La SUPERCOPPA ITALIANA che parla straniero
Si è consumata ieri sera a Riad l’ennesima barzelletta che da tempo ci regalano gli Organi del Governo del calcio italiano. Allineati – per carità! – con i loro omologhi in Europa e nel mondo. E così la Finale di due squadra che hanno vinto rispettivamente Campionato e Coppa in Italia vanno a giocarsi la conquista della Supercoppa italiana in Arabia. Tra l’altro non è più neanche una Finale, ora ci sono anche le Semifinali. Tra la tristezza di vedere spazi vuoti ed alcune (comunque troppe!) donne con in burka, tra i primi piani del neo Presidente di Lega che in comoda poltrona si godeva le partite felice come un bambino di fronte al trenino regalato a Natale, e di alcune ex glorie del passato presenti in tribuna (chissà a fare cosa se non passarella…), in campo si è visto il meglio (?) del calcio….avrei dovuto scrivere del calcio italiano ma mi sorgono dubbi. Perché ieri sera, nella partita di Finale tra Inter e Milan, di italiani in campo ce ne erano ben pochi. Tra i 22 scesi in campo ad inizio gara l’Inter ne aveva solo 3 ed il Milan nessuno. Non è andata meglio con le sostituzioni: tutti stranieri i 3 subentrati nel Milan e sui 5 subentrati nell’Inter solo 2 erano italiani, diciamo 3 se vogliamo considerare tale Asllani. Chissà come sarà contento mister Spalletti, che comunque queste cose le sapeva già benissimo anche prima di sedere sulla panchina della Nazionale. Alla faccia del “largo ai giovani talenti italiani” sbandierato da Gravina tempo fa. Anche perché di giovani italiani ce ne sono sempre meno, figuriamoci di talenti! In un Paese dove la questione immigrazione sembra a volte dominare il dibattito socio-politico con toni preoccupati ed inquietanti fa piacere constatare come almeno il mondo del calcio questo problema non se lo pone. Non solo! Ma qui gli stranieri non arrivano sui barconi o dalle rotte Balcaniche ma in comodi voli aerei di business class o aerei privati e ad attenderli non trovano le ONG o la Protezione Civile o la Marina Italiana ma stuole di giornalisti e di tifosi festanti che magari non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese ma il tempo per un selfie con il campione di turno che arriva da lontano lo trovano. Vero…questa non è immigrazione irregolare. E come potrebbe essere quando circolano milioni di euro e quando anche il più scarso tra gli arrivati sull’italico suolo prende in un un anno lo stipendio che un normale lavoratore non riuscirebbe a parcepire in 11 vite? Lo stesso lavoratore che magari aspetta il campione dietro le transenne dell’aereoporto. Mah…c’è qualcosa che non va! Ma i tifosi nostrani non si preoccupino: il calcio italiano segue la tradizione italiana delle esportazioni (basta leggere le dichiarazioni di De Siervo che abbiamo riportato su questo sito giorni fa) e la Lega sta studiando qualcosa per favorire le mini-trasferte in Arabia o chissà dove che sicuramente saranno accessibili alle tasche di tutti… E’ questo che i tifosi vogliono! Non dobbiamo meravigliarci più di niente. Le Società del calcio che conta (la Serie A) pagano stipendi milionari (salvo poi chiedere aiuti allo Stato) anche a giocatori che a fatica potrebbero giocare in Serie D ma che hanno il procuratore “giusto” (=quello che ha le amicizie che contano, fuori e dentro le Società stesse); per far entrare soldi nelle casse si gioca h/24 tutti i giorni di tutti i mesi dell’anno salvo poi lamentarsi che si gioca toppo; si inventano manifestazioni assurde tipo i mondiali di clubs (debutto..guarda un po’ che strano! …negli Usa nel prossimo giugno), Nation League, Supercoppe con fase finale a 4 in Arabia, si aumentano le squadre delle competizioni europee o se ne inventano di nuove (vedi la Conferenze League). Il calcio è diventato un fenomeno sempre più globale ma parla straniero anche in Paesi sovranisti: qualcosa non torna. Dai…domenica…anzi venerdì prossimo, ricomincia il piatto preferito per il calcio nostrano: lo spezzatino. Mi chiedo quanto i signori (perdoneranno la s minuscola ma Signori – con quella maiuscola – si nasce, come diceva Totò o si diventa e qui o sono nati orfani o sono cresciuti male) vorranno tirare la corda! Il sonno e la pazienza di quelli (un tempo tifosi oggi sempre più clienti) che ancora riempiono (sempre meno) le tribune e stanno davanti lle TV (anche qui qualcosa comincia a scricchiolare) fino a quanto potranno durare prima che il giocattolo imploda su se stesso? E , a proposito di stranieri, chiudiamola qui con una lingua “straniera”. La parlavano gli antichi romani che e per decenni avevano dominato il mondo ma poi hanno dovuto conoscere l’amaro sapore della sconfitta “Usque tandem…?”
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