La Repubblica si chiede: “Che succede alla Fiorentina? Sembra finita la magia”
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Che succede alla Fiorentina? E' questa la domanda che La Repubblica utilizza per analizzare il momento della squadra di Palladino. Dalla serie di 8 vittorie consecutive al solo punto guadagnato nelle ultime quattro gare. Dal sogno Champions alla realtà di una classifica che vede adesso i viola avvicinarsi alla zona frequentata con ben poco entusiasmo nelle ultime stagioni. Molto, se non tutto, si annida attorno a quella maledetta serata di inizio dicembre. Il Franchi vestito a festa per la sfida con l’Inter che mette in palio la prima posizione temporanea. Il grande inizio viola e poi il dramma. Ore di ansia e preoccupazione, poi le rassicurazioni di Ferrari prima e di Edoardo Bove poi. L'ex Roma che esce dall'ospedale con un defibrillatore sottocutaneo e la scelta del club di legarsi al ragazzo fino al termine della stagione. Il dramma lascia posto al sospiro di sollievo. L'eliminazione dalla Coppa Italia qualche giorno dopo non è da considerare. La vittoria col Cagliari, con la rete di Cataldi e la dedica a Edoardo, il miglior modo per ricominciare. Da quel momento la Fiorentina non è più la stessa. La mancanza di Bove si fa sentire: i reparti sono troppo distanti tra loro e il centrocampo risulta inefficace. La sconfitta a Bologna, quella interna con l’Udinese, il pari in extremis contro la Juve e la netta caduta contro il Napoli. Sarebbe facile incolpare soltanto il lato tattico, ma la realtà è ben diversa. La squadra ha perso qualche certezza, soprattutto a livello mentale. Le fragilità espresse sul campo hanno contagiato un gruppo che si credeva imbattibile o quasi. La magia che si era creata in quei mesi, sembra essere svanita. Alcuni singoli si sono dimostrati un problema: da Pongracic a Colpani, passando per Gudmundsson. Tutti giocatori che non hanno reso come da aspettative. Il mercato potrà aiutare, possibilmente completare e arricchire. Ma Palladino dovrà essere abile a sistemare il momento di maggior difficoltà dei suoi, per non disperdere quanto di buono fatto nei mesi precedenti