Forza e Joya: è tanta Roma. Via Fonseca

Un'occasione persa. L'ennesima. Perché difficilmente ricapiterà di trovare il Milan senza Pulisic, Leao e Loftus Cheek, senza contare le seconde linee Okafor, Musahe Jovic più l'infortunio in corsa di Chukwueze. Come riportato da Stefano Carina su Il Messaggero, la Roma però pur dominando per larghi tratti di gara e sospinta da un Dybala in versione Paulo dei bei tempi, non va oltre il pari. Ed è un peccato. C'è spazio per qualcosa di meglio. A Trigoria sono obbligati a costruirsi e a credere in un futuro migliore che dovrà passare inevitabilmente anche dal mercato di gennaio. La gara di San Siro ha confermato che manca un centrale se Hummels esce, un ricambio per gli esterni ed un vice Dovbyk. Inizialmente Sir Claudio preferisce un centrocampista in più e la mossa sembra funzionare. I giallorossi (schierati con il 3-5-2) spesso e volentieri comandano il gioco. Ma il calcio si conferma ancora una volta un gioco strano e dopo il palo di Dovbyk a seguito di una combinazione con Saelemaekers, il Milan passa con il più classico dei contropiedi guidato da Fofana e chiuso da Reijnders. La Roma sbanda ma poi si riassesta. E proprio grazie ad una sponda di tacco del centravanti ucraino, Dybala al volo pareggia i conti. È chiaro che la partita è girata. Lo spettatore neutrale si diverte perché nelle loro imperfezioni e con i rispettivi limiti, Roma e Milan provano comunque a vincere. Per questo sorprende la scelta di Ranieri che lascia negli spogliatoi sia Hummels che Koné. Senza la sostanza del francese in mediana e la leadership del tedesco dietro, il Milan ritrova coraggio. Svilar salva su Bennacer e su Chukwueze. La Roma vive un piccolo passaggio a vuoto: Pellegrini fa fatica, perde un paio di palloni fondamentali mentre Paredes, ammonito, inizia ad avvertire la fatica. Nel finale sono di nuovo i giallorossi a rimettere fuori la testa prima con Dybala, poi con El Shaarawy e con la grande occasione di Pisilli. C'è spazio pure per la traversa illusoria di Shomurodov e per l'inserimento di Pellegrini, servito dalla solita genialata di Dybala, che però conclude a lato. Peccato: per una notte è mancato solo il colpo del ko.