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Il Teatro dell’assurdo

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Signore e signori, benvenuti al Teatro dell’assurdo. Chi sono i protagonisti? Io e, credo, altri cuori rossoneri. Sì, perché è assurdo vincere contro i Gobbi e non essere contenti. Se lo dicessi a tifosi di altre squadre, probabilmente non mi crederebbero e mi darebbero della bugiarda. Ma io bugiarda non sono. Semplicemente mi terrorizza l’idea di prendere un’altra batosta epocale con gli Orrendi. E poi mi sarebbe piaciuto un rientro a casa immediato, per non sprecare energie, ridotte al lumicino, ed avere qualche giorno in più per preparare la partita con il Cagliari. La squadra è in difficoltà dal punto di vista atletico. Giocatori spremuti e non ben allenati. Altri appena rientrati dagli infortuni. Alcuni ancora ai box. Al di là degli evidenti limiti strutturali della rosa, Fonseca ha fatto solo danni. Grossi danni. Sono preoccupata per Theo. Il ragazzo sembra spento. Vuoto dentro. Un tremendo mix di problemi fisici e psicologici. Dobbiamo recuperarlo. Mi è piaciuto l’abbraccio finale con Conceiçao. Theo ha bisogno di sentire fiducia intorno a sé e di allenarsi bene, per ritrovare un’accettabile condizione fisica.

Benvenuto, Sergio. Gli abbracci finali mi sono piaciuti.

Parliamoci chiaro, abbiamo giocato una brutta partita. E, del resto, non è che potessimo ragionevolmente aspettarci cose diverse. A meno che Godot non finisse per arrivare davvero. Ma nel Teatro dell’assurdo questo non accade. Quello del vantaggio è davvero un gollonzo. Uno di quelli che fa ridere chi ne beneficia e imbestialire chi lo subisce. Un po’ di fortuna, nel calcio come nella vita, non guasta mai. Il gioco? Non lievita, per usare un eufemismo. Com’è naturale che sia. La speranza è che in Conceiçao abbiamo trovato un allenatore normodotato e che arrivino subito un paio di acquisti, rigorosamente italiani per via delle liste, nei ruoli che tutti conosciamo. A meno che non riusciamo a sostituire Loftus… La seconda opzione è meno probabile della prima. Parliamoci chiaro, se Lunedì giochiamo come contro la Juve, ci massacrano. E la cosa mi terrorizza. Di più. Per me è un incubo. Terrificante. Youssouf e Tj sono stremati. E gli Orrendi, caso strano eh, godranno di un giorno di riposo in più. Poi guardate chi dovranno incontrare fino alla fine di Gennaio. E chi invece affronteranno Napoli e Atalanta, i loro competitors. Alla fine tutti incontrano tutti? Sì, ma il piano è fare prendere il volo agli Orrendi. Poi sarà più agevole scontrarsi con gli avversari diretti, godendo di un robusto vantaggio. Chi non vede la Marotta League nella gestione dei calendari, oltre che in quella arbitrale, è cieco. Sono forti? Sì. Ma si premurano di dettare legge pure fuori dal campo. La nostra sottomarca di Società? Lasciamo perdere… Per il momento non ho voglia di allungare la lunga lista di insulti. Curva, mi raccomando, insisti con la contestazione. Che diventi sempre più dura. Quel motivetto ben cadenzato mi rimbalza continuamente nel cervello. “ Cardinale devi vendere! Vattene! Vattene!”

Le voci su Olmo, che sento nel pre, mi fanno sorridere. L’unico Olmo che noi possiamo prendere è quello che cantava “ Tu sei una melda”. E, comunque, pure Fabio De Luigi sarebbe meglio di Emerson Royal. Sono stupefatta dai sentimenti, dalle emozioni che provo. Vivo una crisi di identità. Non mi riconosco più. .Com’è possibile che io desideri una sconfitta onorevole, per le ragioni che spiegavo sopra? Sono io ad essere sbagliata oppure la mia irruzione nel Teatro dell’assurdo, roba che Samuel Beckett mi fa un baffo, è causata dagli indegni nelle cui manacce è caduto il Milan? Propendo per la seconda ipotesi. Sono quei maledetti ad avermi ridotto così. Non potrò mai perdonarli. Mai! I Presidenti della squadre che si giocano la Supercoppa sono tutti a Riyad. Tutti tranne uno, ovviamente. Non vedo Inter Atalanta. Sono nella seconda casa al paese di mio marito. Quando è uscita la “ Cloaca Maxima” ero impegnata nel traslochino e non ho seguito in tempo reale i commenti. Ne ho scorsi un po’ dopo. Mi ha fatto sorridere chi mi ha tirato simpaticamente le orecchie, dicendo che un’opera di alto valore ingegneristico come la Cloaca Maxima non meritava di essere paragonata alla nostra fetecchia di Società. Io apprezzo molto l’ironia. Vorrei dire una cosa, comunque, all’utente sagace di cui ora non ricordo il nome. Guarda che io nel finale del pezzo avevo chiesto scusa alla Cloaca Maxima, eh!

Non ne consiglio la visione.

Comunque sia, me ne sono andata a Parma. Apericena e film. Ho visto “ Io e te dobbiamo parlare” con Pieraccioni e Siani. A me non è proprio piaciuto. Una presunta comicità che non mi ha strappato risate. Leonardo, da te mi aspettavo qualcosa in più. La cosa bella, oltre all’apericena, è stata non vedere la partita. La formazione da amichevole estiva schierata da Gasperini mi avrebbe fatto innervosire ancora prima di iniziare. Per non parlare del gol concesso nonostante una tripla irregolarità e di quello annullato dopo una ricerca affannosa e non so quanto limpida del Var. Qui non se ne può più, eh! Ma tutto continua inesorabile, irreversibile, nell’assoluto silenzio mediatico, in un Teatro dell’assurdo che ha il preciso scopo di farmi imbestialire. Insomma, devo sopportare la proprietà e la dirigenza che abbiamo e gli evidenti soprusi dei padroni del vapore in casacca nerazzurra. E i nerazzurri figli di un Dio minore fanno da vassalli a quelli del Dio maggiore don Beppe. E’ troppo anche per spalle robuste come le mie. Ma bisogna tirare avanti. Non c’è alternativa. E allora mi preparo a guardare la partita con quel miscuglio di sentimenti che mi invadono l’anima e mi lasciano sbigottita.

Hai fatto sussultare il mio cuore, Christian.

In effetti non faccio una piega sul gol della Juve. Dovesse finire 1 a 0, mi andrebbe bene. Non vorrei, però, prenderne tanti. Il nostro primo tempo, al di là di un fugace inizio, in cui abbiamo cercato di fare un po’ di pressing, è desolante. E io non me la prendo certo con Conceiçao, che, appena arrivato, è esente da colpe. La ripresa inizia molto male con la Juve che si mangia un paio di gol. Purtroppo ho visto un po’ di volte gli avversari farci a fette con un paio di passaggi. Niente di nuovo, insomma. Francamente i Gobbi danno l’impressione di avere agevolmente in mano la partita. Poco male. L’importante è che perdiamo solo di misura. Ma…. Ingenuità di Locatelli che stende Pulisic. Rigore ineccepibile. E qui c’è la chiara dimostrazione di come sia strano l’animo umano. Perché io un sussultino ce l’ho. Si tratta dell’eterna contrapposizione tra cuore e ragione. Sì, ma segneremo dal dischetto? Tornano alla mente degli sconfortanti pregressi. Stavolta Christian prende decisamente il pallone e, pur tirando in modo non impeccabile, segna. Bene, dai. Non sarebbe male uscire, sì, ma solo ai rigori. Poi… il gollonzo E siamo in finale con gli Orrendi. Brrr!!!!

Riemergono gli spettri del Gennaio 2023. Che bastonata ci rifilarono a Riyad. Una formazione scriteriatamente offensiva ne prese due quasi subito. E poi si fermarono a 3. Non pago, lo stratega di Parma, ripropose il sagace assetto tattico a Roma con la Lazio e in casa con il Sassuolo. Ne buscammo prima 4 e poi 5. E Lunedì questa squadra mal costruita e peggio allenata si presenta al cospetto degli Orrendi. Volete la verità? Sono terrorizzata. Sergio, con la Juve abbiamo vinto per caso, mostrando tutti i limiti che tu hai visto e dei quali non sei certo responsabile. Mi sembri una persona pragmatica. Altro che duminiu e pussessu. Il mio tiki taka è buttarla dentro. Musica per le mie orecchie prima offese da tante parole demenziali delle parodie di allenatore e Società. Anche le dichiarazioni del post gara mi sono piaciute. Così come gli abbracci ai giocatori. In particolare quelli a Theo, che è ridotto all’ombra di se stesso. Sergio, ho il terrore di buscarne tante Lunedì. Occhio alla fase difensiva. Fa’ quel che puoi. Accada quel che deve, purtroppo. Chissà che nel Teatro dell’assurdo…. Figuriamoci. Prima di chiudere, ti devo dire una cosa, in modo che tu sappia con chi hai a che fare. Je suis Paolo Maldini.

Chiara

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