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Fiorentina, il film del 2024: un saliscendi di emozioni diretto da Italiano e Palladino

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"Per un anno che è già qua mentre il vecchio va via". Un classico di ogni ultimo dell'anno, ma poche volte come quest'anno è difficile condensare in una manciata di fotografie tutto quel che abbiamo passato nel 2024. Come mondo Fiorentina. Tifosi, società, addetti ai lavori. Mesi in cui siamo passati dall'Inferno al Paradiso, dalla gioia allo sconforto, dall'amarezza all'esaltazione. Violanews ha selezionato i momenti che potete consultare nella gallery: voi ne avreste scelti altri? Come li avete vissuti? Ci piacerebbe che condivideste le vostre sensazioni, qui sotto nei commenti o sotto ai post che abbiamo realizzato sui nostri social. Per fissare i ricordi di un anno così denso di sentimenti prima di tuffarci nel 2025. Buona lettura! La Fiorentina, finalista sconfitta in Coppa Italia nel 2023, partecipa alla Supercoppa Italiana in Arabia con Inter, Lazio e Napoli. Sono proprio gli azzurri allenati da Walter Mazzarri a terminare subito il percorso dei viola. Un secco 3-0 figlio del gol dell'ex Simeone e dell'improbabilissima doppietta nella ripresa di Zerbin. Nel primo tempo, Ikoné decide improvvidamente di tirare un rigore e lo calcia alle stelle. Una delle decisioni più inspiegabili del 2024, subito all'inizio dell'anno... Arriva il mercato: con Nico Gonzalez e Sottil indisponibili, Italiano chiede a gran voce dei rinforzi sugli esterni e in generale in attacco, ma invece che Ngonge e il tanto cercato Gudmundsson arrivano solo Faraoni (tampone per il convalescente Dodò) e Belotti. Farà discutere l'infelice metafora del compianto Joe Barone sul frigo pieno, ovvero sulla apparente non necessità di andare a rifornire le scorte della rosa viola. Appunto, compianto. Le feroci critiche all'operato del direttore generale si trasformano in sgomento e tristezza alla notizia dell'infarto che lo colpisce il 17 marzo prima della gara di campionato contro l'Atalanta, poi recuperata a campionato finito a giugno. Joe si è spento due giorni dopo, il 19, al San Raffaele di Milano, mentre i funerali si sono tenuti al Viola Park, quella che era diventata la sua casa, che aveva tanto contribuito a far sorgere. Come nel 2023, anche il 2024 della Fiorentina riserva un percorso lungo nelle coppe, ma stavolta non tutto va per il meglio fino all'atto finale: in Coppa Italia i viola, dopo aver eliminato ai rigori Parma e Bologna, non riescono a difendere l'1-0 della semifinale d'andata contro l'Atalanta e crollano 4-1 a Bergamo nel ritorno. Porta meglio il nerazzurro del Club Brugge in Conference League: 3-2 al Franchi all'andata con gol di Nzola nel finale, 1-1 al ritorno con un calcio di rigore pesantissimo realizzato da Beltran nel secondo tempo. La finale di Conference League, dopo la sconfitta di Praga nel 2023 contro il West Ham, mette di fronte l'Olympiacos ad Atene. Fattore campo a parte (si gioca nello stadio dell'AEK), il pronostico stavolta vede i viola favoriti. La partita giocata dagli uomini di Italiano però non è all'altezza e viene decisa dal nulla da un guizzo ravvicinato di El Kaabi su Ranieri da poco entrato nei supplementari. Alla fine della partita, i tifosi gigliati arrivati in Grecia con grandi speranze si lasciano andare alla contestazione e mettono la parola fine al triennio di Vincenzo Italiano. Insostenibile la delusione per la terza finale persa in due anni, il rapporto con Italiano è logoro: il tecnico siciliano accetta la chiamata del Bologna qualificato alla Champions League. La Fiorentina riparte da Raffaele Palladino, capace di salvare per due stagioni di seguito il debuttante Monza e presentato appena dopo l'ultima partita della stagione. "Ambizione" è la parola-chiave adottata dall'allenatore e dalla dirigenza, adesso formata da Pradè, Ferrari e Goretti, arrivato a sostituire Burdisso nel ruolo di direttore tecnico. Un inseguimento durato più di sei mesi, concretizzato a Ferragosto. Albert Gudmundsson, il grande obiettivo di gennaio, diventa viola in estate e arriva per sostituire Nico Gonzalez che passa alla Juventus. La Fiorentina, per strapparlo al Genoa nonostante il blitz dell'Atalanta per Retegui, sborsa 8 milioni subito, più 17 per il diritto di riscatto e altri bonus per un totale di quasi 30 milioni. Tutto compreso, si tratterebbe dell'acquisto più costoso della storia viola. Menzione speciale per il suo esordio: doppietta decisiva su rigore alla Lazio nel giorno della svolta tattica di Palladino.  Non ci eravamo dimenticati di De Gea. Semplicemente quello che ha fatto lo spagnolo domenica 6 ottobre supera anche l'esaltazione per il suo arrivo a Firenze. In Fiorentina-Milan 2-1, decisa dai gol di Adli e Gudmundsson, il portierone ex Manchester United para entrambi i rigori concessi ai rossoneri, uno a Theo Hernandez e uno a Tammy Abraham. Un doppio prodigio destinato a entrare nella storia del club gigliato, qualcosa di degno del portiere che David è ed è sempre stato. Una serata da sballo: il 27 ottobre la Fiorentina distrugge la Roma di Juric con un roboante 5-1. A segno Kean con una doppietta, Beltran su rigore, Bove con il classico gol dell'ex e Hummels con un autogol al limite del tragicomico. Firenze vede le stelle e sogna, alimentando una classifica che rimarrà buona, nonostante un rallentamento, fino alla fine dell'anno. Non si può non chiudere con quella che poteva essere la seconda immagine tragica nell'arco di un solo anno. Con sollievo di tutti, però, si è trasformata in questo sorriso che vedete qua sotto. Edoardo Bove, crollato a terra al minuto 17 di Fiorentina-Inter del 1 dicembre, poi rinviata a data da destinarsi, è stato salvato dai soccorritori e dai medici di Careggi e oggi segue la squadra in attesa di proseguire la sua carriera. Non ci interessa come e dove, ma solo rivederlo giocare una parte attiva nel mondo del pallone. Che il 2025 sia anche questo per Edo.

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