con Società e squadra. Gli striscioni juventini presenti sono: “Bloccozeta”, “Gruppo Storico”, “Identità Bianconera” e “NCS” (Noi ci siamo). Davvero bella la coreografia realizzata in Curva “Ferrovia”, con la scritta centrale fatta di cartoncini bianchi “Juve merda”, su sfondo di cartoncini viola, e, ad un’altezza media ai lati della scritta, i colori bianco e rosso della città di Firenze, mentre il Parterre è colorato di cartoncini bianchi. Il tifo sarà molto bello e grande lo sventolio dei bandieroni, con alcuni fumogeni accesi. Si sprecano i cori antijuventini. In Fiorentina-Panathinaikos di Conference League, ritorno 8.vi di finale, esposto lo striscione su due piani “Rivogliamo rivali anche nelle competizioni nazionali, basta capienza ridotta”. In campionato la capienza del settore ospiti, come ben si sa, è di 300 unità, mentre la Uefa autorizza a portarne la capienza a 1.000. Curva “Fiesole” a spalare il fango a Sesto Fiorentino per aiutare le popolazioni alluvionate. Grande festa del popolo viola per una partita sempre sentitissima. 22.253 spettatori ufficiali. Il posticipo della domenica sera, match-clou della 29esima giornata e scontro diretto per il titolo è ATALANTA-INTER. Gli interisti riempiono il settore ospiti ma si sentono poco nella bolgia del “Gewiss Stadium”, soprattutto dopo i due gol li sentiamo. Hanno con sé comunque bandieroni e qualche stendardo. Nei giorni scorsi avevano esposto, tenuto a mano, lo striscione “’Il calcio è dei tifosi’ la solita menzogna 65 €. valgono la vostra vergogna”. I bergamaschi sognano lo Scudetto essendo a tre punti dall’Inter, prima, e a due dal Napoli, secondo. Più di mille tifosi presenti al sabato a Zingonia, quartier generale della Dea, alla rifinitura della squadra in vista della partita, con lo striscione “Atalanta noi ci crediamo”, fumogeni, bandiere e cori come “Bergamo Bergamo canteremo tutti insieme Bergamo”. Striscioni dei Gruppi al loro posto nella Nord, viene realizzata una bella coreografia con una grossa fumogenata in Curva Nord, dietro lo striscione in basso “Ago e filo sono nel cassetto…10 finali per cucirlo sul petto” e, qualche gradino più giù, “Carica Atalanta”. Parte forte il tifo atalantino, con cori come “Atalanta alé Atalantà alé, Atalanta alé…”, poi si manterrà costante, bello, anche se lo 0-2 di Lautaro Martinez all’87° spegne molti ardori. In Nord fumogeni accesi a più riprese. Fumogeno in campo dalla Sud dopo l’espulsione dell’atalantino Enderson. In Curva Nord scritte “Simone sempre con noi” e “Ciao Simone”, per una persona purtroppo non più tra noi. 23.215 spettatori ufficiali. Con questa vittoria l’Inter porta il vantaggio sul Napoli a tre punti, e sugli orobici a sei, proponendosi come candidata numero uno per lo Scudetto, in vista della volata finale.
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