Roma-Lazio, la Questura: “L’orario serale sia occasione per dimostrare maturità”
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Domenica 5 gennaio tornerà il derby della capitale tra Roma e Lazio in orario notturno, le 20.45. E ovviamente l'allerta per l'ordine pubblico torna ad alzarsi sensibilmente, così come il dispiegamento di forze dell'ordine. Sul proprio sito ufficiale la Questura di Roma ha sottolineato proprio la decisione di non richiedere l'anticipo dell'orario: "La scelta – condivisa tra Prefetto, Questore e Comandanti Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza – di non chiedere la pianificazione del derby in programma il 5 gennaio prossimo in orario diverso da quello serale rappresenta un’occasione per le società sportive e le rispettive tifoserie per mostrare segni di maturità in cui anche le logiche ultrà trovino spazi di espressione colorati e folkloristici nell’ambito di una cornice di legalità. In attesa di definire le misure di sicurezza del derby capitolino nel tavolo tecnico che sarà presieduto domani pomeriggio dal Questore di Roma, è stata definita la modalità di afflusso". Come di consueto, lato Curva Sud tra viale dei Gladiatori e lo stadio dei Marmi saranno le zone di ingresso dei tifosi giallorossi. Poi il comunicato della Questura sottolinea i risultati in merito all'ordine pubblico e alle violazioni dello stadio Olimpico: "1 arresto in flagranza di reato, 92 denunce, 91 istruttorie avviate per l’adozione di DASPO – di cui 53 già notificati ai rispettivi destinatari – 100 illeciti amministrativi contestati per violazione del regolamento d’uso dell’impianto e 15 segnalazioni indirizzate alle due società di calcio romane della serie A per la violazione del “codice etico” e l’applicazione del “mancato gradimento” a carico di altrettanti spettatori, rispetto alle quali la condotta più frequente tra quelle contestate è il tentativo di elusione dei controlli presso i tornelli di accesso all’impianto, dove spesso si registra l’espediente del cd. “passaggio multiplo”. I numeri dell’illegalità allo stadio Olimpico, in soli quattro mesi di monitoraggio, richiedono l’immediato avvio di un percorso di collaborazione e dialogo inclusivo di società sportive e tifosi che si affianchino ad una strategia di rigore che proseguirà con assoluta determinazione, anche nell’individuazione degli eventuali responsabili di episodi di intemperanza registrati nei mesi addietro, in alcune occasioni sfociati in azioni di violenza".