EFC | Domani la ripresa. Da Torino un’altra ferita amara
Riprenderà domani – dopo due giorni di stop – il lavoro degli azzurri. Siamo nella settimana delle nazionale e nel prossimo weekend il campionato sarà fermo. Ovviamente in casa azzurra, alla ripresa, mancheranno tutti quei giocatori convocati dalle rispettive selezioni. Due settimane quindi per preparare al meglio la sfida importantissima di Como, due settimane per cercare di recuperare più giocatori possibili ed andare verso il finale di stagione con la rosa al meglio. E purtroppo si riparte dovendoci ancora una volta leccare le ferite per una sconfitta, una sconfitta amara anche perché oggettivamente non meritata per quanto visto nei novanta minuti di Torino. Ma, ormai lo sappiamo, questa squadra ha dei deficit, ed uno è quello relativo al cinismo sotto porta. Il primo tempo contro i granata è esemplificativo con ben 11 tiri verso la porta granata ma senza mai centrare questa. E giocando in questa categoria, come ben sappiamo, ci sta che poi possa arrivare una giocata degli avversari. Senza segnare però diventa davvero difficile, ed onestamente anche a livello delle singole prestazioni qualcosa in più si poteva pretendere. Davanti non c’è stato un Toro trascendentale e, come detto, l’Empoli ha sicuramente fatto più mole rispetto agli avversari. Il come però non può soddisfare a pieno, anche perché poi alla fine il migliore risulta essere quell’Ismajli che anche davanti non può fare la differenza. C’è stato sicuramene un combattivo Kouamè, che ha fatto vedere qualcosa in più rispetto all’ultimo Colombo, però non basta anche perché poi il supporto di Esposito non è di grande intensità ed in mezzo al campo si sbaglia troppo. A questo poi si aggiunge anche il punto interrogativo sulla scelta di Sambia che palesa davvero dei limiti, a tratti anche mentali, importanti. D’Aversa fa davvero quel che può, con quello che ha a disposizione, soprattutto nelle scelte che potrebbero dare una linfa maggiore a gara in corso. Diciamo che le cinque sostituzioni, vista la nostra emergenza ormai prolungata, di certo è una componente che va ad aggiungere difficoltà alle difficoltà. Si potrebbe provare a dare una scossa con un cambio in panchina? Indubbiamente l’interrogativo è legittimo e, numeri alla mano, non sarebbe certo blasfemo. Non possiamo non dire che l’ultima vittoria dista quattordici partite, ed in queste sono arrivati soltanto tre punti. Sono arrivati soltanto due punti nelle dieci gare (mezzo girone) del ritorno ed in questo nessuna squadra ha fatto peggio di noi. Per gol fatti solo Venezia e Verona hanno fatto come noi, cinque, ma per gol presi siamo i peggiori della seconda parte di stagione. Quindi, sempre stando ai numeri alla mano, potrebbe anche essere valutabile un cambio in panchina ma la domanda vera è capire quante siano le reali responsabilità dell’allenatore? A nostro avviso, e non per fare una difesa d’ufficio, crediamo che siano davvero risicate. Molte di più quelle di chi ha sostenuto che la squadra potesse andar bene cosi ed a gennaio non ha praticamente messo mano. Per fortuna è però ancora tutto aperto. Sempre i numeri, quelli che spietatamente ci stanno facendo iniziare a parlare di crisi, ci dicono che davanti a noi non c’è una distanza siderale, anzi. Ci sono poi ancora tutti gli scontri diretti (Lecce a parte) da giocare, ed il Castellani in questi dovrà necessariamente diventare quell’arma in più che fin qui non è stato. Serve maggior coesione, serve maggior attenzione, serve maggior rabbia. Le prossime nove partite saranno indubbiamente quelle che andranno a segnare il nostro destino, un destino che – bene ricordarlo – è ancora ampiamente nelle nostre mani. Sappiamo che facendo quei quattordici punti, che porterebbero a trentasei, non dovrebbero esserci particolari ansie. Potrebbero bastarne anche di meno, ma quel che conta è che ogni partita venga vissuta e combattuta come una finale. Con poi gli scontri diretti a dover essere ancora più centrali. Il discorso, ormai trito ed anche noioso, è quello che la nostra salvezza arriverà sicuramente la sera del 25 maggio, quando ad Empoli arriverà il Verona per chiudere il campionato. Dovremmo farci trovare pronti per quella sera, pronti con una classifica che ci possa portate all’obiettivo con un successo. Certo è, e questo lo dobbiamo evidenziare, che non ci si salva con la mentalità che si è visto contro la Roma e contro il Torino, serve molto di più e serve al netto degli infortunati che, si spera, possano essere determinati.
Rispetto alla gara contro la Roma D’Aversa cambia qualche pedina: in difesa Sambia sotituisce De Sciglio, conferme a centrocampo per Grassi ed Henderson mentre davanti Kouame vince il ballottaggio con Colombo. Rispetto ad una settimana fa, l’avvio dell’Empoli è più propositivo. Al 4′ Grassi riceve la sponda di Pezzella e calcia in porta, tiro deviato col da Gineitis che si immola. All’11’ squillo del Torino, Vlasic dalla distanza cerca il tiro potente ma centrale, blocca Silvestri. Al 25′ altra occasione per i granata, Biraghi da calcio d’angolo mette il pallone sul secondo palo dove sbuca Coco, che col ginocchio colpisce l’esterno della rete. Al 34′ arriva la migliore occasione del primo tempo per l’Empoli: cross perfetto di Pezzella per Sambia, che tutto solo da poca distanza calcia malissimo al volo, sprecando un’ottima chance per passare in vantaggio. Al 42′ si fa rivedere il Torino, Adams fa partire un tiro da fuori area che viene deviato e per pobo non beffa Silvestri, bravo nel riuscire a respingere anche se poi l’azione viene annullata per una posizione di fuorigioco dell’attaccante granata. La prima frazione di gara si chiude con un’altra grande occasione per l’Empoli con Ismajli, che non approfitta di un’uscita a vuoto di Milinkovic-Savic su corner e di testa, a porta vuota, mette alto. Nella ripresa il ritmo cala, anche se l’Empoli rimane comunque propositivo ma con poca qualità negli ultimi metri. Al 58′ occasione per il Torino, corner di Ricci con Masina che arriva in corsa da dietro ma non impatta bene il pallone di testa. Al 69′ l’Empoli spreca l’ennesima occasione del match con un contropiede dove Kouame arrivato al limite appoggia in area per Gyasi, che controlla male e conclude alto sopra la traversa. Alla fine l’Empoli paga tutte le occasioni sprecate, perché un minuto dopo il Torino si porta in vantaggio con uno dei pochi tiri in porta della sua partita con Vlasic che tiene botta a Marianucci e col destro dal limite trova l’angolino basso dove Silvestri non può arrivare. L’Empoli non si arrende e prova la reazione al 79′ con una punizione di Cacace battuta sul primo palo,Colombo prova ad intervenire dimenticato dalla retroguardia granata ma riesce solo a sfiorare il pallone. Nei minuti finali l’Empoli tenta l’assalto, ma la il Torino tiene botta portando a casa tre punti e lasciando gli azzurri al terzultimo posto.
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